Arrivano, anche se per vie traverse, i primi dettagli sul progetto DeFi che farà capo a Donald Trump, candidato repubblicano per la presidenza degli Stati Uniti. Progetto che tecnicamente sarebbe di pertinenza, competenza e interesse dei propri figli, ma che finirà senza dubbio alcuno per coinvolgere anche il più popolare padre, che si è già speso per sponsorizzarlo.
Sarà un progetto di finanza decentralizzata, vede al suo interno qualche vecchio e relativamente dimenticato nome del settore e punterà su Ethereum come infrastruttura e su AAVE come protocollo. Cosa che, almeno nel secondo caso, ha avuto degli effetti importanti sul prezzo, poi condizionati da una performance generalmente negativa del settore crypto durante la notte.
Dai dettagli che sono stati ottenuti prima e condivisi poi da Coindesk possiamo già in parte ricostruire cosa sta succedendo dalle parti dell’incrocio tra Donald Trump e mondo crypto DeFi. E cercheremo di farlo anche alla luce della possibilità che certe operazioni vìolino le leggi USA sulle security.
Donald Trump, AAVE e vecchi amici del mondo crypto
I dettagli sono stati ricavati da un whitepaper che starebbe circolando tra gente che piace (alla gente che piace) e che farebbe parte del cerchio magico di Donald Trump. Andiamo con ordine.
- Che tipo di protocollo sarà?
Sarà un protocollo di lending: in altre parole gli utenti potranno versare denaro nel progetto e ottenere dei rendimenti variabili in relazione al prezzo che il mercato sarà in grado di determinare. Per quanto ne sappiamo fino ad oggi, sarà un progetto simile a AAVE. Ne utilizzerà infatti l’infrastruttura e il protocollo, con modalità che però saremo in grado di commentare più avanti, quando il progetto sarà stato effettivamente avviato.
- Ci sarà una crypto!
Sì, ci sarà un crypto token. Si chiamerà $WLFI, ma non permetterà granché né di investire né di fare trading. Sarà infatti un token non trasferibile e quindi non potrà essere ceduto una volta che ne saremo entrati in possesso.
Questo dovrebbe limitare le speculazioni intorno al progetto e anche evitare a Donald Trump o chi per lui sta gestendo il progetto di ricevere attenzioni – sempre poco gradevoli – da parte di SEC.
- Codice da Dough Finance?
Così parrebbe, almeno in una versione alpha del codice della App che era presente su Gituhub e ora non lo è più. Dough Finance ha subito un attacco in luglio e ha finito per perdere 2 milioni di dollari che erano presenti sulla piattaforme. La questione ha fatto già il giro del web, ma la verità è che non sappiamo se il progetto continuerà a sviluppare il codice che era circolato in passato o meno. Rimane il fatto che sia Zachary Folkman che Chase Herro – ex Dough Finance – sono segnalati all’interno del whitepaper del progetto di Trump come responsabili.
Su uno dei due circolano anche scottanti, ma inutili pettegolezzi, sulla gestione di una App decentralizzata che dovrebbe fare le veci di OnlyFans e di altre App per la condivisione e la vendita di contenuti erotici.
La verità è che ne sappiamo ancora poco
Rimangono tanti degli interrogativi che abbiamo ormai da tempo e che questa fuga di notizie non ha ancora risolto.
Vedremo anche se sarà vero che il token associato al progetto sarà effettivamente impossibile da scambiare, cosa che appare più come un tentativo di evitare seccature con SEC, che sarebbero invero disdicevoli per chi sta cercando di tornare alla Casa Bianca.
Per il resto non possiamo che invitarvi alla massima attenzione: nelle prossime ore inizieranno a circolare token fake del progetto, allo scopo di truffare i meno attenti. Non comprate nulla e nel caso rivolgetevi al nostro Canale Telegram per un aiuto.