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Movimenti da whale per uno dei wallet legati a Mt. Gox. Sono stati infatti spostati in nottata 12.000 BTC verso un nuovo indirizzo, che per ora nessuno è riuscito a identificare. Ai prezzi attuali si tratta di oltre 700 milioni di dollari di controvalore.
A meno che non si tratti di un nuovo indirizzo che sarà in gestione diretta da parte di Mt. Gox o di qualcuno dei custodi, questo spostamento porta a 46.164 i Bitcoin che sono ancora in custodia dall’entità in fallimento, almeno secondo quanto viene riportato da Arkham.
Dati che però sono discrepanti con quelli che sono stati raccolti da Glassnode, che però storicamente sembrano essere meno aggiornati. Non è chiaro per ora se i 12.000 Bitcoin trasferiti saranno scaricati sul mercato, se finiranno nelle tasche di creditori che hanno obiettivi di lungo periodo o altro.
Un altro mistero per i Bitcoin di Mt. Gox
Movimenti da balena che hanno fatto preoccupare i più, perché non si vedono tutti i giorni singoli trasferimenti da 12.000 Bitcoin. Dando però una sbirciata ai dati che vengono forniti da Arkham è chiaro che quei 12.000 BTC siano stati mossi da Mt. Gox, o meglio dall’entità che ne sta curando il fallimento.
Altri spostamenti che però questa volta hanno avuto come destinazione un indirizzo che mai era stato utilizzato prima. È l’indirizzo 1PuQBjpPfAuANa3KM4HBdfF98BC7wnWhTb – sul quale per il momento non si hanno informazioni aggiuntive.
- Che tipo di spostamento può essere?
Può essere in realtà di tutto, nel senso che non possiamo sapere in alcun modo, almeno per ora, chi sia il destinatario dello spostamento. Può trattarsi di una restituzione ai legittimi creditori, oppure ancora di un cambio in termini di custodia. Il prezzo di Bitcoin comunque non ne ha risentito in alcun modo. Va inoltre ricordato che il mercato è liquido a sufficienza da sopportare eventuali vendite di questi Bitcoin distribuite anche in un arco temporale piuttosto ristretto.
La fine del caso Mt. Gox è vicina?
Sì, anche se dovremo ancora dare notizia di questi spostamenti in futuro, dato che c’è ancora una parte – certamente ridotta rispetto a quella iniziale – che dovrà essere movimentata.
Un dente che – come avevamo già scritto altrove – è finalmente ora di togliersi, fosse anche soltanto per non pensarci più.
