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MicroStrategy molla Bitcoin? | Un’altra crypto truffa che…

MicroStrategy lancia il suo token su Ethereum? Ennesimo crypto scam su X.

L’account X di MicroStrategy è stato compromesso da dei malintenzionati che sarebbero riusciti a portare a casa 440.000$ circa dall’intera operazione. Si tratta dell’account sul social di Elon Musk che appartiene alla società di Michael Saylor, bitcoiner radicale e che con la stessa azienda ha in cassa 190.000 BTC.

Il messaggio diffuso dai truffatori invitava a investire su $MSTR, token lanciato sulla rete Ethereum e che avrebbe fatto parte dell’ecosistema della società, che è attiva anche nello sviluppo di soluzioni su Bitcoin. Purtroppo per chi ha seguito il consiglio di investimento si trattava però di una truffa come tante se ne vedono su X.

Una lezione pagata a caro prezzo da chi si è fidato della comunicazione, che può diventare però una lezione importante anche per chi non ha investito nulla: comprare token crypto perché si è letto un post su X rimane, il più delle volte, un ottimo modo per perdere tutto o quasi quello che si ha.

Hack sull’account di MicroStrategy

Non è la prima volta che succede e probabilmente non sarà l’ultima. Possiamo però difenderci ed è per questo motivo che abbiamo deciso di pubblicare questo approfondimento. L’account X di MicroStrategy, società che conoscerete già per i suoi corposi investimenti in Bitcoin, è stato compromesso.

scam mstr
Il messaggio di scam

I truffatori che ne hanno assunto il controllo hanno postato un messaggio, che è quello che trovate riportato qui nello screenshot, che invitava – come spesso accade in questo tipo di truffe – ad un sito per ottenere appunto i token freschi di lancio. Peccato che di token di MicroStrategy non ne esistano e che in realtà era l’ennesima truffa che ha avuto luogo su X.

Nel complesso, almeno secondo ZachXBT, i truffatori sarebbero stati in grado di portare a casa 440.000$, in un’operazione che se non fosse stata subito segnalata avrebbe potuto creare danni assai più ingenti.

Peccato per chi si è fidato e ha perso magari quantità importanti di crypto. È una lezione però sia per chi si è collegato al sito e ha autorizzato lo stesso a operare con il proprio wallet, sia per chi come noi ha guardato alla cosa da una certa distanza.

  1. Aziende di certe proporzioni non lanciano token

In passato è successo con Tesla, Space X e tante altre aziende di grande popolarità. Si è trattato in tutti i casi di truffe relativamente articolate e con l’unico scopo di sottrarre crypto a chi si è fatto gabbare.

  • Inutile partecipare a certe operazioni

Difficilmente si diventerà ricchi per aver letto un post su X e aver seguito quasi bendati le istruzioni del post stesso. Il nostro Canale Telegram esiste anche per questo e ti consigliamo di entrare e chiedere sempre delucidazioni prima di fare qualunque cosa, in particolare se dovrai mettere il tuo capitale a repentaglio.

Account X continuano a essere poco sicuri

X continua a essere il social d’elezione per i truffatori di ogni genere e sorta, che in passato sono riusciti addirittura a assumere il controllo dell’account di SEC, l’agenzia governativa che avrebbe dovuto approvare gli ETF su Bitcoin, a 24 ore dall’approvazione stessa.

Che si tratti di colpe degli utenti oppure ancora del livello scarso di sicurezza offerto ai top account da X poco importa: è il caso di evitare di credere a tutto quello che si legge. E, ancora una volta, nel caso contattare la nostra redazione su Telegram o appunto su X per chiedere delucidazioni.

Potrebbe aiutarti a risparmiare migliaia di euro che perderesti in truffe che stanno diventando sempre più sofisticate.

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la mamma di antonio
la mamma di antonio
8 mesi fa

ricordiamolo pure qui: non usate mai, MAI, gli SMS come metodo di autenticazione. Ormai è sempre più facile fare un SIM swap, cioè in poche parole clonarvi il cellulare e leggere i vostri SMS. Usate sempre e solo una app dedicata all’autenticazione in 2 passaggi (ce ne sono di gratuite, anche quella di Google).
Quindi:
password efficace + 2FA + usare la propria testolina (se è troppo bello per essere vero, NON E’ VERO; se la mia banca mi dice di andare su un sito strano, NON E’ LA MIA BANCA)