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Bitcoin e crypto: dopo il CROLLO il RECUPERO. Ora però le cose si fanno SERIE

Una brutta giornata, poi recuperata quasi fuori tempo massimo. Bitcoin soffre, tutto il resto del comparto soffre dopo i dati sull’inflazione che hanno lasciato un po’ tutti di stucco. Ci si aspettava una lettura più morbida – soprattutto tra chi ha dubbi sull’affidabilità di certi dati – e invece è venuta fuori un’inflazione Core addirittura in rialzo sul mese precedente.

Bitcoin e crypto ne hanno forse sofferto più dei mercati tradizionali – che almeno negli USA sono stati relativamente statici e privi di grandi emozioni – e ne hanno però sofferto per un momento relativamente breve, conciso con le parole pubbliche di Raphael Bostic (anche di questo parleremo più avanti).

Tutto tornato alla normalità ora? Sembrerebbe almeno in parte di sì, anche grazie ad una leggera spinta al settore che è arrivata durante la sessione asiatica, complici stimoli e atteggiamenti delle borse giapponese e di Hong Kong che sono piaciute. Ma perché la reazione è stata, sul breve, così veemente? Proviamo a fare il punto della situazione.

Tagli importanti subito? Per ora escono di scena

I più ottimisti sognavano addirittura tagli di 50 punti base a novembre da parte di FOMC, la riunione di Federal Reserve che si occupa di decidere la politica monetaria degli Stati Uniti. I meno ottimisti si sarebbero accontentati di 25 punti base, sempre il prossimo novembre – quantità di tagli che seguirebbe da un lato quello che FOMC ha anticipato, dall’altro quello che le banche ritengono non solo possibile, ma anche auspicabile, come possiamo vedere nei dati pubblicati da Nick TImiraos di The Wall Street Journal.

Dati FOMC
Oggi siamo tornati su livelli più bassi. Ieri le possibilità di zero tagli erano arrivate oltre il 22%

Il dato sull’inflazione di ieri però, più alto delle aspettative, ha dato forza – una forza importante – ad un’altra possibilità. Possibilità che rimane certamente minoritaria ma che nondimeno preoccupa i mercati. Parliamo dell’opzione zero tagli e dunque della possibilità concreta che a causa di un’inflazione che fa ancora fatica a tornare sotto il 2%, il piano di tagli del FOMC stesso venga rinviato.

È necessariamente un problema per Bitcoin e crypto? No, non è necessariamente un problema, per quanto sia servito ieri un parziale aggiustamento della traiettoria di questo tipo di asset. Se ci aspettavamo tutti 25 punti base senza discussione, veder riemergere certe discussioni non poteva che avere delle ripercussioni importanti sull’andamento di breve.

C’è anche da aggiungere che l’ipotesi “zero tagli” è stata ieri riproposta da Raphael Bostic, che è membro votante del FOMC, e che è anche (questo è ciò che in tanti dimenticano di scrivere), il più hawkish o il secondo più hawkish all’interno di FOMC. E questo dovrebbe rendere le sue parole da prendere… con un pizzico di diffidenza..

Lavoro peggio, richieste disoccupazione continuano a crescere in trend

Ieri i dati sull’inflazione hanno oscurato quelli sul mercato del lavoro. Anche questi peggiori delle aspettative, ma in secondo piano rispetto a un dato più chiaramente leggibile da parte anche dei meno esperti.

Dati mercato lavoro
I dati delle richieste di disoccupazione non è che promettano poi così bene

Il dato della giornata di ieri le richieste di sussidi di disoccupazione, in leggera crescita appunto sia rispetto alle aspettative, sia rispetto alla lettura precedente. Cosa che dal canto suo dovrebbe leggermente riequilibrare le cose a favore dei tagli ai tassi.

Per ora, a guardarla da un punto di vista più distaccato di quello che hanno dimostrato di avere i mercati ieri, ancora un nulla di fatto. E ci sarà bisogno di attendere nuovi dati (in particolare quelli del PIL) per capire la futura traiettoria sia di Fed, sia dei mercati.

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