Anche se la scena è quasi completamente stata rubata dalle ultime notizie sugli ETF Ethereum, anche sul fronte di quelli già approvati, quelli su Bitcoin, ci sono notizie molto interessanti. Nonostante i flussi verso BlackRock e Fidelity abbiano rallentato in modo consistente, c’è comunque motivo di essere ottimisti. A rallentare infatti negli ultimi giorni sono state anche le fuoriuscite dal fondo di Grayscale, per una tre giorni che ha visto durante le trattative flow positivi.
Ci sono poi altre statistiche interessanti che riguardano questi prodotti, che continuano a macinare interesse e flussi anche dopo l’halving e che, almeno in un caso, hanno già fatto la storia, per una metrica che condivideremo con voi tra poco.
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Ancora inflow per gli ETF Bitcoin: ecco cosa sta succedendo
Secondo i dati diffusi da Farside, ieri è stato il terzo giorno consecutivo di flow positivi per gli ETF su Bitcoin. È una buona notizia, per quanto si tratti di flussi che al netto possono fare poco per muovere un mercato che, rispetto a quello di questi flow, è enorme.
I dati che ci interessano sono altri: il primo è che le fuoriuscite da Grayscale sembrerebbero essersi finalmente arrestate. Siamo su valori molto bassi, che sono un lontano ricordo dei giorni in cui Grayscale perdeva oltre 500 milioni di dollari al giorno di AUM. Con ogni probabilità si sono arrestate le vendite da parte delle entità in fallimento.
Il secondo dato interessa invece iShares, che è l’entità di BlackRock che gestisce l’ETF Bitcoin. È in strike positivo da 71 giorni. Ovvero ha avuto inflow per 71 giorni di seguito. Un filotto che è importante, anzi importantissimo e che porta questo fondo tra i primi 10 di sempre della storia finanziaria degli Stati Uniti. La cosa interessante è che gli inflow potrebbero ancora continuare, permettendo a iShares di aggredire le prime posizioni della classifica che riportiamo qui per voi.
Anche Tesla non ha venduto
La notizia importante di ieri per il mondo finanziario riguarda le trimestrali di Tesla. Non sono state un granché, ma quello che interessa di più sono le detenzioni del gruppo guidato da Elon Musk.
Sono rimaste intatte e oggi valgono più di 700 milioni di dollari. Un buon segno, dopo che il gruppo aveva liquidato una parte rilevante dell’investimento in un momento di ripensamento, spinto da questioni di carattere ecologico.