Ancora Elon Musk ad affondare Bitcoin? Questo è quanto sta circolando sui social dedicati al mondo crypto e Bitcoin, questione che però potrebbe essere almeno in parte frutto di un’incomprensione relativa ad un articolo pubblicato da The Wall Street Journal. Il potente e popolare giornale statunitense è riuscito infatti a sbirciare tra i conti di Space X, che non essendo quotata non ha obblighi di pubblicità – e ha parlato anche delle detenzioni di $BTC della società spaziale legata a Elon Musk.
Secondo il giornale, Space X avrebbe iscritto perdite per oltre 300 milioni di dollari su Bitcoin tra il 2021 e oggi – e avrebbe anche venduto la criptovaluta, per quanto non siano specificate in realtà le quantità.
Questa notizia è poi diventata – con il solito gioco del telefono senza fili di Twitter – Space X che vende tutti i suoi Bitcoin e il gioco, ancora una volta, ha preso una china che la realtà fattuale non avrebbe dovuto favorire.
SpaceX ha ceduto (in parte?) i suoi Bitcoin e ha anche iscritto perdite a bilancio
In realtà il grosso della notizia comunicata da The Wall Street Journal riguarda un write-off, un’operazione contabile che permette alle società di iscrivere perdite per asset che non hanno venduto ma che hanno perso una parte rilevante del proprio valore. Si tratta di un’operazione interessante perché permette alle società di iscrivere perdite senza liquidare necessariamente gli asset e che dunque viene utilizzata secondo il preciso misurino dei fiscalisti che seguono una società.
Si tratta di oltre 300 milioni di perdite iscritte a bilancio che non presuppongono una vendita. Vendita che comunque poi ci sarebbe stata, sempre secondo WSJ, senza che però siano specificate quantità, prezzi e modalità. Nel complesso dunque una notizia che in pochi hanno compreso – incluse le testate americane – e che in tanti hanno invece diffuso come sempre senza indagare e leggere la fonte. Niente di nuovo, verrebbe da dire, sul fronte del giornalismo crypto e Bitcoin.
Sì, SpaceX potrebbe anche aver venduto tutto, ma…
Non è questo quanto è stato riportato – e comunque si tratterebbe di vendite avvenute nel tempo e per tempo – nulla dunque a che vedere con quanto avvenuto nelle ultime ore e con il crollo verticale del mercato come hanno anche scritto illustri giornali italiani che si occupano di economia tradizionale e che forse farebbero bene a continuare su quel filone invece che su quello di Bitcoin.
Servirà più serietà non solo per i progetti del mondo crypto e per chi vi investe, ma anche per un giornalismo crypto e Bitcoin che non è ancora ai livelli che il settore merita, tra clickbait, incapacità di comprendere notizie e eccessiva facilità nel riportare quelle che non hanno poi una base così solida.
Se ha venduto…
Non dovremmo comunque essere preoccupati. Le fortune presenti e future di Bitcoin non dipendono da investimenti estemporanei di personaggi pubblici, per quanto questi siano seguiti.
E potremo farci una ragione di quanto avvenuto – parzialmente o totalmente – e forse anche ringraziare Elon Musk per aver concesso un’altra occasione di rivedere Bitcoin sotto i 26.000$, ammesso che sia stato suo l’innesco di questa vicenda.