La corsa di Ripple – come da tradizione del settore – non poteva che diventare anche occasione per i soliti truffatori di cercare di gabbare dei poveri malcapitati. Questa volta – e anche qui nessuna novità – c’è anche la complicità involontaria di Twitter e del nuovo sistema di verifica dell’identità.
Sistema che era stato messo in piedi per rendere più democratica (ma dietro pagamento) la famosa spunta blu e che oggi però sembra essere diventata un’altra arma a disposizione dei crypto-truffatori. Non che ne avessero bisogno, in un mondo dove i social continuano a fare troppo poco per limitare certi comportamenti o comunque la diffusione di certi messaggi.
La tecnica è sempre la stessa: cavalcare, fino allo sfinimento, ogni trend positivo del mercato, ogni corsa di un crypto asset in particolare. Attirare il più possibile allocchi e sprovveduti, ripulire wallet e conti in banca e poi aspettare il prossimo trend.
Spunte blu: disastro truffe su Twitter
Se dovessimo giudicare la situazione delle spunte blu in questi pochi mesi di nuovo regime, non potremmo dichiararne l’assoluto fallimento, almeno per i compiti per cui erano state introdotte… a pagamento.
Non sembra ci sia alcun tipo di verifica dell’identità, così come non sembra che ci sia anche il più minimo dei controlli per limitare truffe a tema crypto. Il gioco, che è ripartito a tutta forza da giovedì, dopo la grande corsa di Ripple, è un gioco che purtroppo sta diventando sempre più frequente, un tranello nel quale continuano a cadere tante persone.
Il meccanismo è il seguente:
- Vengono acquistati account con una registrazione lontana nel tempo
- Viene acquistata la spunta blu
- Viene sostituito il nome in qualcosa che appaia come un canale Ripple ufficiale
- Dato che nessuno sembrerebbe controllare, la spunta viene garantita
Un sistema che punta su due aspetti del funzionamento di Twitter per rendere più credibili tali account. Il primo è la data di registrazione: in molti si fidano di più di account che sono arrivati su Twitter tanti anni fa. Il secondo è appunto la spunta blu – che dovrebbe presupporre controlli rigorosi da parte del social.
Il risultato è il pullulare di account che propongono Airdrop e altre regalie – che però altro non sono che schemi truffaldini per sottrarre denaro a chi dovesse credere a quanto promesso.
Non cliccare su nulla, non partecipare a nessun Airdrop
Chiaramente non vi è alcun tipo di festeggiamento in corso da parte di Ripple – né tanto meno ci sono airdrop o regalie per celebrare la semi-vittoria su SEC.
Occhio dunque a quello che leggerete in queste ore (e purtroppo anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane) su Twitter. Si tratta di truffe che hanno da sempre attanagliato gli appassionati di cripto che frequentano il social.
E che con l’arrivo delle spunte blu a pagamento non solo non sono migliorate… ma hanno addirittura assunto ulteriore credibilità. Sarebbe forse il caso di chiedere uno sforzo in più alla nuova gestione – per quanto possa essere difficile verificare l’orda di bot che da sempre prende d’assalto il social.