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La reazione di Bitcoin e del mondo crypto di fronte al peggiorare dello scenario geopolitico ha riportato sul tavolo delle discussioni più interessanti lo status di questi nuovi asset di fronte agli sconvolgimenti di carattere locale e mondiale. Sul tema ci siamo già espressi con questa analisi ed ora si esprime anche un’indagine molto interessante di Ryan Lee, che è analista capo di Bitget Research, centro di ricerca associato all’omonimo exchange.
Che succede a Bitcoin? Cosa succede al mondo crypto quando si palesano quegli eventi globali che, storicamente, hanno sempre scosso i mercati finanziari?
La prima risposta che possiamo darci è evidente già dai grafici: calo, fuga dei capitali e trader che rimangono ad aspettare (lo testimoniano i volumi riportati nella ricerca sopracitata) che il peggio passi. E per il resto?
Bitcoin e crypto alt alla prova degli eventi geopolitici
L’inasprirsi e l’allargarsi del conflitto in Medio Oriente hanno già prodotto i loro effetti a mercato. Bitcoin è sceso anche sotto i 60.000$ (salvo poi recuperare, ma soltanto in parte) – e il mondo alt delle crypto ha sofferto anche di più. Liquidazioni importanti, che hanno interessato per volumi principalmente BTC, come indica la ricerca che abbiamo già citato:
Negli ultimi giorni, questo evento è stato seguito da una liquidazione molto intensa. I dati di mercato mostrano che oltre $700 milioni sono stati liquidati finora ad ottobre, con BTC che assorbe una parte significativa di questa cifra. In generale, queste liquidazioni potrebbero essere considerate una via per il riassetto del mercato, poiché la maggior parte dei trader erano eccessivamente indebitati fino ad ora.
Ryan Lee, Analista Capo di Bitget Research
È troppo presto però giudicare le tendenze di ottobre – che viene chiamato uptober da uno dei meme più risalenti della storia del mondo Bitcoin e crypto. Una reazione comunque dovuta, dato che gli investitori reagiscono ad eventi che cambiano la percezione del futuro, anche se di breve periodo, eventi che hanno da sempre impatti importanti sulle contrattazioni degli asset risk on.
- Il caso degli istituzionali
Secondo i dati di Cryptoquant e che sono ripresi dalla ricerca di Ryan Lee, gli istituzionali però stanno continuando ad acquistare, dimostrando una certa fiducia, anche di medio e lungo periodo, su Bitcoin. A giocare a loro favore anche le anticipazioni sui futuri tagli ai tassi di interesse, evento ance questo in grado di catalizzare investimenti e sentiment positivo sul comparto.
Cosa succede invece agli altcoin?
La correlazione con Bitcoin rimane elevata, soprattutto in questi momenti. E ci sono almeno due ecosistemi da tenere sotto controllo secondo l’indagine di Ryan Lee. Il primo è quello di Solana:
Solana, ad esempio, ha continuato a competere per una quota del mercato DeFi. Con un TVL di $10,5 miliardi, oltre 77 milioni di SOL sono stati bloccati, creando una scarsità che può sostenere i prezzi a lungo termine. Oltre al DeFi, Solana sta facendo parlare di sé come hub per la spinta alle transazioni retail, con memecoin e DePIN in rapida crescita. Guardando al quadro generale, SOL avrà sempre un’alta domanda e sarà solo questione di tempo prima che superi il punto di massimo storico di $260.
Ryan Lee, Analista Capo di Bitget Research
La seconda delle crypto da tenere sotto osservazione è invece Cardano:
Grazie all’ hard fork Chang, la comunità ha ora voce in capitolo negli affari del protocollo, garantendo l’inclusione generale. Questo renderà Cardano più attraente, aumentando la domanda del suo token, ADA, a lungo termine. Di conseguenza, il prezzo di ADA potrebbe facilmente raggiungere il livello di $1 presto.
Ryan Lee, Analista Capo di Bitget Research
Una visione molto interessante – anche perché originale – e che vi invitiamo a commentare anche sul nostro canale libero di Telegram.
