Anche Commerzbank, il quarto gruppo bancario della Germania, ha ottenuto una licenza completa per la custodia di asset crypto. Il gruppo ha dato l’annuncio sul suo sito web e conferma l’ottenimento di quello che è un primo passo per l’offerta, tramite le sue filiali, di servizi legati al mondo di Bitcoin e crypto.
Non è la prima banca di questa rilevanza a ottenere una licenza di questo tipo. Il gruppo, inoltre, già nel 2022 si era attivato presso BaFIN, la controparte di CONSOB in Germania, di ottenere una licenza completa crypto. La Germania si conferma così uno dei principali hub su scala mondiale per la normalizzazione del settore crypto.
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Commerzbank punta tutto sulle crypto: ok per licenza di custodia
Non è la prima banca tedesca a ottenere questa licenza, ma è certamente una delle più rilevanti. Commerzbank ha infatti annunciato tramite il suo sito internet di aver ottenuto una licenza che permetterà all’istituto di fare da custode per asset digitali come criptovalute e Bitcoin. Si tratta, secondo il comunicato del gruppo, della prima banca completa a ottenerla.
Ora che abbiamo ottenuto la licenza, abbiamo raggiunto un importante traguardo. Questo evidenzia il nostro impegno nell’applicare le ultime tecnologie e innovazione e farà da fondazione per supportare i nostri clienti nel settore dei digital asset.
Questo è il commento di Jörg Oliveri del Castillo-Schulz, che è COO di Commerzbank, che ha affidato le sue parole, di grande entusiasmo, al comunicato ufficiale.
Non è chiaro per ora quali saranno i prossimi passi per il gruppo né che tipo di servizi deciderà di offrire ai propri clienti. Riteniamo che con ogni probabilità tali servizi saranno offerti inizialmente ai clienti più facoltosi e ai cosiddetti istituzionali.
Germania conferma votazione crypto
La Germania conferma la sua vocazione crypto. A inizio 2023 DZ Bank aveva siglato un accordo con Metaco, così come è attiva da tempo nel settore anche Deutsche Bank, così come altri istituti di rilievo, per quanto non sempre nella custodia.
Si tratta di segnali forti da quella che rimare l’economia più importante dell’area euro. Rimangono al palo le banche italiane, in netto ritardo rispetto alle controparti tedesche per quanto riguarda l’apertura al mondo crypto. Apertura che, lo diciamo tra i denti, non c’è ancora stata.