Non è la prima volta che Fabio Panetta vede nelle stablecoin una minaccia per l’eventuale euro digitale. Ne aveva già parlato qualche settimana fa, e ora è tornato sul tema a causa dell’ingresso nel mercato di PYUSD, la criptovaluta ancorata al dollaro che viene emessa da Paxos per conto di PayPal.
Le preoccupazioni sono quelle di sempre: una valuta privata che finisca per ostacolare i piani di dominio dell’euro digitale in formato CBDC, gestito direttamente dalla banca centrale. E per convincere tutti della fondatezza della sua paura, ha agitato lo spettro dei gestori, ancora una volta, che non sarebbero Europei. E che per qualche motivo costituirebbero minaccia per gli europei.
Non è un segreto che Fabio Panetta, che dal 1° Novembre sarà governatore di Bankitalia, non abbia grande simpatia per il mondo crypto e stablecoin. E non è neanche un mistero che ritenga ECB in grado di contrastare lo stradominio nel campo dei pagamenti digitali di VISA, Mastercard e a questo punto PayPal. Sul fatto che sia una buona idea farlo, però, sono in diversi ad avere più di qualche dubbio.
Le preoccupazioni di Fabio Panetta
Fabio Panetta è tornato oggi a parlare in pubblico del suo grande pallino, l’euro digitale. Una versione digitalizzata dell’Euro che però ha già sollevato diversi polveroni, in particolare tra gli appassionato di criptovalute che sono più attenti alle tematiche del controllo della moneta e della privacy.
Cavalcando di nuovo un suo vecchio cavallo di battaglia, Panetta è tornato a parlare della dipendenza dell’Europa dai provider di pagamenti digitali che non sono europei.
E anche del ruolo delle stablecoin nell’ostacolare potenzialmente i sogni di dominio dell’Euro Digitale.
Dato che PayPal ha appena presentato il suo, almeno negli USA, la società della grande PP non poteva che essere oggetto degli strali del nostro rappresentante a Francoforte.
La nostra risposta alla rivoluzione tecnologica nei pagamenti non può essere l’inerzia. Lo scenario controfattuale rispetto all’euro digitale non è uno status quo positivo. In assenza dell’euro digitale, l’ingresso nel mercato dei pagamenti digitali di operatori privati potenzialmente dominanti avrebbe forti ripercussioni sul settore finanziario. Si tratta di una possibilità concreta, come dimostra la recente decisione di Paypal di introdurre una propria stablecoin denominata in dollari statunitensi da utilizzare nei pagamenti digitali.
I fornitori di servizi di pagamento, incluso PayPal, non hanno alcun incentivo a limitare la diffusione delle loro stablecoin o la gamam di servizi offerti. Al contrario, il loro obiettivo è quello di conquistare clienti e quote di mercato crescenti.
Essi potrebbero inoltre non avere alcun incentivo a rendere i loro strumenti di pagamento compatibili con quelli che vengono utilizzati oggi.
E ha poi – tra lo stupore generale – aggiunto:
Per di più, essi potrebbero offrire i loro servizi a costi molto contenuti, dato che potrebbero ottenere ricavi cospicui semplicemente reinvestendo le attività di riserva in un contesto di tassi di interesse positivi.
Che è poi quello che fanno le banche e quanto pare dovrebbe essere negato ad altri privati, in una espressione del Panetta non chiara almeno a chi vi sta scrivendo.
Cartagho delenda est
Di sparate per terrorizzare l’opinione pubblica la storia dell’umanità è decisamente ricca. Prima dei tempi di Giulio Cesare ci fu Marco Porcio Catone che in Senato pensò bene di mostrare una cesta di fichi, raccolta a Cartagine, per dimostrare a tutti quanto fosse vicino il pericolo.
Altri agitarono fiale piene di antrace, memori del fatto che la paura, dopotutto, funziona sempre o quasi. Non è chiaro di cosa debba avere paura il pubblico europeo: Visa, Mastercard, Paypal sono scelte che si possono fare in libertà. E il mondo crypto ha già dimostrato di poter allargare lo spettro di servizi che possono essere utilizzati, anche senza l’intervento pubblico a riequilibrare non si è capito bene cosa.
L’idea, almeno da parte di chi vi sta scrivendo, è che si voglia spingere un Euro Digitale la cui totale assenza di utilità anche narrativa è stata stabilita dagli organi dell’UE stessa. E non dal primo appassionato crypto che passa.
E curioso il fatto che l’assenza di PYUSD dalle piazze europee sia stata sì specificata, ma in una nota a piè pagina che non leggerà nessuno.
ahahah poveraccio… nonostante il terrorista numero 1 (gensler ovviamente) sia ampiamnte in vantaggio, anche questo è sulla buona strada per vincere il mongolino d’oro…