Non è la prima volta che circolano certi rumors. Non è neanche la prima volta che vengono fatti circolare a arte per qualche click in più. E non è neanche la prima volta che partono dagli stessi account X, account con un lungo storico di fake news, di notizie ingigantite e ancora più spesso inventate di sana pianta.
Di che notizia si tratta questa volta? Dell’eventuale riapertura in Cina al mondo crypto e Bitcoin, andando così a rimuovere le importanti restrizioni che riguardano l’accesso al mercato per la maggior parte della cittadinanza. Se fosse vero, si tratterebbe di un’ottima notizia per tutto il mondo crypto. La verità è che però… probabilmente non lo è.
Ci sono diversi pezzi di questa storia che fanno acqua da tutte le parti, a partire da chi ha diffuso certe letture e notizie e proseguendo per il quid, per la sostanza della notizia stessa.
Sui social torna una vecchia bufala: Cina pronta a riaprire a Bitcoin e crypto
La Cina ha uno dei regimi più restrittivi per quanto riguarda l’accesso a Bitcoin e crypto da parte della popolazione. È un regime che è in piedi da tempo (e che portò il grosso degli exchange a fuggire a gambe levate) e che periodicamente torna sulle prime pagine.
Nonostante non sia cambiato negli ultimi anni assolutamente nulla riguardo le restrizioni, ciclicamente ci troviamo a leggere e commentare notizie su una prossima riapertura. Cosa che in genere si presenta quando di notizie vere ce e sono poche e i click e le visualizzazioni scendono.
- Rumors
Quando utilizzati dalla stampa seria vuol dire semplicemente che è un sentito dire. Quando invece è utilizzato dai professionisti della disinformazione, è uno schermo che viene poi utilizzato quando gli si fa notare che non di rumors, ma di fake news si trattava.
- Sources
Che vuol dire fonti non specificate. Anche questo è un sistema che è nato con la stampa tradizionale e che ha una sua utilità. Viene inserito quando le fonti non possono essere rivelate, per la loro tutela. Quando però utilizzate dai professionisti della disinformazione di cui sopra, sono un ulteriore artificio per rendere credibili notizie assolutamente inventate.
Il caso cinese
La notizia è che la Cina presto rimuoverà le restrizioni di cui sopra. O meglio, questo è quello che vorrebbero far credere certe pubblicazioni molto popolari su X e con uno storico pessimo per quanto riguarda la veridicità di quanto pubblicano.
In sintesi: non vi sono rumors credibili così come non ci sono in alcun modo segnali in questo senso. E l’aver scritto che lo farebbero come risposta agli ETF negli USA è completamente assurdo.
Per noi dunque una fake news diffusa dai soliti. La Cina potrebbe riaprire in futuro – tutto passa e tutto cambia – anche se certamente non nelle modalità che sono indicate dai signori (è un eufemismo) di cui sopra).