Vi avevamo preannunciato maretta sul lancio di ARKM, il token di Arkham Intelligence che ha trovato spazio nel Launchpad di Binance. E sono bastate poche ore dall’annuncio per vedere un fiume di polemiche e di letture negative su quanto sta avvenendo da quelle parti.
Al netto di qualche problema tecnico – che in realtà si protrae da un po’ – le discussioni erano inevitabili perché attraversano due temi molto cari all’ala più dura e oltranzista degli appassionati crypto: da un lato la privacy, dall’altro la situazione di Binance negli USA, situazione non eccellente e della quale ormai si discute da qualche giorno.
Cosa vuol dire per il lancio di ARKM, che comunque sta raccogliendo adesioni piuttosto entusiastiche? Proviamo a fare il punto della situazione – anche tenendo conto delle critiche più feroci che stanno circolando su Twitter e sui social che ospitano discussioni tra appassionati.
Privacy e mondo crypto: siamo al capolinea?
Queste sarebbero le intenzioni di Arkham Intelligence, un progetto certamente ambizioso nei proclami e che punta ad attaccare uno degli angoli cardine del mondo crypto, ovvero la possibilità di farsi gli affari propri tenendo quanto accade, nonostante sia su una blockchain pubblica, lontano da sguardi indesiderati.
Questione lunga e vecchia, dato che basta effettivamente conoscere il proprietario di un indirizzo per svelare almeno una parte importante del gioco. Cosa che Arkham vorrebbe fare anche grazie al proprio token ARKM, che sarà utilizzato come gettone per pagare informazioni rivelate da terzi all’interno della sua piattaforma.
Perché ci sono polemiche?
In realtà le polemiche sono diverse e non riguardano solo gli aspetti che sono legati alla privacy, per quanto riteniamo che questo problema abbia fatto da catalizzatore anche per il grosso delle altre critiche.
- Perché emettere un token?
La risposta è chiara, ma serve un po’ di antefatto. Si sarebbe potuto usare Bitcoin, si sarebbe potuto utilizzare Ethereum, si sarebbe potuto utilizzate Tether o qualunque altro gettone. Perché emettere un proprio token? Perché chiaramente c’è chi ha intenzione di capitalizzare nel più breve tempo possibile.
Il che non sarebbe neanche un delitto, se non fosse che Arkham è una società con sede negli USA, paese dove i token che assomigliano a delle security sono sotto il fuoco di fila del regolatore.
- Perché con Binance?
Binance è l’exchange che sta soffrendo maggiormente l’attacco delle autorità USA. E sceglierlo per il Launchpad per molti non è stata una scelta felice. A preoccupare è però chiaramente di più la situazione di cui sopra, della quale certamente continueremo a sentir dibattere per settimane i massimi esperti del comparto.
- Il problema delle mail
Dai referall che sono stati fatti circolare ormai da mesi è possibile desumere l’indirizzo e-mail di chi invia gli… inviti. Situazione curiosa per una società di intelligence e che è stata fonte di ilarità tra chi sta cercando di attaccare frontalmente il progetto.
Che succede? Rischio per chi compra?
Non in Europa, dove la questione SEC non esiste. E forse tante polemiche durante la fase di lancio contribuiranno ad ulteriore pubblicità.
Rimane il fatto che il prezzo dei token, e questo prescinde dalle vicende di Arkham, può essere particolarmente volatile in fase di lancio, motivo per il quale consigliamo a tutti di prestare molta attenzione ad ogni tipo di operazione in questo senso.
ridicolo, veramente. tra meme e supercazzole con scappellamento a dx è un mercato rivolto a ragazzini poco svegli, e non fa nulla per sconfessare chi parla di inutilità, se non di truffa. il mondo cripto, a parte un paio di nomi, “è causa del suo mal”.