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Bitcoin sfiora i 69.000$: a spingere è il Trump Trade? Dogecoin guida la risalita

Le due crescite principali del mondo crypto, Bitcoin e Dogecoin, sono da collegarsi anche al "Trump trade". Ecco perché

È un’altra giornata di buonumore diffuso sulle principali piazze finanziare – in misura maggiore nel mondo di Bitcoin e crypto, che almeno a livello globale non risente, ovviamente, di quanto invece si sta consumando in Italia. Bitcoin sfiora più volte i 69.000$ e si appresta a combattere su quella soglia per le prossime ore. Con qualche specificità: la dominance di Bitcoin ha ripreso a salire, attestandosi per oggi di nuovo intorno a quota 59% – segnale che questa seconda parte della corsa sembrerebbe interessare più il re per cap di questo mercato che il resto del settore.

Questo pur con qualche notabile eccezione, a partire da quella di Dogecoin, che sembrerebbe volersi godere un momento di grande visibilità politica per uno dei suoi sostenitori pubblici più conosciuti, ovvero Elon Musk.

A nostro avviso ci sono diversi fattori che stanno spingendo al rialzo – e non tutti arrivano dai mercati in senso stretto. Su tutti, il Trump Trade, perché è chiaro che negli ultimi giorni ciò che è cambiato di più è il sentiment sulla possibilità che il candidato più aperto al mondo crypto sia… in recupero.

Non solo economia: c’è tanta politica in questa corsa del mondo crypto e Bitcoin

Bitcoin domina la scena dei mercati finanziari, andandosi a giocare i 69.000$ dopo una settimana che ha visto tante novità importanti, a partire dall’enorme quantità di investimenti che sono entrati negli ETF negli USA. Investimenti che non si vedevano su questi livelli da tempo – e che sembrerebbero segnalare un cambiamento del sentiment proprio lì dove è più importante.

dominance BTC
Dominance di Bitcoin

Altra questione interessante di queste ore: Dogecoin sta dominando in lungo e largo, con ogni probabilità godendosi la grande visibilità politica di Elon Musk proprio all’interno della campagna elettorale di Donald Trump.

  • Teoria 1: è il Trump Trade

Con Trump Trade si indicano tutti quegli investimenti che dovrebbero e potrebbero andare molto in positivo nel caso in cui dovesse vincere appunto Donald Trump.

Tra questi c’è anche il settore crypto, che ha vissuto quattro anni di tensioni con l’amministrazione locale e che vede in Trump un candidato che – almeno a parole e durante la campagna elettorale – potrebbe prendere le difese del comparto.

  • Le elezioni sono però ancora largamente incerte

Rappresenteremo qui il grafico di 270toWin, che sembrerebbe essere uno di quelli meno sbilanciati. C’è stato oggettivamente un recupero di Trump, ma le elezioni rimangono di grande incertezza. E probabilmente non potremo avere alcun tipo di anticipazione sul risultato prima dei dati effettivi.

Per ora però ci sembra credibile l’ipotesi che i mercati stiano prezzando anche il cosiddetto Trump Trade. Ovvero la possibilità che Bitcoin si giovi di un’eventuale vittoria del candidato repubblicano.

Fondamentali non sono cambiati

Per quanto riguarda l’analisi fondamentale, c’è poco che è cambiato in questi ultimi giorni. La Cina ha fatto registrare dei dati macro relativamente OK e ha annunciato altri stimoli.

L’economia USA non sembrerebbe essere ancora vicina a una recessione – e il soft landing appare ancora come una delle possibilità effettivamente all’orizzonte.

Nel complesso un quadro che andrà verificato con i dati che arriveranno da qui a fine mese, con attenzione particolare a quelli sul Prodotto Interno Lordo degli USA.

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