È certamente vero che Donald Trump sembrerebbe essersi accaparrato una parte rilevante del voto e delle donazioni degli appassionati di criptovalute e anche da parte delle principali aziende del settore. È altrettanto vero però – ne abbiamo notizia da poche ore – che una parte del settore cercherà comunque di sostenere la candidata democratica Kamala Harris.
Tra i partecipanti che sembrerebbero voler animare l’industria però non sembra che ci siano grandi player del mondo crypto né nomi noti. L’evento sembrerebbe infatti gravitare intorno allo studio legale Wilmerhale / Rahilla Zafar e al nome di Tiffany Smith. L’obiettivo sarebbe quello di raccogliere almeno 100.000$, somma relativamente ridotta sia rispetto a quelle che vengono raccolte in eventi di questo tipo, sia rispetto a quanto hanno messo sul tavolo invece per i candidati giganti come Ripple e Coinbase, tanto per citare i più famosi.
Anche la battaglia per la raccolta fondi all’interno del mondo crypto sembrerebbe pertanto essere dalla parte di Donald Trump, per quanto non sia chiaro ancora che tipo di riflessi e effetti avrà sulle elezioni l’aver portato dalla propria parte una buona fetta dell’elettorato cosiddetto crypto.
100.000$ per convincere Kamala Harris
I rapporti tra mondo crypto e democratici, almeno negli ultimi anni, non sono stati certamente dei migliori. L’amministrazione Biden – della quale Kamala Harris ha fatto parte in qualità di vice presidente e dunque in posizione apicale – è stata la più dura da quando esiste il settore.
SEC, agenzia governativa che ha al suo vertice l’altrettanto democratico Gary Gensler – continua inoltre ad attaccare il comparto nonostante da Washington siano partite le prime sviolinate nel tentativo di recuperare rapporti per quanto possibili tranquilli con il comparto.
È questo il quadro all’interno del quale si sta muovendo l’iniziativa di cui sopra per raccogliere appunto denaro a favore di Kamala Harris, per un fundraising che sarà comunque modesto già nelle intenzioni. Soltanto 100.000$, mentre dall’altro lato della barricata sono proprio i gruppi crypto ad aver battuto ogni record di raccolta fondi.
Industria schierata in modo netto
L’industria è schierata in modo netto: i gemelli Winklevoss hanno donato direttamente a Donald Trump, così come ha fatto il fondatore e ex-CEO di Kraken Jesse Powell.
Altri player hanno investito in un SuperPAC che sosterrà tutti i candidati pro-crypto e che finirà – per scelta però dei candidati stessi – per sostenere con più fondi i candidati repubblicani e dunque vicini al presidente Donald Trump.
La grande incognita ora rimane l’impatto che il fiume di denaro crypto – che rimarrà nonostante questo fundraising lontano dai lidi democratici – potrà avere sulle elezioni di novembre.