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Bitcoin: situazione complessa ma l’indicatore Puell Multiple suggerisce opportunità

La situazione del prezzo di Bitcoin è delicata e ciò emerge anche dai dati on-chain, con crescita difficulty, hashrate e costi per i miner. Il calo del Puell Multiple suggerisce un possibile rimbalzo del prezzo

Il prezzo di Bitcoin ha appena concluso una delle settimane più volatili di questi primi otto mesi del 2024. Da massimo a minimo si è mosso in un range di 13.640$, con una chiusura settimanale positiva del 0,95% e un ribasso su base mensile del 9,68%.

Per l’andamento del prezzo di BTC il momento è particolarmente delicato, anche se sta provando una fase di rimbalzo. Nell’analisi di sabato 10 Agosto, abbiamo evidenziato alcune criticità con la violazione di importanti supporti di lungo termine, tuttavia, il trend principale, se pur indebolito, è ancora rialzista.

Dati on-chain contrastanti per Bitcoin

Dall’analisi on-chain dei dati sulla blockchain di Bitcoin emergono situazioni contrastanti a conferma della delicatezza del momento. I miner registrano una fase complessa dovuta al taglio delle rewards dell’halving di Aprile 2024, a ciò va aggiunta la crescita della difficulty e i relativi costi di mining. Se a ciò si aggiunge il calo del prezzo di BTC, si intuisce il quadro articolato e delicato.

Massimi storici della Mining Difficulty

BTC: Mining Difficulty – Fonte: Glassnode

Avvalendoci delle metriche di Glassnode, partiamo dal grafico della “BTC: Mining Difficulty”. Prima di tutto, evidenziamo che la “difficulty” è un parametro fondamentale del protocollo Bitcoin. Il valore viene regolato automaticamente dalla rete Bitcoin ogni 2016 blocchi (circa ogni due settimane). Questo valore aumenta o diminuisce in base al totale della potenza di calcolo utilizzata dai miner per risolvere i blocchi, infatti è strettamente correlata all’Hashrate.

Pertanto, la Difficulty è una metrica che misura la difficoltà di minare un nuovo blocco nella blockchain di Bitcoin. Nell’immagine allegata riportiamo l’andamento degli ultimi 5 anni, dove si può cogliere che si trova sui massimi storici.

La Difficulty è un valore relativo, senza una scala, che nel corso di questi anni ha avuto un incremento più che esponenziale arrivando oggi a segnare un numero quasi illeggibile 389,409,663,061,157,400,000,000.

Hashrate di Bitcoin incremento costante

L’altro parametro da monitorare è l’hashrate, che si riferisce alla potenza di calcolo totale che viene utilizzata dai miner per risolvere i complessi problemi matematici per la produzione di un blocco di BTC.

BTC: Hash Rate – Fonte: Glassnode

Nel grafico riportiamo l’andamento dell’ultimo anno del “BTC: Hash Rate” di Glassnode, smussato con una media a 7 periodi. La salita è stata costante, intervallata da swing correttivi. Il suo andamento mostra la crescente quantità di risorse computazionali impiegate dai miner per l’estrazione di Bitcoin.

La correlazione tra Mining Difficulty e hashrate

Quando l’hashrate aumenta, la difficoltà di mining tende ad aumentare nelle successive regolazioni (ogni 2016 blocchi) per mantenere il tempo medio di generazione dei blocchi stabile intorno ai 10 minuti.

La redditività dei miner

Questi due fattori, difficulty e hashrate, generano costi, che incidono sulla redditività dei miner. Tramite la metrica “Bitcoin: Miner Hash Price” possiamo ottenere, il valore in BTC, di quanto un miner guadagna per ogni unità di potenza computazionale (hashrate) utilizzata per estrarre Bitcoin. Per questa sua funzione, assume il valore di indicatore di redditività del mining.

Nel grafico allegato, riportiamo una panoramica storica dell’andamento del Miner Hash Price, che fa intuire come nel corso degli anni, sono salite le difficoltà e i costi, con relativo crollo della redditività. La linea arancione, è quella da osservare. Di seguito, invece riportiamo il dettaglio grafico degli ultimi mesi, con l’evidenza di quello che è accaduto dopo l’having.

I costi di produzini per estrarre BTC

Altro elemento rilevante, lo possiamo vedere guardando l’andamento storico della “Production Cap” di Glassnode, che non è altro il costo stimato di produzione (linea rossa).

Production Cost e Production Cap – Fonte: Glassnode

Il dato fornito è il costo cumulativo stimato per produrre l’attuale fornitura di Bitcoin in circolazione. Sostanzialmente, indica la quantità totale di denaro che è stata investita dai miner per generare tutti i Bitcoin in circolazione. Invece con la linea blu, è indicata la metrica “Estimated Production Cost”. E’ facile intuire come questa metrica fornisca una stima del prezzo al quale i miner devono vendere Bitcoin per coprire i loro costi operativi.

Calo del BTC Puell Multiple valenza positiva

BTC: Puell Multiple
BTC: Puell Multiple – Fonte: Glassnode

Per valutare la redditività dei miner e il potenziale impatto di questa redditività sul prezzo di Bitcoin, utilizziamo il “BTC: Puell Multiple”. Questo indicatore confronta i ricavi giornalieri dei miner con la media mobile a 365 giorni degli stessi ricavi. Pertanto, un valore basso o in contazione, indica che i ricavi dei miner sono inferiori rispetto alla media annuale.

Se l’indicatore ci dice che la reddittività per i miner è in calo, nell’interpretazione storica, le fasi di calo del Puell Multiple, sono spesso associate a periodi di accumulazione, seguiti da fasi di crescita dei prezzi.

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