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Bitcoin a rischio: secondo ex SEC arrivano le grandi indagini

Morgan Stanley apre a Bitcoin. E a qualcuno non va granché bene.

Non sarebbe mercato di Bitcoin e crypto senza un po’ di ciclico FUD, senza dichiarazioni tese a trasmettere paura e spaventare più che a informare. In cattedra sale ancora uno dei più acerrimi nemici di Bitcoin, l’EX Sec John Reed Stark, che non è la prima volta che si scaglia anche contro la parte più regolamentata di questo mercato.

Questa volta è il turno, di nuovo, degli ETF, che Morgan Stanley inizierà a proporre anche ai suoi clienti. È una buona, anzi ottima notizia, che però secondo Stark – che da sempre si scaglia anche contro questi prodotti – potrebbe peggiorare la situazione proprio per gli ETF stessi.

Secondo Stark infatti, il fatto che tali prodotti saranno proposti anche alla clientela di Morgan Stanley, potrebbe aumentare i controlli da parte di autorità come SEC e FINRA: una posizione che di senso ne ha oggettivamente poco, per tutte le questioni che andremo ad analizzare in questo approfondimento della domenica.

Controlli? Ok, e quindi?

La tesi è forse delle più bizzarre che Stark ha affidato al suo account X, account che è un’autentica fucina di attacchi a Bitcoin e crypto da quando l’ex SEC si è accorto dell’enorme visibilità che gli attacchi a questa industria regalano.

Facciamo un passo indietro: Morgan Stanley, che è una delle più grandi banche d’affari e di gestione dei capitali e del risparmio al mondo, ha annunciato che permetterà ai suoi promotori di proporre anche gli ETF su Bitcoin. Per ora il target sarà quello dei clienti più strutturati e dunque non la generalità del pubblico. Una posizione comprensibile e che comunque non sminuisce l’importanza della notizia per Bitcoin, che sbarca presso il più grande intermediario di titoli – e che in virtù di questo passaggio probabilmente potrebbe sbarcare presto anche altrove.

Una situazione ideale e idilliaca, che però ha dovuto trovare in John Reed Stark, ancora una volta, il più classico dei Bastian contrari.

Paura e delirio

John Reed Stark, che inizia ogni suo tweet o quasi ricordando di aver lavorato in passato per SEC, dice che avere 15.000 promotori finanziari di Morgan Stanley a proporre gli ETF Bitcoin, renderà questi prodotti molto più controllati.

FINRA e SEC, dice, avranno accesso istantaneo ad ogni singolo dato, documento, email e comunicazione utilizzata per la vendita di questi prodotti.

E questo renderà molto rischioso per Morgan Stanley vendere questo tipo di prodotti. Un errore dunque secondo John Reed Stark, che prevede dunque attacchi da parte di SEC a questo importante gestore.

Il motivo? Non è chiaro: non vi è nulla di illegale o di strano negli ETF Bitcoin, tant’è che SEC ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco, approvandoli già lo scorso 10 gennaio.

Non si è capito granché se quello di Stark sia, come dicono gli americani, wishful thinking, ovvero un desiderio mascherato da previsione.

A chi detesta Bitcoin, non sembra essere rimasto molto di più che sperare in interventi da parte dei regolatori, per motivi però che si fanno sempre più vacui.

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