È una delle società quotate più importanti d’Europa. È uno dei marchi storici del settore informatico. E ora vorrebbe testare quanto si può fare con il mondo delle criptovalute, e in particolare degli stablecoin. Parliamo della tedesca SAP, che sta utilizzando USDC di Circle per testare pagamenti cross border, ovvero i pagamenti tra due diversi paesi, che notoriamente sono afflitti da diverse problematiche, tra costi, tempistiche non ottimali e anche difficoltà di inoltro.
Tutto questo è stato confermato in un blog post di SAP, che ha parlato di utilizzo della rete di Ethereum, certamente non la più economica, e di un discreto successo dell’iniziativa. Non è chiaro se il sistema sarà poi integrato effettivamente nei suoi servizi.
Si tratta comunque di un segnale importante sia per SAP, sia per il mondo cripto e anche per Circle, il cui percorso tentato di massima compliance sembrerebbe aver riscosso già un discreto successo a livello industriale.
Cosa sta testando SAP?
Pagamenti cross border, ovvero i pagamenti in cui pagatore e ricevente sono in due giurisdizioni diverse. Quando non si tratta di aree comuni come quella coperta da SEPA, si finisce per doversi rivolgere a SWIFT o a sistemi alternativi che sono comunque molto costosi, molto lenti e poco pratici per i business.
Una delle soluzioni offerte da SAP prevede l’utilizzo di stablecoin e in particolare USDC e il suo equivalente in euro, stable che fino ad oggi in pochi avevano granché considerato.
Oggi i pagamenti cross-border sono un fastidio per molte piccole e medie imprese con partner internazionali. Sono costosi – fino a 100$ per transazione, lenti – fino a 7 giorni per trasmettere il denaro – e non trasparenti, dato che non puoi conoscere lo stato della transazione.
Questo è quanto detto da Sissi Ruthe, che per l’azienda tedesca lavora nella divisione Prodotto e che è stata a capo di questo tentativo andato a buon fine.
Questo tipo di problemi possono essere superati ricorrendo all’utilizzo di valute digitali come metodo di pagamento e alla blockchain come tecnologia di base.
Che rete è stata utilizzata?
È stata utilizzata la rete di Ethereum, sebbene in versione testnet, trattandosi soltanto di un esperimento di carattere dimostrativo.
Tra le altre cose è stata posta attenzione sulla possibilità per gli utenti di SAP di poter utilizzare delle soluzioni wallet non custodial, così da aumentare l’indipendenza dagli intermediari.
L’impegno di un’azienda della portata di SAP nel settore crypto è certamente un buon segnale, per un settore che sta cercando, con un discreto successo, di accreditarsi anche presso il mondo delle grandi e grandissime imprese.