Il prezzo di Bitcoin è rimasto sostanzialmente stagnante negli ultimi mesi, ma questo non ha certamente impedito agli investitori istituzionali di versare del denaro nell’asset digitale di maggiore riferimento odierno..
Stando a quanto afferma un recente dossier di Grayscale, è stato visto un imponente afflusso di denaro istituzionali nella propria BTC Trust, con una media di 43,8 milioni di dollari a settimana per tutta la prima metà del 2020. Sorprendentemente, la maggior parte di questi afflussi è avvenuta nel secondo trimestre, nonostante Bitcoin abbia registrato guadagni più consistenti nei primi mesi del 2020.
Sempre secondo l’analisi, tutto ciò indicherebbe che le recenti novità economiche, fiscali e monetarie, con il quantitative easing e l’incremento di liquidità sul mercato, stanno spingendo gli investitori verso investimenti alternativi, come Bitcoin.
Torna dunque alla luce la nota dichiarazione da parte del famoso investitore Paul Tudor Jones, che a inizio di quest’anno quando ha annunciato di aver investito una percentuale notevole del suo patrimonio netto su Bitcoin, spiegando che ritiene che potrà essere il maggiore beneficiario dello scenario globale in corso, e che per certi versi Bitcoin ricorda l’oro degli anni ’70.
Ad ogni modo, è evidente che Jones non sia l’unico investitore degno di nota che aggiunge una corposa esposizione criptovalutaria nel proprio portafoglio. Secondo i dati del secondo trimestre e del rapporto semestrale di Grayscale, infatti, sul solo prodotto BTC Trust nella prima metà dell’anno gli investitori istituzionali avrebbero versato un totale di 1,4 miliardi di dollari, con una media di 43,8 milioni di dollari alla settimana. Gli afflussi settimanali nel prodotto sono cresciuti nel secondo trimestre dell’anno, con una media di 57,8 milioni di dollari.
Si tratta di un notevole balzo in avanti, nonostante una dinamica di prezzo poco brillante da parte di BTC. Questo segnale indicherebbe altresì che gli investitori sono alla ricerca di asset alternativi in questo momento, principalmente a causa dell’inflazione potenzialmente imminente che le valute fiat sono destinate a incontrare nel prossimo futuro.
Infine, la società nota nel proprio report che la quantità di Bitcoin che viene acquistata attraverso i loro prodotti ha superato il tasso di produzione della criptovaluta. Dopo l’halving di Bitcoin nel mese di maggio, l’afflusso di nel secondo trimestre 2020 ha superato il numero di Bitcoin appena estratti nello stesso periodo – precisa la compagnia, contribuendo così a ridurre la pressione sul lato dell’offerta e garantendo un supporto alle prospettive macro dell’ecosistema.
Si noti fine che secondo l’analisi gli investitori avrebbero versato importanti capitali anche su Ethereum, anche se l’investimento settimanale medio è molto più basso di quello visto da BTC, attualmente pari a 9,4 milioni di dollari per il primo semestre dell’anno.
Naturalmente, l’occasione è ghiotta per ricordarti che se vuoi investire in criptovalute, la soluzione migliore è certamente quella di rivolgerti a un broker CFD regolamentato come eToro (sito ufficiale) o Capital.com (sito ufficiale).
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