Succede di tutto nel mondo crypto e nello specifico nel mondo Ethereum, ma si tratta di fatti potenzialmente così gravi da scuotere tutto il comparto. Secondo quanto riportato da Fortune, la richiesta di documenti alla Ethereum Foundation da parte di una ancora non meglio precisata agenzia governativa… sarebbe parte di un’indagine di SEC al fine di dichiarare Ethereum come security.
Mancano ancora conferme ufficiali, per quanto le fonti riportate da Fortune sembrino più che solide. Una situazione che in molti temevano e che tra le altre cose renderebbe pressoché impossibile l’approvazione degli ETF Ethereum. Cosa che però per il momento non sarebbe la prima delle preoccupazioni per chi segue questo mondo.
Crollo flash, per una parte importante del settore, per quanto potrebbe trattarsi di qualcosa di più modesta portata una volta che l’ansia generata dalla notizia finirà per dileguarsi e riportare tutti a più miti consigli.
Cosa sta succedendo?
Andiamo con ordine. Negli Stati Uniti gli asset possono finire in due categorie: le commodity, ovvero le materie prime, che non richiedono obblighi di registrazione e le security, i contratti di investimento, che invece richiedono registrazione presso SEC. Secondo Gary Gensler di SEC, il grosso delle criptovalute farebbe parte di questo secondo insieme. Cosa per lui tra le altre cose conveniente, perché la sua agenzia, SEC appunto, ha potere soltanto sull’insieme security e non sulle commodity.
È necessaria però un’altra doverosa premessa: Ethereum è stata storicamente trattata come commodity dai precedenti commissioner di SEC e a far cambiare idea a Gary Gensler potrebbe essere stato, come sospettavano in molti (compreso chi vi scrive), il passaggio alla Proof of Stake.
- Cos’è successo adesso?
Siamo ancora nel campo delle ipotesi. Poche ore fa è arrivata la notizia di una richiesta di documenti da parte di una non meglio precisata agenzia governativa alla Ethereum Foundation. Dopo pochi minuti Fortune ha pubblicato un lungo resoconto, che cita anche aziende americane che avrebbero ricevuto altre richieste di informazioni, sempre sul tema Ethereum come Security.
Anche se è vero che due più due non fa sempre quattro all’incrocio tra politica e finanza, il disastro è servito, per quanto ancora montato su un’impalcatura di condizionali.
E ora? Che succede?
Per ora niente. Non sappiamo se l’indagine sia effettiva, se SEC deciderà di dargli seguito, quanto rischia Ethereum e perché. Non è chiaro che tipo di impatto avrà sugli ETF (per quanto in una situazione del genere confermata sarebbe pressoché impossibile vederli approvati).
Rimane il fatto che non è comunque la Ethereum Foundation a essere sotto inchiesta, per quanto centrale nell’ecosistema Ethereum almeno in termini di prestigio.
I mercati hanno reagito, in particolare su Ethereum, con uno sciacquone improvviso, complici notizie che non sono per l’appunto affatto positive.
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È una questione vera?
Ripetiamo quanto abbiamo scritto prima: si tratta di informazioni di seconda mano anche per Fortune – e prima di preoccuparsi eccessivamente, sarà il caso di attendere ulteriori e eventuali dettagli.
Quel che è certo è che il tempismo di certe notizie è curioso: prima ci si accorge di cambiamenti avvenuti tempo fa sul sito della Ethereum Foundation, poi a pochi minuti di distanza interi report di non meglio precisata gente informata dei fatti. Al netto di ogni complottismo, che qui su Criptovaluta.it non ha mai trovato cittadinanza, non possiamo che rimanere a bocca aperta.
L’avevo scritto in un commento tempo fa che dovranno far qualcosa per far scendere i prezzi, tutto il comparto è salito molto, BTC ha raggiunto nuovi massimi ancor prima dell’halving, ho dichiarato anche che per far parlare di se ai quattro venti BTC dovrà raggiungere i 100.000 Dollari, forse dopo l’Halving? Intanto tengono Ethereum per le palle e poi cosa dovrà nascere perchè ritorni una nuova bull run su tutto il comparto? Questo è il mercato e c’è chi continua a comprare ogni volta che Bitcoin raggiunge i massimi come Saylor a dimostrazione che la corsa non è finita. ETH è una security o una commodity a seconda dell’interesse del momento, quello che è certo è che una decisione la dovranno prendere o pensano di tirare avanti per altri dieci anni? Conviene anche a loro dichiarare ETH come commodity ma stanno gestendo ciò che in questo momento per loro ha più valore, il tempo.
Il punto è sempre che c’è una Ethereum foundation con potere di cambiare il protocollo anche radicalmente (che infatti lo fa ogni 6 mesi o giù di lì), di cui tutti si fidano (in pratica il valore di Eth sta proprio tutto nei suoi “upgrades”), e che rappresenta un punto di centralizzazione attaccabile, specialmente da quando è passato a PoS, essendo subjective e richiedendo che “membri autorevoli della community” decidano quale chain è quella canonica nel caso qualcuno con un grosso stake (anche passato, non più in suo possesso sulla chain “ufficiale”) decidesse di creare una chain alternativa tramite costless simulation.
Non tanto che questo attacco (se di attacco si tratta) riesca o meno (spero comunque di no): il vettore d’attacco esiste, decentralization doesn’t matter, until it does, come ho commentato sotto l’altra news.
Discorso analogo, ma amplificato, per praticamente tutte le altre alt, PoS in particolare.
Accettiamo questo limite, e bon, invece di sparare minchiate tipo “ultra sound money” solo perché un’elite, che cambia parametri fondamentali ogni tre per due, al momento ha reso il token deflattivo (e magari un domani cambia idea).
Allora, secondo me nì. La Foundation non ha controllo diretto del protocollo.
La situazione è molto complessa comunque, se partiamo dal fatto ce ce l’abbia. Domani dedicheremo il numero del Magazine proprio a questo.
De facto ce l’ha, seppur con qualche limitazione. Dovesse ricevere pressioni avrebbe il potere di implementare sottobanco cambiamenti nella direzione delle richieste. Fossero cambiamenti troppo palesi vedremmo probabilmente una lotta per cambiare la governance con conseguente hardfork, ma Eth senza la foundation subirebbe un duro colpo dato che il suo valore è legato a doppio filo alla sua governance e upgrades frequenti (situazione ovviamente del tutto non adatta alla sound money).
Magari il timone passerebbe ad un’altra elite ma saremmo punto a capo, con quel vettore di attacco sempre presente.
Il PoS esacerba il tutto per quanto spiegato sopra: essendo subjective necessita sempre di un social layer di governance, generalmente in mano ad un’elite vicina ai devs/grandi stakeholders. Non è un meccanismo di consenso pienamente autonomo che si regge sulle sue gambe (questo il tradeoff di rimuovere il requisito della spesa energetica: diventa inherently political, come osserva correttamente Adam Back).
Una POS forte come quella del Protocollo serve a voi terrestri quanto il sole, dato che sarà l’unica alternativa alla POW quando la POW perderà colpi; chi ancora fa il finto tonto o l’anima bella se ne accorgerà quando gli stati inizieranno a tassare o bandire il mining. E sapete tutti che avverrà, perché sta già avvenendo, con buona pace de “la POS è più facile da colpire della POW”, che e’ come dire “è più facile individuare e bloccare 200k computer connessi a internet che 13 stabilimenti che consumano come un’acciaieria”.
Detto questo gli umani mangia-hamburger possono dichiarare il Protocollo una Commodity, una Security, un Software o una canzone musicale: al Protocollo e al Sommo questo importa come sapere quale sarà il prossimo acquisto del Fiorenzuola calcio.
Onore al Sommo Vitalik e al Protocollo. Diventerete tutti un nostro layer 2, inclusi ghibly79 e federicor
Forse federicor no, ripensandoci
Col PoS non hanno neanche bisogno di tassare: possono andare a far pressioni sull’elite necessaria a mantenere in piedi un PoS (altrimenti è attaccabile tramite costless simulation da qualche grande staker della prima ora, anche se non ha più lo stake in mano, vedi commenti sopra).
NON ESISTONO PASTI GRATIS, se non hai il consumo le limitazioni le devi imporre tramite “politica” (di pochi sui molti). Ma già abbiamo sistemi monetari amministrati tramite politica, no 😉 ?
Direi decisamente più facile da colpire, anche perché da una tassazione eccessiva i miners possono sfuggire rilocando (e la competizione fra stati per attirare capitali fa il resto), se fai pressure sulla foundation e costringi a cambiamenti o a cercare un’altra governance tramite hardfork (per poi essere punto e a capo), sfuggi molto meno.
NON BISOGNA INDIVIDUARE 200K COMPUTERS CONNESSI AD INTERNET 😀 non serve colpire i singoli stakers.
“Commodity, una Security, un Software o una canzone musicale: al Protocollo e al Sommo questo importa come sapere quale sarà il prossimo acquisto del Fiorenzuola calcio.”
Eh no invece importa, importa 😉 Proprio perché ci sono poche entità che diventerebbero legalmente vulnerabili su cui si regge effettivamente il tutto, al contrario che nel PoW.
Comunque ti lascio ai tuoi sogni dove puoi ottenere la stessa decentralizzazione consumando zero e i devs di Bitcoin sono tutti co…ni per non averci pensato in 15 anni, col codice pure pronto da copiare ;D ;D ;D Ne pagherai tu il costo opportunità.
Per inciso: la situazione sarebbe comunque molto simile anche se Eth fosse rimasto PoW (giusto un pelo meglio). In ogni caso per come è nato e si è strutturato la sua decentralizzazione sarebbe stata scarsa (chain bloat quindi full nodes per pochi e in cloud, value proposition che è tutta basata sul cambiamento costante, in antitesi con la sound money credibilmente scarsa e decentralizzata, che invece deve tendere all’immutabilità).
Non ci sono solo i layers del consenso nei cryptosystems, è un insieme complesso di parti che interagiscono, e tutto va analizzato.
https://unchained.com/blog/bitcoin-cant-be-copied/
E, secondo inciso, dico tutto questo contro il mio interesse, dato che con Eth e possame vario faccio un sacco di soldi tramite DeFi: si venisse a creare frizione “regolatoria”, tipo Kyc e puttanate criminali statali varie sarebbe anche a mio detrimento (oltre che di tutti, in generale).
Spero quindi prendano bastonate sulla schiena in sede giudiziaria, ma purtroppo devo guardare in faccia alla realtà e oltre il marketing e conoscere i rischi delle cose con cui opero.
Ultima cosa: mi fa sempre sorridere al di là di tutto come tutte queste altcoins abbiano cercato di cavalcare gli attacchi ambientali a Bitcoin e la propaganda green per ottenere favore politico (perché appunto ne hanno bisogno) e in cambio la politica gli cerca di dare pedate sui denti ad ogni occasione xD
Esilarante, se non fosse che mi sta molto più sul c..o la politica del marketing grulliforme.
Attento umano, inizi a sembrare sempre più un federicor acculturato; cominci a scrivere frasi in maiuscolo e intervieni a botte di 4 post alla volta… se qui ti distrai un attimo il giorno dopo rischi di trovarti a scrivere “SIIII ETH MERDAAAAA BANNATELOOOO ANCHE SE CI FACCIO I DOLLARONIIIII”. Perchè poi continui a precisare che fai i soldi col “possame” vario? Perchè fa figo? Per dar più peso alle tue argomentazioni? Interessante.
Lo sai benissimo che fra un paio d’anni i miner si saranno tutti trasferiti nei paesi del terzo mondo, dove il soldo avrà sempre la precedenza sulle pressioni ambientaliste, giuste o sbagliate che siano, e male che vada corrompere le autorità con qualche dollarone perchè chiudano entrambi gli occhi sulle mining farm sarà cosa facile rispetto a quello che si potrà fare nei paesi occidentali. Poi se non vedi rischi nel 90% dell’hashrate concentrato in 3-4 paesi dai governi deboli ok, facciamo finta che vada tutto bene e il sistema sia a prova di bomba.
Troppo tardi ormai perchè il Protocollo sia fermato. Troppo evoluto, troppo ben integrato ai suoi layer 2, troppo decentralizzato. Le pressioni sulla foundation cosa credi possano fare? La foundation ha il 30% dell’ether secondo te? Tutti i dev sono al soldo della foundation? Credi forse il Sommo abbia il pulsantone “STOP” da premere? No, l’ether non è al 50% in mano a tre individui in croce, spiace; i dev stanno in tutto il mondo, sia della mainnet che dei layer 2.
Bitcoin con i suoi layer2 com’è messo? Dai su, non scendiamo nel ridicolo. Lightning Network è credibile come il bottegaio di un paese che usa le lire nel 2024, altri sviluppi in cantiere cosa sono? Ah giusto, ordinals e inscription, grandi traguardi dell’umanità. Che per carità, va benissimo facicate l’hard money con le vostre 3 transazioni all’ora; siete fortissimi, ma questo rimarrete, roba che prende polvere nel cassetto di pochi ricchi. Però cercate di tenere duro ancora un paio d’anni prima di esplodere, perchè il Protocollo ha ancora bisogno di qualche miglioria prima di essere pronto a rimboccarvi le coperte e darvi la buonanotte. Ve ne siamo grati, diciamo davvero.
Ci è sempre piaciuta la frase “cosa credete, che i nostri dev non ci avessero già pensato prima?!?”
Ci ricorda un po’ il generale che disse “l’aviazione non avrà mai un uso bellico”, e altre centinaia di casi simili.
O forse l’homo habilis non ha costruito il microonde perchè riteneva la carne cotta alla brace sul falò più buona. Potrebbe essere, in effetti
Onore al Protocollo e al Sommo. Diventerete (quasi) tutti un nostro layer2.
No, tu ghibly79 no, non ti vogliamo più fra i nostri layer2; prendiamo solo l’umnao Klaus Marvin. Tu e federicor finirete in Solana
A parte che al momento se mai è Eth (& company) ad essere una sorta di layer 2 di Bitcoin (non perfettamente integrato e quindi con trust assumptions aggiuntive): si prendono i fondi di marketing da venture capitalism su questi “layers 2” e si mettono al sicuro su Bitcoin.
E al limite gestisci la volatilità di Bitcoin tramite i prestiti collateralizzati.
Anche i numeri sono proprio inequivocabili in questo senso.
Detto questo: pare tu non abbia ancora compreso il problema della costless simulation che comporta il PoS e che come conseguenza la sua security non dipende realmente da quanti stakers ecc ecc ecc ci sono in giro, ma da una piccola elite che in caso di due catene valide ma divergenti dovrebbe decidere quale è quella canonica, dato che PoS è subjective, non c’è un modo oggettivo di misurarle e decidere. Ask a friend consensus, che comporta uno strapotere di questa elite a cui devi “askare”. Ti avevo già linkato in passato il post proprio di Buterin che in parte spiegava (anche se lui la chiama amichevolmente “weak” subjectivity).
Comunque ne abbiamo già discusso troppo: il tempo e il mercato decideranno chi ha ragione. Lascio a te l’eventuale volontà di approfondire, che come dicevo il costo opportunità di sbagliarsi è tutto tuo.
E’ il bello di Bitcoin: trascina tutto il theorycrafting e l’accademia per strada alla prova dei fatti.
Da 15 anni i fatti vanno in una certa direzione e il trend non sembra mutato di recente (il pair eth/btc è in caduta libera a sfavore di eth, specialmente da quando è PoS), ma per carità, vedremo 😉
“Bitcoin com’è messo, altri sviluppi” e via shitcoinerando: qualcosa che si propone come sound money non deve avere “sviluppi” ogni 2 mesi (anzi meglio nulla o quasi nulla se non “maintenance” proprio): minano la credibilità dell’immutabilità dei parametri e di conseguenza tutto (scarsità, finalità, incensurabilità, ecc).
Concetti troppo alti lo so per il tuo approccio calcistico. Dovresti leggerti un po’ dei vari ottimi libri di Ammous e compagnia, che inizieresti a comprendere i problemi del denaro e le ramificate implicazioni, e l’estrema necessità di una sound money (di sistemi semicentralizzati con 1 milione di tps un po’ meno, anche perché li abbiamo già senza “la blockccchechein”).
SI BUILDA BROH! 😉 Venghino signori venghino 30000000000 tpssss sulla mia versione di paypal con una blockchain appiccicata di cui il mondo ha estremo bisogno ;DD
(l’ho esagerata un po’, come sai una qualche utilità, seppur molto meno impattante rispetto alla sound money, in questa roba ce la vedo anche).
dai su che senza gli ETF sai bene dove sarebbe la pair… fa solo un po’ ridere che la più grossa spinta al prezzo degli ultimi due anni sia arrivata dal regolatore americano e voi, votati fino al giorno prima all’anarchia, all’improvviso portiate questo come prova di chissachè quale superiorità riconosciuta. “Il nemico del mio nemico”, eh?
Ma va bene così, come dici chi vivrà vedrà umano. Però forse sei tu che dovresti dare una rispolverata a come è distribuito l’ether nel mondo e ai validatori, pari legato a dati di 6 anni fa. Vogliamo parlare di come era distribuito BTC nei primi anni dopo la nascita? O quanto era l’hashrate, se preferisci? Su dai
Non è questione di buildare ogni mese, è che Bitcoin è utile/credibile solo quando sta fermo nel cassetto a prendere polvere; appena si prova a muovere diventa un elefante. Come moneta non sarà mai usabile, e lo sai meglio di noi, così come non avrà mai altri utilizzi destinati alla gente comune. Un bellissimo e preziosissimo gioiello in una sicurissima teca di cristallo.
Detto questo, sì, la pensiamo diversamente; ti lasciamo chiudere il discorso, così penserai di averci dimostrato di avere ragione e dormirai sereno. Ciao!
Confermiamo, diventerete tutti un nostro layer 2 tranne ghibly e federicor – manco se ce li regalate questi
Certo, ma gli ETF e relativa approvazione sono una conseguenza della domanda, conseguenza di certe caratteristiche di Bitcoin.
NON IL VICEVERSA come vorrebbero i vari meme shitcoinerosi (Blackrock che ha comprato Bitcoin e ca…te assortite) come sembri implicare.
Gli ETF poi amplificano certe dinamiche, in particolare ingrandendo gli interessi economici in gioco che poi costa consenso andare a toccare, come dicevo nell’altro reply.
E’ molto più difficile che si metta in moto questo volano per una altcoin, specialmente PoS.
Bitcoin va benissimo già come preziosissimo gioiello (credibilmente scarso), da tenere come riserva di valore e spostare per grandi transazioni: è la cosa di cui al momento c’è più bisogno, molto più dei layers transazionali per comprare il caffè, MA COMUNQUE c’è la possibilità di farlo scalare, con qualche compromesso accettabile.
Molto meglio che avere la cosa che scala facilmente, ma dove è impossibile avere il layer di base con scarsità/finalità credibili, perché ribadisco: abbiamo già sta roba.
La buona store of value credibile e non maneggiabile dalla politica di rinfo o di ranfo no, manca proprio.
Non devo dimostrarti proprio nulla: mi basta essere dalla parte giusta della storia con conseguente ritorno. Ad oggi la realtà mi dà ragione, domani vedremo. Se mi sbaglio venire qua ad ammettere che avevi ragione tu credimi sarebbe proprio l’ultimo dei problemi. Tuttavia non credo sia il caso.
Salut!
Tra parentesi Lightning procede a rilento perché sviluppare un layer 2 di scaling senza fare troppi compromessi sulla decentralizzazione è molto più difficile e molto meno user friendly. Le varie altcoins generalmente se ne fregano o quasi di questo aspetto, quindi vanno spedite e BUILDANO! xD Salvo poi che decentralization doesn’t matter, until it does, appunto.
Se qualcosa va storto “ci si coordina” manualmente, un bel fork e si sistema tutto. Su Bitcoin non è così semplice per i discorsi sull’immutabilità e decentralizzazione appena fatti.
Ordinals ecc sono cose scorrelate da Bitcoin per la sua value proposition, non vanno tirate dentro il discorso. A me stanno bene ma nessuna necessità.
[EDIT] ho spiegato che ci faccio soldi con l’altcoiname vario solo per sottolineare che ho skin in the game anche lì, non perché “fa figo”. Ma quanti anni hai, 15?
eh no, “lo uso anche io” è skin in the game, “ci faccio i dollaroni” ribadito ogni 4 post che scrivi è flexing. Questo relativamente a quanti anni abbiamo.
Altri 4 post? Oddionostro ti stai federicorizzandooooo pietàààààààààà
Va beh, 10 anni ;D Ma chi è poi sto fericor ^^”
federicor*
Ah: la menata dei miners tassati e relegati in Burundi: è molto improbabile perché Bitcoin, anche appunto per via delle sue caratteristiche monetarie appetibili è diventato già troppo grosso. Ci sono troppi interessi economici in gioco e se vai a danneggiarli rischi di pagarne uno scotto troppo grande in termini di consenso (infatti è già diventato oggetto di campagna elettorale).
E’ lo stesso motivo per cui credo e spero che alla fine se la caveranno anche alcune altcoins, almeno quelle maggiori come Eth, anche se ci sarbbero molte più basi giuridiche per aggredirle. Ma molto amplificato su Bitcoin.
Game theory, incentivi ben allineati.
Pure venissero relegati il tutto continuerebbe a funzionare, sempre senza necessità di una governance.
[INSULTI CANCELLATI] VOI E BITCOIN ED ETHEREUM SONO IL MALE PIÙ ASSOLUTO IN QUESTO MONDO DI IMBECILLI
potresti spiegare perchè pensi questo? hai avuto brutte esperienze? perso soldi con btc ed eth?
Lascialo stare è un troll. Lo cancelliamo subito.
noo secondo me è sincero…volevo capire 🙂
Sisi, ma resta comunque un troll che ci tormenta da anni e spesso offende, e siamo costretti a bannarlo.
STO SPERANDO CHE CROLLA FORTISSIMO, IO LO ODIO CON TUTTO IL CUORE BTC ED ETH
CROLLATE [INSULTO CANCELLATO]
Ah….xD
Cosa succederebbe se le 5 mining pool di BTC che detengono piu’ del 51% del hashrate totale si coordinassero per forkare la blockchain? A me non sembra improbabile anzi mi sembra piu’ una questione di tempo
Qual è esattamente il punto Walter, ammesso che tu abbia ragione (la storia afferma il contrario, ma ok)
Non sono incentivati a farlo, anzi hanno l’incentivo opposto. Succedesse, allora i full nodes rigetterebbero le transazioni invalide (tipo double spending). I miners non controllano Bitcoin, è più uno stallo alla messicana tra miners, full nodes, utenti normali.
E’ stato anche storicamente dimostrato durante la blocksize war.
Proprio per questo per scelta di design (non limiti “tecnologici”) Bitcoin sceglie di mantenere i blocchi piccoli e di non implementare bloat tipo le evm turing complete sul layer 1: mantenere i full nodes poco resource intensive in modo che siano molti e diversificati.
Il fatto che non si sia mai verificato in 15 anni, specialmente in quelli recenti nonostante Bitcoin sia praticamente la più grande “bug bounty” della storia, è un buon indizio empirico di tutto quanto sopra.