Ancora problemi per gli exchange offshore. Questa volta in India, mercato di una certa rilevanza e dove però le regole verso operatori e intermediari si sono fatte gradualmente più stringenti. A farne le spese, almeno secondo la comunicazione che è stata già recapitata agli utenti indiani, è OKX, che ha annunciato la chiusura delle operazioni nel paese, indicando al contempo agli utenti la necessità di chiudere posizioni e di prelevare entro il prossimo 30 aprile.
È il segnale di un atteggiamento sempre più duro dell’India verso il mondo crypto, con Mumbai che anche all’interno del G20 ha provato a spingere verso regolamentazioni più stringenti a livello globale.
OKX conferma che dietro la decisione di abbandonare il mercato indiano si celano difficoltà con il regolatore e più in generale con il regime legale che vige in India per quanto riguarda la registrazione degli exchange stessi.
Tutto finito il 30 aprile
Vale la pena premettere che si tratta di una decisione che riguarda soltanto l’India e che non ha nulla a che vedere con eventuali clienti italiani e europei dell’exchange. Dopo un breve tira e molla, OKX ha infatti deciso di chiudere le proprie operazioni in India.
Siamo spiacenti di comunicarvi che OKX non offrirà più servizi in India
mail inviata da OKX agli utenti indiani
Questo il tenore della comunicazione che OKX ha affidato ad una mail che è stata già recapitata agli utenti interessati, i quali sono stati già invitati a chiudere le posizioni sui derivati e dai prodotti Grow, quelli a rendimento sulle crypto depositate.
Operazioni che dovranno essere concluse entro il 30 aprile prossimo, così come entro la stessa data dovranno essere prelevati dagli utenti i fondi residui.
Ripetiamo che si tratta di una vicenda che non interessa neanche in via indiretta gli utenti italiani e europei dell’exchange, che non dovranno fare assolutamente nulla.
Un lungo tira e molla con le autorità indiane
La decisione arriva dopo un lungo tira e molla con le autorità indiane, che aveva visto già l’oscurazione del sito a gennaio e la successiva implementazione di procedure KYC dell’exchange in India.
India che si conferma essere su scala globale uno dei mercati più difficili per gli operatori crypto, con regole piuttosto restrittive e autorità pubbliche pro-attive nell’implementarle.
La stessa India da tempo spinge presso le principali istituzioni internazionali alle quali partecipa per un inasprimento delle regole sulle crypto a livello globale. Appello che però per il momento è rimasto inascoltato.
ANCHE OGGI E’ UNA GIORNATA BELLISSIMA! BTC GUADAGNA il 6%, ETH il 7%!
MALEDETTI DOLLARI ED EURI E CHI LI HA INVENTATI IO LI ODIO SONO SOLO UNO STRUMENTO DEI GOVERNI PER TENERE LA POPOLAZIONE SCHIAVA E SUCCUBE 🙁 🙁 🙁 🙁
GUARDATE COSA SCRIVONO SUL SITO DELLA BANCA D’ITALIA
Perché un’inflazione del 2 per centoL’obiettivo del 2 per cento è stato scelto principalmente perché da un lato rappresenta un livello di inflazione che non comporta un costo troppo elevato per l’economia e i cittadini e dall’altro garantisce un adeguato margine di sicurezza contro il rischio di deflazione (una riduzione continua e generalizzata dei prezzi). La deflazione, infatti, può essere altrettanto dannosa di un’alta inflazione: quando le famiglie e le imprese si aspettano una diminuzione dei prezzi, tendono a rimandare gli acquisti o gli investimenti per pagare meno in futuro, con effetti negativi sull’andamento dell’economia.
VI STANNO PRENDENDO IN GIRO, LO AVETE CAPITO O NO??? LORO VOGLIONO TENERE L’INFLAZIONE AL 2% PER RUBARVI IL 2% DEI VOSTRI SOLDI OGNI ANNO, OPPURE SIETE OBBLIGATI A INVESTIRE E SE POI PERDETE TUTTO CON I BOND PARMALAT O BANCA ETRURIA O I DIAMANTI VI DICONO CHE E’ COLPA VOSTRA PERCHE’ SIETE INVESTITORI SPREGIUDICATI E QUINDI I RISCHI SONO VOSTRI!!!!!
ECCO UN ESEMPIO DI COME LE BANCHE VI RUBANO I SOLDI, A VOI PICCOLI INVESTITORI CHE SIETE INVESTITORI SOLO PERCHE’ VI HANNO OBBLIGATI CON LA FORZA E CON LE BUGIE
Il crac Parmalat fu una truffa per bancarotta fraudolenta e aggiotaggio finita col fallimento della società alimentare italiana Parmalat. Considerata la più grande truffa del genere perpetrata da una impresa privata in Europa,[1][2] venne scoperta solo verso la fine del 2003, nonostante successivamente sia stato dimostrato come le difficoltà finanziarie dell’azienda fossero rilevabili già agli inizi degli anni novanta.
L’ammanco lasciato dalla società di Collecchio, mascherato dal falso in bilancio, si aggirava sui quattordici miliardi di euro[3]; al momento della scoperta se ne stimavano la metà[4]. Con l’accusa di bancarotta fraudolenta è stato rinviato a giudizio e in seguito condannato a diciotto anni di reclusione il patron della Parmalat, Calisto Tanzi, nonché numerosi suoi collaboratori tra dirigenti, revisori dei conti e sindaci. Il crollo finanziario della società è costato l’azzeramento del patrimonio azionario ai piccoli azionisti, mentre i risparmiatori che avevano investito in obbligazioni hanno ricevuto solo un parziale risarcimento.
SVEGLIA GENTEEEEE SVEGLIAAAAA
ECCO QUANDO LA BANCA VI PROPONEVA DI COMPRARE DIAMANTI A PREZZI GONFIATI PER FREGARVI ANCORA E ANCORA E ANCORA
Truffa su vendita diamanti, sequestri per 34 milioni. Business da 500 milioni e oltre 300 raggirati (anche diversi vip)
Secondo la ricostruzione della Procura i diamanti sarebbero stati venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale a centinaia di clienti ignari con la presunta complicità delle banche che sarebbero state ripagate con regalie varie. La Idb, ad esempio secondo la procura di Milano, avrebbe fatto “una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit”. In particolare, il dg del Banco Bpm, Maurizio Faroni, uno degli indagati (assieme anche a dirigenti e direttori di filiali degli istituti coinvolti e anche all’ex ad di Banca Aletti, Maurizio Zancanaro), avrebbe ricevuto “oggetti di archeologia”, oltre che 150mila euro di “donazioni” ad una onlus da lui presieduta. È emerso anche che Idb “ha aderito più volte – è scritto negli atti – all’aumento di capitale del Banco Popolare e di Unicredit”. Tra gli indagati nell’inchiesta chiusa in autunno anche Franco Novelli, consigliere di amministrazione della IDB fino al maggio del 2016.
SMETTETELA DI ESSERE VITTIME, DIVENTATE DAVVERO PADRONI DEI VOSTRI RISPARMI, COMPRATE BITCOIN!!!!!!!
CHI VI DICE CHE BITCOIN E’ UNA TRUFFA O E’ IGNORANTE O E’ IN MALAFEDE