Ripple ha appena annunciato tramite un comunicato stampa sul proprio sito internet il lancio di una nuova stablecoin, ancorata al dollaro USA e che sarà coperta al 100% da dollari USA, bond a breve scadenza e altri investimenti cash equivalent, ovvero pari al contante.
Si tratterà pertanto di una stablecoin con riserva al 100% e che arriva a insidiare un mercato dal valore superiore ai 150 miliardi di dollari, che le previsioni di Ripple vedono superare i 2.800 miliardi per il 2028.
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Ripple lancia una stablecoin
Ripple ha annunciato sul suo sito internet ufficiale il lancio di una nuova stablecoin legata al dollaro. Si tratterà pertanto di una stable che seguirà 1:1 il valore di USD e con riserva stabile. A fare infatti da controvalore per l’ancoraggio ci saranno cash, titoli di breve scadenza emessi dal Tesoro USA e altri titoli che vengono tipicamente considerati come equivalenti al cash.
Il token sarà disponibile sia su XRP Ledger, sia invece secondo l’annuncio, su Ethereum e punterà a diventare un riferimento per il mondo DeFi.
Questo è uno step naturale per Ripple al fine di colmare la distanza tra la finanza tradizionale e il mondo crypto. Le istituzioni che entrano in questo spazio stanno trovando una via per il successo stringendo accordi con società che siano in linea con le regolamentazioni e crypto-native. Lo storico di Ripple in termini di affidabilità parla da solo, con acquisizioni e lancio di nuovi prodotti che sono stati effettuati lungo diversi cicli. Questa mossa è anche di enorme importanza per la community XRP Ledger, dato che aumenterà i casi d’uso, la liquidità e anche le opportunità per sviluppatori e utenti.
Brad Garlinghouse, CEO di Ripple
Le specificità del progetto
Il progetto avrà diverse particolarità: Ripple tramite le sue controllate ha infatti licenza di money transmitter in 40 stati negli USA, nonché a Singapore, in Irlanda e anche in altre giurisdizioni terze.
In aggiunta si tratterà di un token che sarà disponibile appunto sia su infrastruttura Ripple, sia invece su Ethereum, che rimane il network di riferimento di tutta la DeFi, o meglio, dei progetti più importanti.
Per quanto riguarda le riserve, sembra siano state scelte vie simili a quelle di Tether e USDC, con l’utilizzo come base di ancoraggio di titoli a breve scadenza e con rischi pressoché nulli, al fine anche di raccogliere dei rendimenti sul totale delle emissioni.
Vedremo se il token sarà in grado di affermarsi in uno scenario piuttosto complesso e affollato, nel quale hanno tornato ad affacciarsi anche soluzioni algoritmiche.