Sugli ETF Bitcoin se ne sono dette di tutte i colori. Si era partiti dicendo che nessuno li avrebbe comprati. Poi, dopo il loro innegabile successo, hanno iniziato a circolare teorie – in verità piuttosto bizzarre – sulla qualità di chi stava comprando questi veicoli finanziari. Investitori che – sempre secondo la narrativa di cui sopra – non avevano alcuna idea di Bitcoin e dei suoi feroci cambiamenti di prezzo.
Avrebbero venduto al primo crollo e avrebbero lasciato con un pugno di mosche in mano gli investitori di vecchio corso, che invece ai -10% magari sul settimanale di Bitcoin sono abituati. Per quanto una rondine difficilmente faccia primavera però, il dato che è arrivato dal 5 luglio, venerdì, racconta una storia molto diversa. E sì, i profeti di sventura che mascherano il loro odio per Bitcoin con relativamente articolate analisi politiche… hanno sbagliato anche questa volta.
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I boomer salvano Bitcoin
Ok, il titolo è forse un po’ esagerato, ma il comportamento degli investitori più anziani, quelli che a rigor di logica si sarebbero dovuti far spaventare dall’importante correzione di Bitcoin è stato esemplare.
Alla riapertura delle borse negli USA il 5 luglio, dopo la chiusura imposta dal Giorno dell’Indipendenza, gli ETF hanno ricominciato a comprare, tra le altre cose per quantità interessanti anche per un mercato liquido come quello di Bitcoin.
Fondo | Dato di venerdì |
---|---|
Fidelity | +117,4 milioni di dollari |
Bitwise | +30,2 milioni di dollari |
ARK + 21Shares | +11,3 milioni di dollari |
VanEck | +12,8 milioni di dollari |
Grayscale | -28,6 milioni di dollari |
I fondi non citati, come quello di iShares BlackRock sono invece rimasti fermi, cosa che però non deve essere fonte di alcun tipo di preoccupazione. Rotazioni di questo tipo, soprattutto dopo una partenza sprint per il fondo di Larry Fink.
- I boomer ne sanno più di tanti investitori… storici?
È la battuta che circola da un po’ su X, con il comportamento di investitori nuovi e ritenuti a torto troppo poco sofisticati per capire Bitcoin che è stato invece se vogliamo migliore di tanti della vecchia guardia che si sono fatti gabbare dalla correzione di Bitcoin.
Sugli ETF Ethereum stessa rotazione di narrative?
Il nostro sospetto ora è che anche sugli ETF in arrivo su Ethereum dovremo sorbirci tante chiacchiere da bar spacciate per analisi finanziarie intelligenti.
Non c’è lo staking e dunque nessuno li comprerà. Poi ai dati che segnaleranno il successo di questi prodotti, qualche altra fantasia su fondi e boomer che si libereranno dell’asset alla velocità della luce alla prima difficoltà.
Anche questa volta però – ed è questo il bello dei mercati – i numeri si potranno preoccupare di smentire chi – lo ripetiamo ancora una volta – maschera il suo odio per il comparto trasformandolo, per i meno attenti, in analisi finanziaria e economica di spessore.