JPMorgan punta tutto su Ethereum. Il gruppo ha diffuso una nuova previsione, che indica in $ETH il miglior asset per performance per il 2024, almeno secondo le previsioni della grande banca d’affari. Banca d’affari che ha da sempre un rapporto piuttosto altalenante con il mondo Bitcoin e crypto, con il CEO Jamie Dimon che qualche giorno fa si è espresso, ancora una volta, con toni molto duri verso il comparto.
A fare l’analisi è il solito Nikolaos Panigirtzoglou, con il quale siamo stati non sempre d’accordo e che però si sta ritagliando un posto importante tra gli analisti che si dedicano al mondo crypto.
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JPMorgan: Ethereum riconquisterà quote di mercato
Sarà Ethereum la stella del 2024 e non Bitcoin. È questo il parere dell’analista di JPMorgan che si occupa – crediamo sia l’unico del gruppo – di criptovalute. Ecco cosa ha scritto in una sua nota Nikolaos Panigirtzoglou:
Noi crediamo che Ethereum si ristabilirà e ricatturerà quote di mercato nell’ecosistema crypto. Il principale catalyst sarà l’upgrade EIP-4833- o il Protodanksharding – che dovrebbe avere luogo durante la prima metà del 2024. Crediamo che questo aggiornamento si dimostrerà essere un passo molto importante verso il miglioramento dell’attività sul network Ethereum, e lo aiuterà ad avere performance migliori [rispetto al resto del comparto, NDR].
Una posizione certamente netta, certamente importante e che non mancherà di agitare le solite discussioni tra sostenitori di questa o quell’altra fazione.
Per l’analista di JPMorgan l’halving è già prezzato
Chi ritiene che sarà Bitcoin la stella in termini di rendimenti punta su due questioni principali. La prima è l’ETF, per il quale ormai dovrebbe mancare davvero poco. L’altra questione sul tavolo è quella dell’halving, che però per l’analista di JPMorgan sarebbe già prezzato.
Dato che il rapporto tra costo di produzione di Bitcoin e valore di mercato è già a 2x, questo implica che l’halving del 2024 è già largamente prezzato dai mercati.
Il ragionamento è che in un mondo competitivo e ideale il costo di produzione di Bitcoin – ovvero quanto spendono i miner – e il valore che possono ricavare dai Bitcoin ottenuti per ogni blocco devono equivalersi. Equazione che a nostro avviso non è detto che sia corretta.
Chi vi scrive conserva un po’ di scetticismo sulla questione, così come su quella di Ethereum superstar del 2024 in un anno che appare così importante per Bitcoin.
C’è poi la questione ETF Ethereum, che vivrà almeno in parte di luce riflessa rispetto a quello Bitcoin. Tante questioni che è difficile prezzare correttamente oggi e prevedere.