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Sequestri crypto e conti Binance CHIUSI: Scoppia il caso in Palestina e Israele – Tutta la verità

Scoppia il caso Binance e Gaza. C'è chi accusa l'exchange crypto di aver chiuso account in modo illegittimo e sequestrato asset di tutti i palestinesi.

La guerra a Gaza ha prodotto strascichi anche nel mondo crypto. Sono in diversi tra influencer e personaggi del settore ad aver accusato, nelle scorse ore, Binance di aver sequestrato gli asset crypto dei palestinesi, senza esclusione alcuna. Le accuse hanno fatto rapidamente il giro del web (e in particolare dei social come X) e hanno sollecitato una risposta anche da parte del nuovo CEO del gruppo Richard Teng.

Il CEO di Binance ha rispedito al mittente le accuse, affermando che soltanto un numero ristretto di account sarebbero stati bloccati, tutti collegati a fondi di provenienza illecita. La questione con ogni probabilità, dato anche quanto è sentita la questione a livello globale, non si esaurirà qui.

In mezzo storie di guerra, ma anche di indipendenza dei player crypto da quelli che sono gli ordini delle autorità. Indipendenza che almeno per i player di certe dimensioni – per ammissione stessa di Teng, sono (parafrasando quanto affermato dal CEO di Binance) prossime allo zero.

Cos’è successo davvero agli utenti palestinesi di Binance?

Ci sono almeno due versioni che circolano. La prima, quella di Ray Youssef – personaggio noto perché un tempo legato a Paxful e oggi a NoOnes – parla di un sequestro di tutti i fondi di tutti gli utenti palestinesi, come sarebbe stato richiesto da IDF, ovvero l’esercito israeliano.

Nel tweet di Ray Youssef ci sono diverse imprecisioni. La prima è che l’ordine sarebbe partito da IDF, mentre si tratta di questioni inerenti la polizia. Un tecnicismo che però aiuta a comprendere effettivamente la storia.

Secondo: il documento fa riferimento, benché emesso in data recente, a sequestri avvenuti in passato e che sono in riferimento a determinati wallet e non alla generalità dei wallet.

Terzo: la lettera rimanda alle leggi che permettono alla polizia di imporre sequestri, anche temporanei, di asset.

  • La risposta di Binance

La risposta di Binance è arrivata tramite il CEO che ha sostituito CZ, ovvero Richard Teng:

FUD. Soltanto un numero limitato di account, legati a fondi illeciti, sono stati bloccati. Ci sono state diverse dichiarazioni incorrette su questo.

Come exchange crypto globale, ci conformiamo alle leggi internazionalmente riconosciute in tema di anti-riciclaggio, come ogni altra istituzione finanziaria. Continueremo ad educare gli utenti su come effettuare transazioni sicure sulla nostra piattaforma.

Cosa più importante, ci auguriamo per una pace duratura in tutta la regione.

Richard Teng, CEO di Binance

In realtà è una storia che va avanti da tempo

Non è la prima volta che Binance congela nel caso fondi appartenenti a Hamas o a altre organizzazioni. Già durante lo scorso ottobre – qui il nostro resoconto – la polizia israeliana aveva comunicato il congelamento di criptovalute su Binance legate ad account di Hamas o di altre organizzazioni che operano nella Striscia.

Dal 2021, secondo le nostre stime, ne sarebbero stati congelati più di 200. Il tema delle donazioni politiche e verso organizzazioni ritenute terroristiche dagli USA e dall’UE nonché da Israele – più in generale e non soltanto in relazione ai fatti di Gaza – sono da tempo al centro di accesi dibattiti politici.

Gli exchange, soprattutto quando di dimensioni considerevoli come nel caso di Binance – operano dando seguito agli ordini di sequestro delle autorità.

In passato diversi degli account sequestrati appartenevano a cambiavalute locali che si appoggiavano poi a Binance o a altri exchange per convertire Bitcoin e crypto in valuta fiat.

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