Ottima corsa per $LINK di Chainlink – token dell’ecosistema di oracoli più utilizzato in ambito cripto. Una corsa che è probabilmente legata a CCIP, il protocollo di interoperabilità tra blockchain diverse che ha già ottenuto un’importante ricezione da parte dei mercati e degli appassionati.
Oltre a questa importante novità tecnica, c’è anche un’intervista rilascita da Sergey Nazarov, che è co-fondatore di Chainlink e che ha affermato poche ore fa di voler portare migliaia di miliardi della finanza tradizionale e delle banche all’interno del mondo crypto. Dichiarazione che farà discutere, ma che al tempo stesso sembrerebbe aver contribuito a riscaldare l’entusiasmo di un comparto che è oggi come non mai in attesa di buone notizie.
Al centro di questo movimento, di questa intenzione di Nazarov, non poteva che esserci anche CCIP, protocollo che dovrebbe permettere non sollo alle chain già esistenti di comunicare, ma anche a quelle che, sempre secondo il co-founder di Chainlink, arriveranno in futuro dalla finanza tradizionale e dai suoi attori più importanti.
Migliaia di miliardi entreranno nel mondo crypto
Questa è l’idea di Sergey Nazarov di Chainlink, che chiaramente ritiene il suo progetto nel complesso al centro di questo possibile movimento verso il mondo crypto. A portare tali quantità – certamente importanti – di denaro sarebbero le banche, che a detta di Nazarov creeranno le proprie blockchain. Blockchain che poi sarebbero in grado di comunicare proprio grazie a CCIP.
Hai questo mondo di blockchain pubbliche e l’internet dei contratti che sono definiti dalla DeFi, e poi hai questo mondo delle chain bancarie. Credo che sarà definito principalmente da token che rappresentano asset reali.
Il riferimento è alla Tokenizzazione di asset finanziari classici, questione della quale si dibatte ormai da tempo e che ha già interessato gruppi come JP Morgan. Un comparto nel quale sta spingendo per essere attivo anche Avalanche e che attira tanti altri progetti, che hanno chiaramente fiutato l’affare.
Ho provato a diffondere queste idee sulle blockchain delle banche per sei, sette anni. E il pattern storico è che quando c’è un calo nel prezzo delle cripto, le banche perdono interesse. Questa volta però è diverso: e per la prima volta nei quattro cicli che ho vissuto, questo non è accaduto. E credo che la ragione per cui non è avvenuto, è che i loro clienti vogliono prodotti su blockchain.
E poi ha aggiunto:
Quello che stiamo facendo è creare un’infrastruttura tecnica per loro, e poi sul come farlo legalmente è qualcosa che faranno per conto loro – e ci vorranno dai 3 ai 5 anni.
Chainlink al centro di questa rivoluzione?
Per i mercati sembrerebbe di sì, dato che hanno reagito in modo molto positivo a queste dichiarazioni, nonché all’arrivo di CCIP.
Staremo a vedere, con il tempo, quale sarà la posizione di Chainlink all’interno di un movimento che, almeno per ora, sta ancora prendendo la rincorsa. Comprensibile però che le parole del co-fondatore di Chainlink abbiano stimolato così tanto interesse. Anche se sulla carta non piacciono a nessuno, tutti o quasi sognano oggi un coinvolgimento delle banche della finanza tradizionale.
sono scam tutta fuffa!
Salve, può supportare la sua dichiarazione fornendo anche degli elementi? Così il suo intervento vale meno di zero.