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Tasse Bitcoin e crypto al 42%: anche il Movimento 5 Stelle annuncia emendamento

Anche il Movimento 5 Stelle annuncia emendamento contro la tassazione per Bitcoin e crypto al 42%.

Anche il Movimento 5 Stelle dichiara la sua contrarietà al tentativo di portare la tassazione su Bitcoin e crypto al 42%. A parlare è il deputato della Repubblica Gianmauro Dell’Olio, che ha diffuso un comunicato tramite AGCOM. Cresce così, coprendo tutti i principali partiti italiani, il fronte contrario all’aumento della tassazione.

Secondo il deputato pentastellato si tratterebbe di un regalo a giurisdizioni limitrofe – vedi Svizzera – e a prodotti strutturati come gli ETF, che valgono commissioni importanti da parte delle più importanti società finanziarie su scala mondiale.

Anche all’interno della maggioranza ci sono resistenze. La Lega ha annunciato emendamento (che probabilmente non finirà per essere discusso in Parlamento) e sembra che ci siano malumori anche all’interno di Forza Italia.

Il commento dell’On. Gianmauro Dell’Olio

Il commento dell’On. Gianmauro Dell’Olio, Movimento 5 Stelle, è di chiara opposizione al provvedimento che porterebbe la tassazione al 42% per quanto riguarda le plusvalenze su Bitcoin e criptovalute. Si legge in una nota diffusa tramite AGI:

L’operazione presenta diversi rischi. In primis si rischia l’uscita di capitali dal Paese, visto che molti sposteranno la residenza fuori dall’Italia, dove ci sono prospettive di maggior risparmio fiscale giorno, ha invitato i cittadini italiani a spostare gli investimenti in Svizzera. Rischiamo inoltre lo spostamento di capitali da piattaforme italiane che operano in criptovalute a strumenti finanziari, come gli Etf (Exchange traded fund) o gli Etp (Exchange traded product), che replicano. il prezzo delle criptovalute ma hanno un regime fiscale piu’ vantaggioso e sono fondamentalmente strumenti finanziari stranieri

Le motivazioni dell’opposizione sono dunque chiare: favore ai vicini Svizzeri, favore ai fondi e rischio di uscita di capitali dall’Italia, capitali crypto che troverebbero un clima molto meno favorevole, aggiungiamo noi, rispetto a tutte le giurisdizioni vicine e lontane.

Dell’Olio aggiunge in chiusura, ad ulteriore difesa del settore:

A beneficio di chi va questo inasprimento di tassazione? A quali ambienti finanziari, tanto per cambiare, questo Governo deve strizzare l’occhio? Il M5S presentera’ emendamenti per cancellare questa norma.

Il riferimento è alla manina della quale si parla da giorni e della quale avevamo parlato anche qui sul nostro giornale, per una norma che non sembra avere grandi sponde neanche tra la maggioranza – e che sembrerebbe essere arrivata dall’esterno del Parlamento, con i maggiori indiziati che però rimangono tra agenzie e autorità pubbliche di vigilanza sui mercati.

Fronte compatto. E ora?

Il Movimento 5 Stelle annuncia emendamento, cosa che va a aggiungersi alle dichiarazioni della Lega (fatto forse più curioso, dato che è una forza di governo) e a quello di Luigi Marattin del Gruppo Misto.

La migliore delle ipotesi sul tavolo per gli investitori e gli appassionati crypto rimane quella di non vedere alcun emendamento discusso: questo vorrebbe dire aver trovato una soluzione per eliminare l’aumento prima che si arrivi in aula.

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Antonio Vito
Antonio Vito
16 giorni fa

Aprire conti in Svizzera è pagare zero tasse sulle criptovalute regalare alla svizzera trasferimenti di grosse quantità di capitali