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Quanto accaduto non sarà certamente un buono spot per il mondo della DeFi e delle crypto. ZKX, senza alcun tipo di preavviso, ha chiuso le operazioni, dopo un lancio così così del token e lasciando appesi, per dirla con un termine dialettale ma efficace, anche i market maker che avevano partecipato al lancio del progetto.
Una situazione piuttosto angosciante non per le perdite – per chi le ha conseguite – ma perché costringe l’intera industria a fare i conti con tanti dei demoni del passato, che evidentemente sono anche demoni del futuro e che sono al tempo stesso un segnale del fatto che c’è ancora tanto da fare, soprattutto se si vuole offrire un’alternativa seria alla finanza tradizionale.
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Un altro brutto caso di.. DeFi poco decentralizzata
Non che non si sapesse da prima, perché in realtà tanti di questi prodotti vengono spacciati per DeFi ma fanno affidamento importante su infrastrutture centralizzate e su gestori del progetto altrettanto centralizzati. Ma quando arrivano certe notizie, lo sconforto è comunque tanto.
Questa volta a causare il trambusto è ZKX, che senza alcun tipo di preavviso ha annunciato la chiusura di tutte le operazioni, per quello che era uno dei protocolli più interessanti tra quelli sviluppati su Starknet. Secondo l’annuncio del progetto, che è stato affidato all’account X ufficiale, il progetto chiude dopo lancio del token molto poco entusiasmante e dopo che non sembrerebbero esserci le condizioni per continuare, perché sarebbe difficile appunto trovare flussi di cassa per pagare le enormi spese per cloud e altre infrastrutture… centralizzate.
Una notizia che racconta di un mondo DeFi ancora molto poco De, ma che vorrebbe fare il Fi, lasciando per l’ennesima volta a piedi entusiasti investitori, specialisti e anche semplici appassionati.
Il nostro appello: lavorare all’infrastruttura
ICP è uno dei progetti che sta cercando di sostituirsi ai cloud classici, con un’infrastruttura il più possibile decentralizzata.
Ed è forse uno dei canali che si dovrebbe iniziare a sfruttare per avere dei progetti DeFi che, quando hanno bisogno di risorse infrastrutturali, potrebbero finalmente rivolgersi a sistemi effettivamente De, per poi metterci il Fi.
Sarà un cammino ancora lungo, per un’industria che è ancora agli albori e che però dovrebbe iniziare a ragionare sul serio – soprattutto in occasione di certi eventi come quello di ZKX – sul suo futuro e sul come raggiungere davvero gli obiettivi che si è prefissato sin dalla sua nascita.
