La procura che sta seguendo il caso dei casi per il mondo crypto – e cioè quello legato al crack FTX – avrebbe richiesto l’interruzione del regime di libertà su cauzione per Sam Bankman-Fried – ex CEO del gruppo. Questo perché, sempre secondo le accuse della medesima procura, SBF starebbe cercando di condizionare e influenzare i testimoni.
E per questo motivo il regime di libertà – per quanto vigilata – non sarebbe adatta per garantire il regolare svolgimento di un processo, quello a SBF, che sarà uno dei più importanti non solo per il mondo crypto, ma anche per il mondo e la storia della finanza.
Sam Bankman-Fried rischia una condanna esemplare, sia per il crack con buco miliardario ai danni dei clienti e degli investitori, sia invece perché gli altri dirigenti di FTX, in larga parte, avrebbero deciso di collaborare con la giustizia, condividendo particolari che potrebbero aggravare una posizione già compromessa per l’ex CEO e enfant prodige del mondo crypto.
No, il regime di libertà su cauzione non sta funzionando
O almeno questa sarebbe l’idea della procura, che ha richiesto l’interruzione di tale regime. E l’idea sarebbe quella di riportare SBF in carcere.
Il tentativo dell’imputato di condizionare i testimoni e di interferire con il diritto, pubblico e dello stato, ad un processo equo e alla corretta amministrazione della giustizia e i suoi precedenti di aggiramento delle condizioni poste dalla cauzione, dimostrano che nessuna condizione sulla libertà prima del processo può adeguatamente garantire la sicurezza della comunità – e che è improbabile che l’imputato rispetti totalmente queste condizioni.
Questo è quanto comunicato dalla procura, che ritiene pertanto che SBF stia attivamente cercando di condizionare i testimoni e che abbia, in passato, cercato di aggirare le condizioni poste affinché ottenere la propria libertà su cauzione.
Sam Bankman-Fried è in attesa di processo nella casa dei genitori in California, dopo aver offerto tramite gli stessi (e amici di famiglia) alla corte garanzie sul pagamento di una cauzione record. Non è pienamente libero di spostarsi e ha anche accesso limitato a dispositivi elettronici, computer e smartphone.
A cosa si riferiscono i procuratori?
A diverse azioni che sarebbero tese a condizionare l’esito del processo. Dall’utilizzo di VPN fino ai contatti con la stampa al fine di parlare riguardo Caroline Ellison, con la quale aveva intrattenuto rapporti anche romantici e che faceva parte del cerchio magico di SBF alle Bahamas.
Gli avvocati di Sam Bankman-Fried hanno però contestato quanto riportato dalle procure, aggiungendo che parlare con i reporter fa parte dei diritti costituzionalmente garantiti negli USA.
In molti vorrebbero vederlo dietro le sbarre
Sam Bankman-Fried è quasi certamente uno dei personaggi più odiati della storia del mondo crypto, dopo aver lasciato scoperti per miliardi di dollari, che difficilmente la procedura fallimentare sarà in grado di recuperare.
In molti hanno contestato la possibilità per SBF di attendere il processo, che dovrebbe avere i primi dibattimenti dopo l’estate, comodamente a casa, nonostante la gravità delle accuse e prove che sembrerebbero essere, per il momento, schiaccianti.