FTT, il token legato all’ormai defunto exchange FTX, sta guadagnando circa il 7%, dopo aver superato nel giro di pochi minuti la soglia di 1,18$, salvo poi correggere in modo altrettanto rapido, per attestarsi, nel momento in cui scriviamo, intorno ai 1,07$ per singolo token.
Dietro il boom improvviso di $FTT ci sono, ancora una volta, voci insistenti riguardo una possibile ripartenza dell’exchange – voci che si rincorrono ormai da inizio anno e che il CEO attuale del gruppo, John J. Ray, starebbe passando al vaglio.
Questa volta c’è qualcosa di apparentemente più concreto: la nota spese tramite la quale Ray viene pagato riporta diversi impegni del CEO per valutare opportunità e possibilità di una ripartenza dell’exchange. E i mercati, ritenendo che questi piani potrebbero vedere ancora FTT al centro della questione, hanno iniziato a speculare sul token. Ma quanto c’è di concreto e quanto potrà durare questo movimento rialzista?
FTX è davvero in procinto di ripartire?
A scatenare le fantasie più incredibili nelle ultime ore è stata la pubblicazione della Time Detail Activity, ovvero il dettaglio sulle ore spese sul caso FTX da parte del CEO del gruppo nominato dal tribunale, John J. Ray. Si tratta di una lunga nota di attività che il CEO ha effettuato per conto della società o nel suo ruolo di CEO e che vanno retribuite alla modica cifra di 1.300$ l’ora.
Nella lista di attività compaiono anche impegni relativi alla possibile ripartenza dell’exchange – e nello specifico attività su un work plan di Sygnia per la fortificazione dell’exchange, analisi dei prossimi step per FTX 2.0, analisi dei piani per la ristrutturazione delle attività, email con PWP e una non meglio precisata attività di review sulla bidder list, che dovrebbe essere la lista di interessati a acquisire forse brand e tecnologia che animavano FTX.
Non è chiaro quanto si sia avanti in queste discussioni. Le attività sono proseguite per tutto aprile e non è chiaro se avranno possibilità di trasformarsi in qualcosa di concreto. Tanto è bastato, per il momento, per innescare una nuova corsa di FTT, il token legato all’exchange e che oggi vale pochi spiccioli dopo aver raggiunto vette ben più importanti durante il momento di picco del mercato.
Ma allora FTX ripartirà?
Non è assolutamente detto. Per ora l’unica cosa che si ha di concreto è l’impiego del tempo – retribuito – del CEO attuale di FTX per valutare l’ipotesi. Non sono chiari i bidder, non è chiaro chi potrebbe metterci del denaro e non è chiaro se sono stati superati problemi che erano stati già riportati lo scorso aprile.
Per intenderci, siamo ancora nel campo del wishful thinking e ogni tipo di movimento di FTT, in mancanza di comunicazioni e spiegazioni ufficiali rimarrà per ora soltanto speculazione di breve.
Vale la pena di ricordare inoltre che successivamente a tali attività di ricerca e di review da parte dell’attuale CEO del gruppo, è arrivata anche una pesantissima richiesta da parte del fisco USA: 44 miliardi che avrebbero tra le altre cose la precedenza rispetto a qualunque tipo di rimborso verso i clienti della filiale USA del gruppo.
Con richieste di questo tipo da parte del fisco, sarà estremamente difficile vedere l’exchange ripartire. E quindi no, per il momento non si ha alcuna notizia certa e non sembra che ci siano ancora gli estremi – salvo l’intervento di un ipotetico deus ex machina – per la ripartenza di FTX.