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Ripple: sfida alla politica USA. 25 milioni ai candidati che supportano le crypto.

Ripple sfida la politica: altri 25 milioni al PAC che sostiene i candidati pro crypto.

Che la questione crypto sia diventata politica, molto politica, negli USA, non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Soltanto pochi giorni fa Donald Trump si è schierato apertamente e pubblicamente dalla parte del mondo crypto. Ed è per questo che diversi dei gruppi più riconoscibili del mondo crypto – e anche quelli che hanno le tasche più sostanziose – stanno partecipando a PAC, comitati elettorali per la raccolta del denaro – a difesa dell’industria crypto.

È il caso di Ripple, che ha appena versato altri 25 milioni di dollari a Fairshake, PAC di livello federale che avrà come obiettivo principale quello di finanziare i candidati pro-crypto per le elezioni negli USA del 2024.

Sì, è attività di lobby, più che consentita negli USA a patto che sia trasparente, e che segnala una sorta di nuova fase per tutto il mondo crypto. Una fase che vede partecipare diversi dei top player, compreso ad esempio Coinbase, alla ricerca di sponde politiche che possano tutelare il settore.

Ripple conferma l’impegno: vuole l’appoggio della politica USA

Ripple è forse il progetto di maggiore spessore che ha avuto problemi di natura legale negli USA. Il fatto è sempre lo stesso: SEC che accusa diversi progetti crypto di essere security non registrate, con cause legali che possono valere miliardi in multe e che hanno impedito, almeno parzialmente, l’espansione delle attività di Ripple negli USA.

Già nel 2023 il gruppo si era speso per il sostegno ai candidati che avrebbero sostenuto le posizioni del mondo crypto. Ora, secondo quello che riporta The Block, Ripple avrebbe contribuito di nuovo ad uno dei PAC più gettonati per sostenere i candidati crypto con altri 25 milioni di dollari.

  • Come funzionano i PAC

Sono in realtà dei comitati elettorali che vengono creati o a sostegno di un singolo candidato, o a sostegno di una determinata causa, e spesso raccolgono capitali utilizzati poi per sostenere la causa stessa.

Fairshakequi per saperne di più – è un PAC nato proprio a sostegno dei candidati crypto, è ad accesso libero e permette anche la donazione in criptovalute.

Un punto di partenza per uno scontro che si fa sempre più acceso

È certamente un punto di partenza e non basterà – dati i numerosi nemici che ha il settore crypto – per chiudere definitivamente la questione. Rimane comunque un punto di partenza importante, e che segnala come negli USA l’industria sia più che matura per affrontare le cose.. da adulta.

È finito il periodo anarchico? Per certi progetti e certi exchange probabilmente sì. La battaglia però, nonostante uno dei due candidati si sia schierato apertamente con il settore crypto, è lungi dall’essere vinta.

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