C’è una copia di MicroStrategy in Giappone. Ha assunto il noto bitcoiner Dylan LeClair come direttore delle operazioni Bitcoin e continua ad accumularne emettendo debito. È il piano perfetto studiato e messo in pratica già da Michael Saylor con la sua MicroStrategy, per quanto in realtà Metaplanet stia riproponendo suddetto piano… in sedicesimo.
Ovvero con cifre molto più basse, ma non si potrebbe fare altrimenti. Ma è comunque un segnale, anche guardando quali sono poi le reazioni del titolo in borsa. Bitcoin fa bene alle aziende – e chissà che non vedremo altri emuli a stretto giro, magari proprio dalle nostre parti.
Metaplanet non cambierà il mercato di Bitcoin, ci mancherebbe, ma è comunque un segnale che qualcosa si muove, per quanto anche per motivi di marketing e di pubbliche relazioni.
Metaplanet compra altri 6 milioni di dollari in Bitcoin
Per carità, siamo lontanissimi dai numeri fatti registrare da Michael Saylor e dalla sua MicroStrategy, ma ognuno apparecchia le guerre con i soldati che ha. Metaplanet, sconosciuta azienda giapponese quotata in borsa e con una bassa capitalizzazione di mercato, ha comprato altri 6 milioni di dollari in Bitcoin, acquisto che porta a 141 le detenzioni totali del gruppo.
Gruppo che appunto è semi-sconosciuto, non ha una grossa capitalizzazione di mercato e neanche grossi ricavi, ma che si sta godendo un momento di ampia popolarità proprio grazie a questa mossa.
Il valore del titolo in borsa continua a crescere ed è tornato vicino ai suoi massimi che si erano fatti registrare nel 2019.
- Il primo segnale: Bitcoin fa bene al “marketing”
Il primo segnale è che aggiungere Bitcoin al proprio patrimonio è una buona idea. Basti guardare alla corsa di MicroStrategy in borsa e anche… appunto, a quella di Metaplanet.
- Il secondo segnale: ci sono più aziende che comprano Bitcoin
Per quanto si tratti nel caso di Metaplanet di un’azienda di dimensioni relativamente piccole, sta comprando Bitcoin. Fa bene a Bitcoin? Non fa bene a Bitcoin? È totalmente ininfluente? Ci saranno mesi se non anni per discutere della vicenda. Il dato che ci interessa incamerare adesso è che ci sono sempre più soggetti, per quanto ancora relativamente marginali, ad interessarsi a questa rivoluzionaria tecnologia, anche se soltanto sul fronte dell’sset.
Quando in Italia e in Europa?
In Europa qualcosa si muove, con Deutsche Telekom che addirittura inizierà a fare mining. Chissà se qualche grande azienda deciderà di andare all in e iniziare a accumulare Bitcoin seguendo la strada di Saylor.
D’altronde il meccanismo è chiaro: emettere debito, pagare interessi risibili e puntare almeno una parte della propria sopravvivenza futura sul miglior asset e il miglior sistema monetario di sempre.