Si chiude una settimana dominata dalle questioni di carattere legale, se ne apre un’altra che vedrà il ritorno prepotente dei mercati e dei dati macro al centro del palcoscenico, anche per Bitcoin e criptovalute. Dopo un lunedì di riscaldamento domani, avremo nell’ordine infatti sia i dati sull’inflazione USA, sia la prossima decisione del FOMC in merito ai tassi di interesse negli Stati Uniti.
Due appuntamenti che dati i recenti problemi del comparto con il regolatore non sono stati accompagnati dal classico crescendo di ansie, di preoccupazioni o di speranze di inversione del trend. Eventi però che sono nondimeno importanti per cercare di anticipare le prossime traiettorie di mercato.
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Bitcoin e crypto: si torna a parlare di mercato, finalmente
Dopo una settimana tra giudici, avvocati e accuse trasversali, finalmente si torna a parlare di mercato. Lunedì 12 giugno si apre per il mondo crypto e Bitcoin una settimana densa di dati macro, che potrebbero cambiare anche con una certa decisione il trend dei prezzi.
- 13 giugno: i dati sull’inflazione 🇺🇸
Il 13 giugno ci sarà la diffusione dei dati sull’inflazione USA alle 14:30 ora italiana. Sono dati importanti per capire sia a che punto si è a Washington nella lotta ai prezzi in rialzo, sia per cercare di intuire i prossimi passi di politica monetaria degli USA.
Una questione che tiene banco ormai da mesi e la cui soluzione sembra essere ancora molto lontana. Ma perché interessa i mercati anche di Bitcoin e cripto? Perché tutti aspettano con una certa ansia l’allentamento delle politiche monetarie restrittive.
- 14 giugno: FOMC 🇺🇸
Politiche monetarie che verranno rese pubbliche il prossimo 14 giugno, a Washington, dal FOMC, la riunione dei direttori di Fed che stabiliscono aumenti o ribassi dei tassi di interesse di riferimento. Le aspettative del mercato sono per uno skip, ovvero per una Fed che non rialzerà i tassi a questo giro, rimandando la decisione al prossimo.
Un rialzo – a questo punto da considerarsi a sorpresa – avrebbe degli effetti compressivi sui prezzi e sui mercati. Una decisione per uno stop, per quanto momentaneo, avrebbe invece degli effetti leggermente positivi, anche se a pesare sarà principalmente quello che Powell, il leader di Fed, dirà dopo in conferenza stampa.
Occhio, perché anche decisioni scontate…
Le decisioni di Federal Reserve appaiono, almeno secondo i mercati, piuttosto scontate. C’è per il momento una schiacciante maggioranza a favore di no rialzi e dunque una notizia del genere poco dovrebbe discostare i mercati dai loro andamenti.
Tuttavia c’è un’altra questione che va incrociata con questa: l’assenza quasi totale di volumi, e una profondità di mercato ampiamente rivedibile. In queste specifiche condizioni basta davvero poco per muovere i mercati al rialzo o al ribasso anche in modo sensibile.
L’altra questione: l’inflazione
Un buon messaggio può arrivare dall’inflazione. Le previsioni sono contrastanti e c’è chi si aspetta un dato non eccessivamente discostato da quello della scorsa tornata, a 4,9%.
Un segnale importante da qui potrebbe cambiare davvero tutto, perché porterebbe sul tavolo della discussione una questione che ormai nessuno prende sul serio: quella di un pivot, ovvero di una Fed che non solo decide di stoppare i rialzi (a questo giro), ma che decide anche per dei tagli ai tassi già nel 2023. Sarebbe, per i mercati tutti a partire da Bitcoin, un’autentica manna dal cielo. Sulla quale però, almeno per ora, sperare sembra piuttosto prematuro.