C’è un’incredibile storia che arriva da FalconX, prime broker nel mondo crypto, che per anni avrebbe cercato il legittimo proprietario di 1,25 milioni di token Solana, per un controvalore di circa 200 milioni di dollari. Non esattamente un mazzo di chiavi che si perde e non sappiamo a chi restituire. Questo fino a quando si è presentato l’exchange Binance, che di FalconX è partner, reclamandoli.
Si chiude così una storia che ha dell’incredibile, perché se da un lato c’è chi non trovava il legittimo proprietario di una somma non indifferente, dall’altro Binance sembrava aver dimenticato la somma, fino a qualche giorno fa.
Binance ha comunicato a Coindesk che non avrebbe mai però imposto le perdite ai clienti e si sarebbe limitata a rimborsarli di tasca propria. Nel frattempo le proof of reserves di Binance riportano il 102,75% di riserve totali, e dunque sarebbero già fuori pericolo.
Dimenticare quasi 200 milioni di dollari
La storia, che ora si è risolta, è di quelle divertenti, soprattutto ora che si è risolta. Abbiamo FalconX, che è una società molto importante del settore – un prime broker dal quale dipende una parte del funzionamento dei mercati. Dall’altro Binance – che è il primo exchange per volumi al mondo. In mezzo la bellezza di 1.250.000 SOL, la criptovaluta del network di Solana.
Una montagna di $SOL che erano rimasti senza padrone, e che nel corso degli ultimi mesi hanno aumentato in modo importante il loro valore.
Stiamo comunque parlando di società ai massimi livelli del mondo crypto ed è ragionevole che le cose siano poi andate per il verso giusto. Rimane però, soprattutto per chi non conosce il funzionamento dei mercati, una questione fonte di ilarità.
In realtà sono problemi che accadono anche nei mercati tradizionali
L’altra parte di verità che dovrebbe normalizzare questa vicenda arriva dai mercati tradizionali. Questi casi sono quasi all’ordine del giorno, con la differenza che difficilmente ci si trova tra le mani asset che possono guadagnare anche in doppia cifra in un giorno.
Binance ha inoltre comunicato che non avrebbe mai fatto patire eventuali perdite ai clienti. Avrebbe coperto l’eventuale buco con capitali propri. Buco che comunque non si dovrà coprire, perché i fondi sono stati recuperati.
È anche una storia che dovrebbe aiutare chi ha perso le chiavi dei propri wallet a mettersi l’anima in pace. Capita a tutti, anche ai più grandi operatori del settore. Che poi li abbiano ritrovati… è un’altra storia.