Quando il regolatore interviene a gamba tesa sui due principali exchange del mondo crypto, è più che normale che si inneschino dei movimenti importanti in termini di spostamenti di Bitcoin e delle altre utilità custodite presso queste entità. L’ultima causa intentata da SEC a Binance e Coinbase ha avuto però degli effetti importanti sull’intera industria.
Un evento per proporzioni ancora molto più ridotto rispetto al crash di FTX e ad altri pessimi eventi che si sono configurati nel corso dello scorso anno, ma comunque significativo sul tipo di effetti che l’azione di Gary Gensler sta avendo sulla struttura dei mercati crypto.
E forse, aggiungiamo noi e cercheremo di spiegarlo anche nel corso di questo approfondimento, effetti che vanno in senso contrario rispetto a quello che Gary Gensler voleva ottenere. A patto che l’obiettivo ultimo del leader di SEC non sia quello di abbattere completamente il settore negli USA.
Continuano gli outflow dagli exchange: sempre meno Bitcoin sugli exchange centralizzati
Il dato che riportiamo è offerto da CryptoQuant, che però non riesce chiaramente a seguire tutti i possibili custodian a livello mondiale. Il dato è comunque molto interessante, perché raccoglie quanto sta avvenendo su tutti i principali scambi su livello mondiale. E incrociandolo con dati che arrivano da altri fonti potrà aiutarci a capire che tipo di movimenti sono in atto.
Il grafico che riportiamo qui segnala un grosso calo nel corso degli ultimi 12 mesi. Calo prima innescato dagli effetti postumi della morte di Terra Luna e di tutto il suo ecosistema e poi a novembre con il crollo di FTX e dell’intero apparato di società di Sam Bankman-Fried.
Il primo dato emblematico è nelle proporzioni della fuga dagli exchange. Siamo di fronte ora ad eventi che hanno avuto un impatto decisamente meno importante anche in proporzione, che si inserisce in un trend già negativo di suo.
Il secondo dato emblematico ce lo offre invece Coinglass, che segnala fuoriuscita importante di Bitcoin sia da Binance, sia da Kraken, che al momento non ha delle cause in corso con SEC e che anzi ha chiuso ogni tipo di litigation pagando una multa.
Al contrario poi Coinbase Pro ha invece aumentato le sue dotazioni, cosa che dovrebbe essere in controtendenza rispetto all’attacco frontale che SEC ha lanciato anche a questo exchange.
Cosa possiamo imparare da questi dati?
Che ogni tipo di problema del mondo cripto finisce sempre per riflettersi in maniera diretta sugli exchange, sulla loro affidabilità percepita e a favore, comprensibilmente, anche dell’autocustodia.
Una situazione che secondo chi gestisce il Soros Fund Management è segnale del fatto che presto si passerà ad una struttura di mercato con molti player del mondo finanziario classico, maggiormente degni di fiducia per il grande pubblico.
Non sappiamo ancora se sarà così: per ora gli outflow ci sono, per quanto ridotti sul totale, così come ci sono problemi che gli exchange dovranno cercare di risolvere per vivere da protagonisti l’eventuale prossima bull run.
Vi anticipiamo anche che gli stablecoin giocheranno un ruolo fondamentale, almeno in termini di redditività per gli exchange. E che con altrettanta probabilità assisteremo sia all’emersione di nuovi player, sia alla concentrazione dei vecchi, con qualcuno della vecchia guardia che potrebbe tirare i remi in barca.