bitcoin
I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Bitcoin è il primo esperimento monetario decentralizzato della storia umana, il coin che ha dato il via a tutto lo straordinario movimento che oggi, a 15 anni di distanza dal whitepaper1 è entrato in cuori, palazzi del potere, tasche e proiezioni finanziarie. E di recente anche nelle principali borse nel mondo tramite ETF.
Un progetto unico nel suo genere, nonostante i vari tentativi di imitazione. Il più solido di tutto il comparto, la più resiliente e resistente delle blockchain, il miglior progetto del quale potremo mai parlare su Criptovaluta.it. Una presentazione chiara e aperta, che per molti a caccia di nuove occasioni potrà sembrare forse eccessiva, ma che, lo dimostreremo nel corso del nostro approfondimento, corrisponde al vero.
Gianluca Grossi – Caporedattore Criptovaluta.it
Vi spieghiamo Bitcoin sia dal lato tecnologico, sia dal lato finanziario, con un linguaggio per quanto possibile semplice e con qualche escursione anche nel mondo più tecnologico, che riguarda il cuore che batte dietro le quinte di questo network monetario.
Bitcoin è una valuta digitale che si basa sull’omonimo network e, ormai da qualche tempo, anche un asset finanziario entrato nei portafogli non solo degli investitori più spericolati, ma anche di quelli istituzionali. Tante cose insieme, che cercheremo di separare all’interno di questo nostro approfondimento.
Crittografia, hash, rete peer to peer, sicurezza, impossibilità di censura. Sono questi i concetti di base intorno ai quali, sovrapponendo diverse tecnologie, è nato Bitcoin per mano di Satoshi Nakamoto, pseudonimo dietro il quale si nasconde uno sconosciuto o un gruppo di sconosciuti, probabilmente dell’ambiente cypherpunk.
Il primo aspetto, quello più interessante per i risvolti sociali e politici di Bitcoin, è la sua natura di network monetario decentralizzato.
Per chi è arrivato a Bitcoin partendo magari da qualche progetto cripto di nuova generazione è bene stabilire qualche distinguo prima di partire. Bitcoin è un esperimento monetario decentralizzato completo. Il suo obiettivo, sin dalla nascita, è stato quello di offrire un network monetario alternativo a quello delle fiat currency (le valute che utilizziamo tutti i giorni, come Euro o Dollaro).
Un programma molto ambizioso, che ha portato anche a delle scelte progettuali non banali e difficili da capire. Scelte che hanno sempre prediletto la sostenibilità del network e della sua resistenza agli attacchi rispetto all’aggiunta di novità, come invece fatto altrove.
In che senso parliamo di network? Semplice: con il nome di bitcoin si indica anche la rete che permette ai nodi di dialogare tra loro e di trasferire valore. È la parte principale e forse più interessante, ammesso che sia possibile dividerla idealmente dal coin in quanto tale, dell’intero progetto.
Bitcoin è un network peer to peer, ovvero in italiano da nodo a nodo, senza che ci sia un autorità centralizzata che possa autorizzare trasferimenti e comunicazioni. È un network impossibile da censurare, perché per effettuare una transazione ci basterà essere in possesso della chiave privata relativa ad una determinata chiave pubblica e dunque a un determinato indirizzo.
Un network aperto a tutti, perché per avere un wallet non è necessario KYC (ovvero l’identificazione richiesta obbligatoriamente dalle banche), così come non è necessario fornire alcun tipo di certificazione o di documento. Basta scaricare Bitcoin Core e avere in pochi attimi a disposizione tutti gli indirizzi che vorremo per inviare e ricevere Bitcoin. O in alternativa possiamo utilizzare qualunque alternativa in termini di wallet hardware o meno.
Bitcoin utilizza un sistema in Proof of Work per l’accettazione dei nuovi blocchi. Si tratta della soluzione di un calcolo che è estremamente difficile fare, ma estremamente facile da verificare.
Il concetto di base, che affronteremo poi in maggior dettaglio all’interno della sezione dedicata alla blockchain di Bitcoin, è che la Proof of Work in questa declinazione sia l’unico modo, o comunque il migliore, per garantire le caratteristiche che si aspettano i partecipanti al network stesso.
Il sistema è anche una delle superfici di attacco più comuni tra i detrattori di Bitcoin, dato che la PoW ha consumi elevati di energia, che in diversi ritengono sprecata.
Tra questi una recente campagna di Greenpeace, dal nome Change the Code, Not the Climate, che vorrebbe trasformare $BTC in un sistema Proof of Stake. Cosa che, anticipiamo noi, non accadrà. Il sistema è resiliente anche sotto il profilo politico. È nato proprio per resistere anche a questo tipo di attacchi.
La decentralizzazione è il vero mantra di Bitcoin. Come abbiamo già visto poco sopra, in realtà il network non ha un’autorità centrale: è una rete peer to peer che permette ai nodi di comunicare. Ci sono altri aspetti però lo rendono decentralizzato, sia a livello concettuale che tecnico. Non c’è un database centrale, ma il ledger, il libro mastro che segna dall’inizio dei tempi (ovvero dal cosiddetto genesis block) tutte le transazioni è in realtà pubblico e ne esiste una copia presso tutti i nodi.
Tutti possono avviare un nodo, senza limitazione alcuna, con requisiti hardware molto più bassi di quelli di altri progetti, in particolare di quelli che utilizzano sistemi in Proof of Stake (che ha origine da un’intuizione di Adam Back2) o che hanno tempi più brevi per la creazione dei blocchi o blocchi di dimensioni più ampie.
Sempre per quanto riguarda la decentralizzazione, anche eventuali novità al codice vengono introdotte attraverso un complesso sistema che parte da una proposta, che deve essere poi condivisa e accettata anche dai nodi. Una sorta di democrazia orizzontale dove tutti possono votare e dove soltanto i cambiamenti ampiamente accettati diventano parte del core. Un sistema che per i detrattori ha ritardato lo sviluppo di Bitcoin, ma che in realtà è il suo punto di forza ultimo.
Questo approfondimento può e deve essere spazio anche per ricordarsi un po’ della storia di Bitcoin. Il Genesis Block è stato il primo blocco, direttamente creato dalle mani di Satoshi Nakamoto. Un blocco che al suo interno conteneva una parte della prima pagina del Times di allora: Chanchellor on brink of second bailout for banks. Un richiamo anche al movente politico di Bitcoin, dato che per l’appunto si parla di un ennesimo intervento per salvare le banche. Sistema bancario del quale Bitcoin prova ad essere alternativa.
Scheda generale su Bitcoin:
❓Nome: | Bitcoin |
📑Ticker: | $BTC |
👶Nascita: | 2009 |
📈Previsioni: | Previsioni Bitcoin BTC |
🔍Tecnologia: | Propria |
⚡Comprare & Trading: | Come comprare Bitcoin BTC / Trading Bitcoin |
📱Wallet: | Ledger Nano X, Ledger Nano S |
NFTs: | Si🟢 – Ordinals e Inscriptions |
La maggioranza delle volte che qualcuno si riferisce a Bitcoin lo sta facendo in relazione alla valuta che possiamo comprare, vendere, spendere, trasferire. La valuta in questione ha diverse caratteristiche molto interessanti, che la rendono unica non solo nel panorama delle “vecchie” valute digitali, ma anche in relazione ai tanti emuli che sono nati successivamente, talvolta cercando di spacciarsi per novelli Bitcoin.
È un discorso che accompagna Bitcoin da anni, in particolare da quando è diventato un fenomeno mainstream. Tra i costi di transazione, che in alcuni casi della sua storia sono diventati piuttosto alti, passando per le tempistiche di pagamento e per il fatto che non ci sia una banca centrale a garantirla. Su questa polemica ci siamo espressi già più volte e torneremo a farlo anche in questa circostanza. Bitcoin come moneta può essere meno “utile” di Euro e Dollaro per chi è privilegiato e vive in Europa o negli USA e ha accesso ad un conto in banca.
Per molte persone al mondo, in situazioni di crisi o anche di impossibilità di accesso al sistema bancario, spesso Bitcoin è una delle poche alternative praticabili.
Bitcoin come moneta non ha una banca centrale che governa la massa monetaria e che decide quanto e quando stampare. La politica monetaria di Bitcoin è integrata nel suo protocollo. Ogni blocco viene ricompensato con una certa quantità di Bitcoin. Tale ricompensa viene dimezzata ogni circa 4 anni – quello che avrete sentito citare come Halving – per un processo che porterà a 21 milioni di unità al massimo da qui al 2140.
Per alcuni, in particolare per chi si preoccupa della capacità dello Stato di controllare ogni tipo di pagamento, è un difetto. Per chi crede nella portata della libertà insita in Bitcoin è un pregio. Non abbiamo bisogno di essere identificati o autorizzati per utilizzare Bitcoin come moneta.
E il sequestro da parte di terzi non può avvenire se non sono in possesso delle chiavi private del nostro wallet. Questo è, nella maggioranza delle circostanze, estremamente difficile anche per le polizie più evolute del mondo.
Quando leggiamo di sequestri di Bitcoin questi sono o avvenuti presso exchange conto terzi, oppure con la consegna volontaria delle chiavi da parte dell’indagato. Senza consegnare le chiavi, nessuno può sequestare Bitcoin, dato che la crittografia che lo governa non può essere superata, almeno allo stato attuale della tecnologia.
Il caso più conosciuto è quello di El Salvador e qualcosa si muove anche a Madeira. Badate che parliamo di valuta avente corso legale in questi contesti. In tanti altri, Italia compresa, è più che lecito utilizzarla comunque, sebbene nessuno sia costretto ad accettarlo. Con ogni probabilità saranno altri paesi ad accodarsi in termini di valuta avente corso legale, dato che sta lavorando in questo senso anche il Presidente di El Salvador per cercare di promuovere la stessa soluzione che ha adottato per il suo paese.
È un aiuto importante, perché permette di rendere più rapida e scalabile una transazione in $BTC. Senza entrare in minuzie di carattere tecnico, possiamo ricordare che molti servizi di pagamento che offrono supporto a Bitcoin oggi si appoggiano a Lightning Network. Qualcosa che permette di avere appunto un sistema legato a $BTC più funzionale anche per i micro-pagamenti.
In realtà l’aspetto legato a Bitcoin come potenziale valuta è uno dei fronti sui quali viene attaccato più di frequente. Attacchi che però, dovrebbe essere sufficientemente chiaro da quello che abbiamo già analizzato in questa sezione, sono piuttosto fiacchi, almeno per quanto riguarda le potenzialità future.
Sta di fatto che oggi passano sulla rete di Bitcoin volumi già molto importanti, che hanno la potenzialità di diventare ancora più alti in futuro. Sulla rapidità del settlement, tenendo conto che si tratterebbe poi di operazioni impossibili da invertire, siamo di fronte ad un network di pagamento comunque più rapido di un bonifico e, in termini di chiusura definitiva della transazione, anche del sistema di carte.
È l’aspetto che storicamente abbiamo analizzato di più sulle pagine di Criptovaluta.it e che per molti è stato il vettore che ha permesso l’avvicinamento a questa realtà. Soltanto qualche anno fa erano in pochissimi ad investire in Bitcoin, in particolare tra appassionati della tecnologia.
Oggi invece $BTC fa parte dei portafogli di grandi fondi di investimento, stati, società finanziarie e non e anche di trader indipendenti. Analizzarlo da questo lato comporta ragionamenti a nostro avviso molto diversi rispetto a quelli che abbiamo fatto per l’aspetto di network monetario e di valuta, sebbene i primi due siano fondamentali per capire l’unicità dell’investimento in Bitcoin. Bitcoin come investimento ha inoltre assunto tutta un’altra portata da quando sono disponibili anche negli USA gli ETF Bitcoin Spot.
O meglio, sono finiti i Bitcoin che saranno prodotti da qui al 2140. E ne verranno prodotti sempre meno, perché ogni 4 anni circa viene dimezzata la quantità di Bitcoin che viene assegnata a chi ha vinto la gara per il nuovo blocco. Questo lo rende un asset molto diverso dalle fiat currency, ovvero le valute che sono controllate dalle banche centrali, che invece possono essere stampate a piacere.
Sebbene in molti lo ritengano già una riserva di valore, vanno fatte delle altre considerazioni per quanto riguarda il breve periodo. Bitcoin spesso reagisce da riserva di valore e di porto sicuro nei momenti di crisi. Ma a corrente alternata torna anche a seguire l’andamento dei cosiddetti asset risk on.
Questo è almeno quello che pensano in diversi tra coloro i quali sono appassionati del network e dell’asset. Questo vorrebbe dire $BTC come una sorta di oro digitale, ancora più scarso e che farà da riferimento per una ricchezza che non deperisce. Si potrà arrivare a questo punto? Difficile dirlo adesso: riteniamo che la potenzialità maggiore di Bitcoin sia al momento in qualità di moneta libera, che potrebbe resistere sul lungo periodo all’inflazione e comunque al di fuori del controllo delle banche centrali.
È questo il sunto, almeno a nostro avviso, di Bitcoin. Per il momento è (e rimarrà con ogni probabilità anche in futuro) un asset speculativo con alto tasso di rischio e potenzialmente alte ricompense. Chiunque si avvicina da esterno a questo mondo dovrebbe avere questo tipo di approccio, in particolare se sul breve e brevissimo periodo.
È sicuramente il caso di inserire Bitcoin all’interno di un portafoglio ben diversificato e dove non ci sia una parte di azioni growth preponderante, data anche l’alta correlazione che stanno vivendo in questi ultimi tempi. Pertanto chi vuole operare al meglio con Bitcoin guardandolo esclusivamente o quasi come asset finanziario, dovrebbe preoccuparsi di inserirlo in un portafoglio ben bilanciato, e che contenga anche titoli che sono in correlazione inversa, pena l’avere un eccessiva esposizione di rischio. Non lo diciamo noi, ma anche una parte rilevante degli advisor.
L’arrivo degli ETF negli Stati Uniti ha aperto una nuova era per Bitcoin come asset da investimento. Non solo sono arrivati retail che mai avevano messo piede nel mondo di Bitcoin, ma anche tanti investitori istituzionali. Un esempio? Il fondo pensione dello stato del Wisconsin, che potrebbe fare da apripista anche ad altri fondi di questo tipo. Ci sono poi tanti fondi hedge, banche e investitori istituzionali che hanno fatto il loro ingresso. Gli ETF hanno raccolto già più di 20 miliardi di dollari in nuovi inflow, e sono stati il lancio più di successo della storia della finanza.
Bitcoin è un sistema monetario decentralizzato che permette di trasferire valore senza un’autorità centralizzata. Un sistema che, almeno nelle sue funzionalità basilari è piuttosto facile da comprendere.
Al contrario dei pagamenti digitali classici, Bitcoin non ha bisogno di autorità centrali che tengano i conti o che approvino le transazioni. Il cuore del sistema è proprio questo, ovvero permettere il libero scambio di valore senza che nessuno debba abilitare i partecipanti e senza che nessuno possa escluderli, almeno finché si comporteranno secondo le regole che il sistema si è dato.
Un’altro aspetto assolutamente centrale del mondo di Bitcoin è che il sistema si regge su chiavi crittografiche. Senza la nostra chiave privata non possiamo accedere ai Bitcoin che sono custoditi sulla rete. Senza le nostre chiavi private nessuno può mettere le mani sui nostri Bitcoin, anche nel caso di attacco al sistema. Si tratta di un baluardo di sicurezza di enorme importanza, che se gestito nel modo corretto può farci dormire sonni più che tranquilli.
Qualcuno dice che bitcoin sia deflativo (cosa che non è vera), altri più correttamente fanno notare come ci sia un piano chiaro di emissione della moneta. Niente di più distante dal comportamento delle banche centrali, che invece modificano la loro politica praticamente ogni mese. Questo è un altro dei punti di forza di Bitcoin come sistema monetario.
Questo è uno dei casi d’uso più comuni per Bitcoin, dato che in diverse parti del mondo, in particolare dove c’è bisogno di trasferimenti a grandi distanze (e non si può ricorrere per mille motivi alle banche), sono in tanti ad utilizzarne il sistema. Questo da prima che si interessasse della vicenda anche El Salvador.
Dato che abbiamo affrontato in altre sezioni di questa guida tutte le questioni riguardanti il funzionamento più intimo di Bitcoin, qui ci limiteremo a riconoscere a Bitcoin una superiorità che si basa sul fatto di essere estremamente poco demanding per quanto riguarda i dispositivi da utilizzare. Ci basta un qualunque smartphone per avere accesso al network ed essere letteralmente banca di noi stessi.
È un altro fattore fondamentale del quale dobbiamo tenere considerazione, con tutti i pro e tutti i contro legati a questa specifica situazione. Saremo noi gli unici responsabili della gestione del nostro denaro. E quindi dovremo prestare attenzione alla conservazione delle chiavi e delle passphrase. Questo almeno se vorremo avere l’esperienza autentica di Bitcoin.
Bitcoin è stato trattato in lungo e largo dai migliori specialisti di tecnologia, blockchain e da chi ama definirsi massimalista Bitcoin. Prima di passare ad ulteriori opinioni sul protocollo e soprattutto ad ulteriori hub informativi che possiamo sfruttare per iniziare a capirne di più.
Il documento di Satoshi Nakamoto che ha dato il via alla tecnologia più rivoluzionaria dai tempi di internet. Poche pagine, piuttosto tecniche, che descrivono per filo e per segno come implementare un sistema monetario alternativo, basato su algoritmi crittografici, che risolve il problema del double spending senza un’autorità centralizzata.
Il sito ufficiale di Bitcoin rimane uno dei più importanti centri informativi per quanto riguarda il progetto. È anche dotato di un wiki dove vengono spiegati tutti gli aspetti più importanti del funzionamento del suo network e del suo protocollo. Il sito ufficiale rimane la fonte principe per saperne di più.
Una domanda alla quale è molto difficile dare risposta, perché attraversa diversi temi, dall’adozione su scala mondiale (in alcuni casi spinta addirittura dagli stati) al suo futuro status di riserva di valore, passando per i servizi che potranno essere sviluppati (o che lo sono già stati) sul suo particolare network. Anche in questo caso cercheremo, per quanto possibile, di essere esaustivi, per offrire degli input anche ai più inesperti per capire come e dove potrà andare nel futuro Bitcoin.
Partiamo da quello che è il nuovo trend inaugurato nel 2021 e che sta continuando anche durante l’anno corrente. Tutto è partito con l’adozione ad El Salvador come valuta avente corso legale, spinta fortissimamente dal presidente Nayib Bukele, che ha colto la palla al balzo anche per farsi una discreta pubblicità a livello internazionale.
Subito dopo è stato il turno di piccole realtà, come una società privata che gestisce un’isola a largo dell’Honduras, così come di Lugano e di Madeira.
In diverse fasi della sua vita Bitcoin ha seguito molto da vicino l’andamento del NASDAQ e comunque dei principali mercati di rischio.
Il futuro di Bitcoin, almeno di lungo periodo è legato a quanto riuscirà ad affrancarsi dalla sua correlazione con il mercato azionario. Ovvero quello che tutti sognano, cioè che venga riconosciuto senza dubbio alcuno come riserva di valore e non più soltanto come asset di rischio.
Anche il capitolo regolatore è da valutarsi, in particolare se ci stiamo avvicinando a Bitcoin dal lato dell’investimento, senza alcuna intenzione di condurre la battaglia contro le fiat currency che invece i massimalisti hanno messo al centro della rivoluzione.
In alcuni paesi, come abbiamo visto poco sopra, c’è già una posizione piuttosto morbida per quanto riguarda Bitcoin, che in alcuni luoghi è addirittura legal tender oppure comunque ampiamente libero di circolare.
Altri stati, vedi la Cina, sono stati enormemente più repressivi. Bitcoin – questo dobbiamo aggiungerlo se vogliamo comprendere davvero come funziona questo sistema – è nato però anche e soprattutto per prosperare dove stanno cercando di limitarne l’utilizzo.
Dubitiamo fortemente che, tanto sul piano funzionale quanto sul piano finanziario ci possano essere delle valide alternative a quanto offre Bitcoin. Anche se nel corso degli anni sono nate decine di migliaia di criptovalute nessuna può offrire il seguito, la sicurezza, l’infrastruttura, il marketing involontario di cui gode Bitcoin.
Certo, se il nostro obiettivo è quello di ottenere guadagni rapidi correndo rischi altrettanto alti, forse Bitcoin non è il modo migliore di procedere. Per chi cerca però il massimo della solidità da questo mercato, per chi vuole qualcosa di concreto che sarà qui anche tra 10+ anni, Bitcoin è effettivamente l’unica risposta possibile.
Ne parleremo anche nella sezione successiva, quando ci occuperemo più in dettaglio della blockchain di Bitcoin e del suo funzionamento. Bitcoin è attaccato da diversi lati sulla questione consumi energetici. Per molti questo potrebbe essere un problema sul medio e lungo periodo, per altri invece si tratta di una questione di PR che sarà pronta a scemare non appena gli effetti del Bitcoin Mining Council si vedranno. Anche noi propendiamo per la seconda, dato che Bitcoin sta facendo moltissimo per fare riferimento, tramite i miner più articolati, soltanto ad energia pulita.
L’attacco ecologico sembra aver perso una parte rilevante della sua forza da quando BlackRock e altri giganti con le mani in pasta nel settore ESG hanno attivato un ETF Bitcoin Spot. La narrativa sta cambiando e sono in molti oggi a sottolinearne l’aspetto ecologico, in termini di produzione di energia rinnovabile e di consumo di flare gas.
La crisi relativa del 2022 è stata diversa da quella del 2018 e da tutto quanto abbiamo già visto in passato per $BTC. Questo perché questa volta non sembrano esserci dubbi a riguardo.
La ripresa del 2023 e del 2024 è stata altrettanto veemente: Bitcoin è tornato sopra i 50.000$ spinto anche dal grande entusiasmo per quanto riguarda l’arrivo degli ETF Bitcoin Spot. Entusiasmo che almeno nel momento in cui stiamo aggiornando questa guida, non sembra accennare al contenersi.
È quello che tutti gli appassionati di Bitcoin e a nostro avviso tutti coloro i quali hanno compreso effettivamente il funzionamento del protocollo, immaginano per il futuro. Non esisterà moneta più solida per i prossimi decenni e potrebbe davvero affermarsi al posto del dollaro. Una sorta di Bitcoin standard, con la valuta che viene prodotta al massimo in 21 milioni di unità che sarà la base sulla quale costruire patrimoni e garantire la propria ricchezza.
Da fondi come Fidelity alle grandi banche d’affari. Anche se non volessimo tenere conto degli appassionati di Bitcoin, il sentiment di lungo periodo è tutto bullish, termine anglosassone con il quale si intende un mercato rialzista. Il breve periodo potrebbe essere più complesso, ma comunque rumore, dato che le aspettative di chi opera effettivamente sui mercati (e con capitali importanti) sono tutte verso un rialzo sostanziale di Bitcoin in termini di valore di mercato.
Non esiste alternativa a Bitcoin e mai potrà esistere. Anzi, se vi stanno proponendo il nuovo Bitcoin potete essere certi o quasi di essere davanti ad una truffa a tutti gli effetti. Per quanto riguarda decentralizzazione, sicurezza, effettiva portata rivoluzionaria, nessun protocollo del mondo cripto può offrire quanto viene messo sul tavolo da Bitcoin. Questo vuol dire che avrà sempre un hedge sul resto del mondo cripto, che comunque dovrebbe avere un outlook bullish in termini assoluti.
Gli ETF Bitcoin sono stati la più grande rivoluzione per Bitcoin come asset. Dal 10 gennaio 2024 è possibile fare trading su fondi scambiati in borse regolamentate negli Stati Uniti3. Tali prodotti erano già disponibili in Europa, mercato che però anche per questo tipo di prodotti è di piccole dimensioni.
Il player più importante del mondo degli ETF è entrato a gamba tesa nel mondo Bitcoin. Ha lanciato il suo ETF che è già il più importante per capitali accumulati e per volumi di scambio. È stata un’inversione a U per BlackRock, con il CEO Larry Fink che è passato, nel giro di pochi anni, da essere avversario di BTC a esserne invece promotore tramite il fondo.
Gli ETF Bitcoin possono essere considerati a buon diritto l’inizio di una nuova era per Bitcoin. Con gli ETF quotati sulle più importanti piazze internazionali ora risparmiatori, fondi pensione, grandi investitori, istituzionali: tutti hanno accesso, per quanto solo in termini di esposizione finanziaria, a Bitcoin.
Capire come funziona la blockchain di Bitcoin vuol dire capire la portata della rivoluzione avviata da Satoshi Nakamoto. Non è qualcosa di semplice per chi è ai primi passi e magari non ha alcun tipo di esperienza nel settore. Partiremo dai concetti di base per poi muoverci su quelli relativamente più complessi.
Il problema tecnico di base risolto da Bitcoin riguarda principalmente quello che tutti i sistemi digitali di pagamento e di trasferimento valori cercano di risolvere da sempre: il Double Spending o doppia spesa. Ovvero la possibilità che uno qualunque dei partecipanti possa spendere due volte la stessa somma di denaro che ha in portafoglio. I sistemi centralizzati la risolvono in modo piuttosto semplice: c’è in mezzo un attore, il controllore del sistema, che segna chi deve quanto a chi. Dato che Bitcoin punta ad essere un sistema decentralizzato, il problema non può essere risolto in questo modo.
Prima parte dell’elegante soluzione offerta da Satoshi Nakamoto, “inventore” di Bitcoin. Affinché il sistema sia decentralizzato il Ledger, ovvero il libro mastro che contiene le transazioni, deve essere pubblicamente accessibile. Immaginiamo di essere in un sistema a tre, con Mario, Giovanna e Lucy, tutti hanno 10 Bitcoin a disposizione.
Mario paga 1 Bitcoin a Lucy, e lo scriviamo nel libro delle transazioni. Mario avrà 9 Bitcoin, Lucy 11 e Giovanna 10. Poi Giovanna paga 2 Bitcoin a Mario, che trasforma la situazione come segue: Mario avrà 11 Bitcoin, Lucy 11 Bitcoin e Giovanna 9. Un sistema del genere potrebbe anche funzionare, con tutti che scrivono la transizione sul libro mastro.
Ma apre ad altri tipi di problemi: il primo è che dobbiamo tenere traccia temporale della sequenza in cui sono avvenute le transazioni. Il secondo è che dovremo trovare un modo per limitare la libertà di ognuno di scrivere le transazioni sul libro mastro. Altrimenti tutti avrebbero incentivo a scrivere transazioni a loro favore. E qui entrano in gioco altri tipi di tecnologie.
Gli indirizzi Bitcoin altro non sono che chiavi pubbliche, in un sistema a chiave doppia pubblica e privata. Uno degli aspetti fondamentali di Bitcoin (e in realtà di tante altre tecnologie simili) è che nessuno può effettuare transazioni con i Bitcoin assegnati ad un certo indirizzo/chiave pubblica se non è in grado di dimostrare di “firmare” con la propria chiave privata. E questo è un primo presidio di sicurezza per il network.
Per organizzare temporalmente le transazioni, c’è il concetto di Blockchain. Le transazioni (più di un migliaio oggi) sono inserite in un blocco che viene attaccato al precedente. Questo sistema permette diversi vantaggi. Da un lato permette di avere una sequenza delle transazioni, dall’altro ci permette di avere ulteriori presidi di sicurezza.
In Bitcoin, ogni circa 10 minuti, viene prodotto un nuovo blocco. Questa media si ottiene modificando la difficoltà della risoluzione di un blocco periodicamente, in relazione alla potenza di calcolo complessiva del sistema.
Per ottenere il diritto ad attaccare un nuovo blocco bisogna offrire una prova di lavoro, ovvero la soluzione di un calcolo crittografico di complessità variabile. Chi risolve il quesito ha diritto di pescare le transazioni, inserirle nel blocco, e attaccarla al blocco precedente.
Altro fattore interessante che riguarda la chain di Bitcoin è il contenuto del singolo blocco. Al suo interno non abbiamo soltanto le transazioni mandate in broadcast dai wallet, ma anche una transazione che assegna un tot di Bitcoin di nuovo conio a chi ha risolto il blocco.
All’interno troviamo anche un hash del precedente blocco, cosa che contribuisce a creare una concatenazione (difficilissima da alterare) di blocchi ripieni di transazioni. L’incentivo economico dell’assegnazione di nuovi Bitcoin è stimolo, anche per imprese di grandi dimensioni a partecipare al mining Bitcoin. Incentivi e sicurezza: il nucleo del funzionamento di Bitcoin.
All’interno dei blocchi troviamo anche un Merkle Tree degli hash delle transazioni, un timestamp, ovvero la data durante la quale è stato creato il blocco, la difficoltà target del blocco, il nonce.
I full node hanno tutta la blockchain e dunque tutta la storia delle transazioni dal genesis block di Bitcoin fino agli ultimi blocchi. Sono i blocchi in realtà a garantire la decentralizzazione di Bitcoin e non i miner, come pensano coloro i quali non hanno compreso a fondo il funzionamento del network.
E questa è un’altra delle magie di Bitcoin: tutti, con hardware non eccessivamente esoso, possono partecipare al network, garantire la decentralizzazione e soprattutto essere completamente autonomi per quanto riguarda la gestione delle proprie transazioni.
Dipende. Non tutte le transazioni hanno la stessa dimensione. Ad oggi comunque la media si aggira tra le 1.500 e le 2.000. Per molti troppo poche per essere di sostegno all’economia mondiale. Ma su questo può intervenire Lightning Network, che offre scalabilità molto più ampia e costi molto più bassi.
Il sistema è concepito per emettere un blocco ogni 10 minuti circa. Ma la quantità di potenza di calcolo a disposizione nel sistema nel complesso non è fissa, anzi, tende a crescere storicamente.
Per questo il sistema, periodicamente, aggiusta la difficoltà del puzzle da risolvere, affinché la media rimanga di circa 10 minuti. Notare bene: parliamo di una media e non di una certezza matematica.
Guardando l’evoluzione della blockchain di Bitcoin vedremo come talvolta ci si possa mettere molto di più o molto di meno.
Anche sul concetto di wallet Bitcoin dovremmo provare a fare un po’ di chiarezza. In realtà quello che chiamiamo wallet è un sistema di chiave pubblica e privata, con quella pubblica che fa da indirizzo per ricevere i Bitcoin. E con la chiave privata andremo a verificare le nostre transazioni.
Quello che interesserà la maggior parte delle persone che sono arrivate a questo punto della nostra trattazione è però con ogni probabilità il wallet per ricevere Bitcoin e per transare in modo sicuro. Abbiamo diverse alternative per quanto riguarda Bitcoin.
Chi installa Bitcoin Core può creare quanti indirizzi vuole e utilizzarli per ricevere o per inviare transazioni. Il sistema è quello se vogliamo più classico per ottenere un wallet Bitcoin.
È un wallet completo che possiamo gestire come preferiamo e che è una delle scelte più comuni anche da parte dell’utenza più evoluta. Non costa nulla ed è, almeno a nostro avviso, un’ottima scelta.
Entriamo nel mondo dei wallet hardware, che ci permettono di custodire le nostre chiavi tramite un dispositivo fisico. Ledger X è con ogni probabilità il migliore, in termini di software a corredo e anche di funzionalità. Lo abbiamo ampiamente recensito sulle nostre pagine.
È la versione più economica, ma comunque utile per chi ha bisogno di un wallet fisico per Bitcoin. Supporta fino a 3 protocolli in simultanea. Per chi ha bisogno soltanto di avere a disposizione Bitcoin è più che sufficiente.
Gli exchange di criptovalute offrono quelli che vengono chiamati wallet custodial, ovvero wallet dei quali non avremo le chiavi private in possesso. Pongono dei problemi di sicurezza importanti, perché come ricordano gli utenti più esperti… Not your Keys, Not your Coins.
Bitcoin è un sistema in Proof of Work, dove i cosiddetti miner devono dare prova del lavoro svolto per validare un blocco. Si tratta di un sistema relativamente complesso, che è però al cuore della sicurezza di Bitcoin e anche uno dei punti di attacco più comuni utilizzati dai detrattori di questa tecnologia.
Qui però ci occuperemo di capire come se, e quando fare mining Bitcoin, che tipo di periferiche hardware sono necessarie e se sia possibile farlo da soli in casa.
Non è possibile fare mining con profitto di Bitcoin tramite chip che non siano ASIC. Si tratta di una sigla che sta per Application Specific Integrated Circuit, ovvero chip che sono stati concepiti esclusivamente per fare i calcoli che servono per il network di Bitcoin e per la sua sicurezza.
Sono in genere messi in parallelo all’interno di macchine specifiche, che nascono con il solo scopo di fare mining di Bitcoin. Sono inoltre macchine molto richieste, dato che sono molte le società che fanno mining a livello professionale, talvolta anche quotate in borsa.
Nel caso di Bitcoin non può essere mai efficiente fare mining tramite CPU, per quanto potenti possano essere. Questo era possibile agli albori del protocollo. Non comprare mai CPU per fare questo tipo di lavoro. Otterremmo dei ritorni infinitesimi che non sarebbero in grado neanche di coprire i costi legati all’energia elettrica.
Ovvero le schede grafiche, che pur vengono utilizzate nell’ambito del mining Ethereum. Anche in questo caso però con Bitcoin non sapremmo praticamente cosa farcene, perché non offrirebbero una potenza di calcolo specifica e quindi comunque inutile ai fini del mining. Anche qui non avremmo dei ritorni tali da giustificare la spesa e con il costo dell’energia medio con ogni probabilità saremmo in perdita.
È una delle questioni più frequentemente dibattute, dato che è vero che viene utilizzata una quantità di energia enorme a livello mondiale per sostenere questo tipo di operazioni.
I miner hanno l’energia elettrica come costo e dunque sono alla ricerca, essendo molto mobili, di realtà geografiche dove sia disponibile energia a bassissimo costo. Le energie rinnovabili in questo senso possono essere una soluzione molto intelligente, perché spesso hanno parte della potenza della centrale inutilizzata.
In aggiunta i principali miner statunitensi stanno creando hub che si autoalimentano ad energia rinnovabile proprio per portare a zero il proprio impatto. Qualcosa che raramente si dice quando si parla appunto di mining Bitcoin e di tutto quello che ci gira intorno a livello energetico.
Il mining serve per validare nuove transazioni, o meglio, per scegliere chi inserirà il successivo blocco della blockchain. All’interno del blocco, come abbiamo visto nella sezione dedicata al funzionamento della blockchain di Bitcoin, ci sono sia i nuovi Bitcoin immessi in circolazione, sia le transazioni, ovvero la spesa di determinati indirizzi a favore di altri indirizzi.
Il sistema in Proof of Work vede competere centinaia se non migliaia di attori per la soluzione di un complesso calcolo crittografico. Perché i miner lo fanno? Ovviamente per vedersi assegnati i Bitcoin che sono inseriti in ogni nuovo blocco, che con il prezzo di Bitcoin che è così interessante costituisce un ottimo incentivo.
Il fatto che sia necessaria una potenza di calcolo notevole per competere è uno dei fattori di sicurezza più importanti per Bitcoin. Da un lato è estremamente difficile attaccare un nuovo blocco truffaldino a proprio vantaggio, dall’altro la rete si tutela da eventuali attacchi esterni. L’hashrate, ovvero la potenza totale di calcolo dei miner Bitcoin è spesso vista in parallelo con il livello di sicurezza del network stesso.
Anche chi si è avvicinato per la prima volta al mondo di Bitcoin, magari in punta di piedi, avrà sentito parlare del 51% attack, ovvero dell’attacco del 51%. È una possibilità di attacco a Bitcoin che prevede diverse (difficilissime) condizioni almeno per reti così sviluppate e con hashratedi questa caratura, ma che comunque è bene conoscere se vogliamo analizzare l’effettivo funzionamento di $BTC.
51% DELL’INTERA POTENZA DI CALCOLO: come è facilmente desumibile dal nome dell’attacco, per essere portato a termine con successo ha bisogno del 51% della potenza di calcolo totale che viene utilizzata per la soluzione dei blocchi. È dunque condizione necessaria che un singolo attore controlli il 51% di tale potenza di calcolo.
COSA SI PUÒ FARE CON QUESTO ATTACCO: si può procedere con il double spending, ovvero spendere due volte gli stessi Bitcoin che abbiamo in portafoglio, si può invertire l’ordine delle transazioni altrui che devono essere ancora inserite in chain.
Si tratta dunque di un problema relativamente contenuto. Anche con un majority attack non è possibile spendere Bitcoin altrui (serve la chiave privata!) e non è possibile creare nuovi Bitcoin così come non è possibile aggiungere altri Bitcoin alla reward contenuta in ogni blocco.
BISOGNA PREOCCUPARSI NEL CASO DI BITCOIN? A nostro avviso no. Ci sono reti, pensiamo al clone mal riuscito Bitcoin SV o anche ad Ethereum Classic che hanno subito attacchi di questo tipo. Il problema per Bitcoin non sarebbe soltanto il costo enorme di un’operazione del genere, ma anche l’enorme difficoltà di reperire chip ASIC per organizzare un attacco di questa portata, dato che sono molto richieste dal mercato. Questo è un’altra tessera del puzzle della sicurezza di Bitcoin del quale si parla troppo poco.
Bitcoin è molto discusso online e offline, anche se non tutte le fonti di discussione sono di egual livello. Per questo motivo abbiamo deciso di selezionare diversi hub informativi dove avere discussioni costruttive e con informazioni giuste sul re del mercato.
Il canale Telegram di Criptovaluta.it è il posto ideale se vuoi trovare appassionati di Bitcoin con il quale condividere la tua passione e anche per apprendere nozioni sia di base, sia più avanzate.
Rimane il forum storico di Bitcoin, fondato da Satoshi Nakamoto e dove sono avvenute le più importanti discussioni sul protocollo, fatta eccezione per la mailing list degli sviluppatori. È un forum da frequentare se vogliamo saperne di più anche sull’attuale stato evolutivo del protocollo e le prossime novità che potremmo attenderci.
Gli account interessanti sono così tanti che non avrebbe alcun tipo di senso andare a citarli tutti, perché sarebbe impossibile. Rimane comunque il punto di riferimento per tutto il mondo cripto e più nello specifico per Bitcoin. Un account Twitter, per chi vuole specializzarsi e saperne di più dalle migliori fonti, è d’obbligo.
È la mailing list tramite la quale avvengono le discussioni tra gli sviluppatori di Bitcoin. Sicuramente più tecnica e meno orientata al lato finanziario, è il posto dove essere se vogliamo capire di più cosa sta avvenendo, cosa potrebbe avvenire e cosa non avverrà mai nel mondo di Bitcoin a livello di protocollo.
Reddit, sebbene qualitativamente inferiore a quanto abbiamo visto per gli altri hub informativi, può essere comunque un buon canale per informarsi su Bitcoin e per una discussione più leggera rispetto alle altre già citate. Per noi un network di grande spessore per chi vuole scambiare quattro chiacchiere, seguire le ultime news e anche farsi delle amicizie nel settore.
Forum piuttosto completo e molto frequentato, dove possiamo anche trovare news su eventi, adozione, innovazione. Rimane uno dei forum a livello mondiale con il livello di discussione più intenso per quanto riguarda Bitcoin, anche sul lato finanziario e dell’utilizzo effettivo. Da seguire, sempre che il nostro interesse sia di saperne di più su $BTC, anche se ci limitiamo all’investimento.
Parlare di pro e di contro quando abbiamo davanti Bitcoin, il top che il mercato cripto può offrire, può essere difficile. Tuttavia, a seconda dell’angolo dal quale guardiamo verso questo mondo, potrebbero esserci effettivamente dei contro su $BTC, in particolare come asset di investimento. Cercheremo di offrire anche in questa sezione una visione equilibrata di quello che è e di quello che sarà Bitcoin.
IL PIÙ SOLIDO TECNICAMENTE: c’è molto poco da discutere su questo punto. Bitcoin è il più solido tecnicamente di tutto il panorama cripto. Nonostante tanti nuovi progetti si siano spacciati come solidi tanto quanto Bitcoin, o addirittura migliori, in realtà non vi sono neanche lontani, per decentralizzazione e per possibilità di resistere agli attacchi.
I massimalisti dicono che esiste solo Bitcoin e che il resto sono database con sopra delle buzzword. Forse è troppo, ma la distanza con tutti gli altri protocolli è davvero siderale.
IL PIÙ SOLIDO FINANZIARIAMENTE: potremmo chiedere a chiunque bazzichi dalle parti di Wall Street, ma anche che sia un investitore cripto puro e avremmo sempre la stessa risposta.
Da qui a 10 anni l’unico Crypto-asset del quale abbiamo effettivamente certezza riguardo la sua esistenza è Bitcoin. E questo offre una certa tranquillità a chi vuole investire sul medio e lungo periodo.
ADOTTATO DAGLI STATI: per ora sono due, ma sembrerebbero essere destinati a crescere. Questo aumenterà la stabilità dell’intero ecosistema, per quanto in realtà questo sia indigesto ai più estremisti del clan di Bitcoin.
Il presidente di El Salvador si sta muovendo in modo molto importante in particolare con i paesi emergenti. Chissà che non ne esca qualcosa nei prossimi mesi.
FONDI E INVESTITORI ISTITUZIONALI: sebbene guardino anche al resto del mondo delle cripto, in realtà hanno sempre o quasi Bitcoin all’interno dei loro portafogli in percentuale predominante. Questo è un altro chiaro segnale di quanto sia più solido del resto del mercato.
ANCORA TANTO POTENZIALE: forse non possiamo aspettarci più delle corse in quadrupla cifra all’interno del mondo di Bitcoin, ma c’è comunque tanto potenziale per la crescita, in particolare durante un fine di 2021 e inizio di 2022 non entusiasmanti. Il che ha permesso a molti di fare affari oggi. E di crescere anche in futuro.
UNICO: e in molti vorrebbero per questo separarlo definitivamente dal mondo delle criptovalute, che vedono come una sorta di pallida imitazione. Si può essere o meno d’accordo con questa visione, ma la distanza c’è.
21 MILIONI: il massimo di coin circolanti sarà di 21 milioni. È un cap sul quale si basa parte dell’interesse che ruota intorno a Bitcoin. Ed è un limite che non potrà essere modificato. Tenendo conto anche di quelli che sono oggi irraggiungibili, diventa molto facile capire come in realtà sia scarso Bitcoin in senso finanziario.
SVILUPPO LENTO: che è un vantaggio per sistemi di questo tipo. Le novità che potrebbero rompere il sistema non passerebbero mai attraverso il complicato sistema che accetta le novità da inserire. E questa stabilità è ancora una volta qualcosa sul quale costruire anche un buon futuro finanziario.
LIGHTNING: il network in questione ci permette di essere piuttosto sicuri anche sulla percorribilità di Bitcoin come sistema di pagamento. Il che lo mette in pari anche con gli altri sistemi che affermano di essere capaci di effettuare un gran numero di transazioni.
ESPLOSIVITÀ FINANZIARIA probabilmente persa. Chi è a caccia di ritorni molto elevati, probabilmente dovrebbe guardare altrove. Ovviamente correndo rischi molto più importanti. Rischi che non tutti però possono permettersi o dovrebbero correre.
STATICITÀ: buona parte degli investitori cercano le ultime cose, quelle più luccicanti. Bene, Bitcoin non è di questa famiglia. Introduce novità molto lentamente (con un senso) e quindi non soddisferà gli appetiti dei più “innovativi”.
🟢PRO DI BITCOIN | ⛔CONTRO DI BITCOIN |
---|---|
Il migliore | Non l’ultima novità |
Il più solido | Non il più esplosivo |
Il più appetibile finanziariamente | |
Sviluppo solido | |
21 milioni massimo | |
Il più ricercato dai fondi | |
Lightning Network | |
Sviluppo ponderato |
Bitcoin gioca un campionato a parte. Non è comparabile con il resto del mondo cripto e con ogni probabilità dovrebbe essere separato da quell’universo. È il più solido anche sul piano finanziario e l’assenza di un fondatore (che è sparito, almeno virtualmente), nonché l’assenza di un team di marketing sono forze incredibili per un progetto di questo tipo.
Non esiste nulla, e non lo ripeteremo mai a sufficienza, di anche lontanamente comparabile con Bitcoin e questo continuerà a renderlo, nel tempo, una sorta di unicum all’intero del mondo degli investimenti e anche della blockchain.
Anche sulla sicurezza di Bitcoin siamo disposti a scommettere: il giorno in cui, se mai si verificherà, Bitcoin dovesse cedere ad un attacco, con ogni probabilità il mondo non sarà più lo stesso. E riteniamo anche che sarà in grado di resistere ai tanti attacchi strumenti che lo vedono come vittima oggi.
IL PIÙ IMITATO: il fatto che sia il più imitato la dice lunga. Qualunque progetto voglia affermarsi cerca di affermarsi come nuovo Bitcoin. Pensiamo al fatto che anche le CBDC, le valute digitali di stato, lasciano pensare che… siano dei nuovi Bitcoin. Qualcosa che fa capire la centralità di Bitcoin nell’immaginario collettivo.
IL PIÙ ACQUISTATO: i volumi di scambio di Bitcoin son parecchio più alti del resto del mercato e così continueranno ad essere, nonostante in realtà ci siano tanti progetti che godono dell’appoggio di fondi e di investitori.
L’UNICO VERAMENTE SCARSO: nel senso di scarsità economica. Sul tema ci hanno illuminato in tanti tra i divulgatori più importanti di Bitcoin. Di $BTC ce n’è uno. Di altri progetti simili ne possono nascere a migliaia (e sono effettivamente nati). Chi è in cerca di scarsità finanziaria, non potrà che puntare su Bitcoin.
L’UNICO IN GRADO DI ESSERE RIVOLUZIONE: sì, Bitcoin è anche un messaggio politico. Non è controllato da nessuno, tutti possono far girare un nodo. Tutti possono avere un wallet. Tutti possono transare. È una moneta libera, con una politica monetaria automatica, chiara e che non può essere modificata. Se le rivoluzioni passano anche da questioni economiche, $BTC avrà un impatto di enorme importanza.
Bitcoin è il primo amore di chi è avvicinato a questo magico mondo. Così come è per tanti… l’unico amore. Ha delle caratteristiche importanti e uniche, che ci permettono di essere piuttosto certi del suo radioso futuro.
Un progetto rivoluzionario, il cui fondatore (o fondatori) passeranno alla storia, pur senza che si conosca la loro identità reale. Qualcosa che nessuno sarebbe stato in grado di immaginare soltanto qualche anno fa, e che è invece oggi è solida realtà finanziaria, monetaria e anche politica. Nonostante siano passati già anni, abbiamo ancora un futuro radioso per Bitcoin, sul quale – possiamo vederlo sul nostro portafoglio, che è pubblico – abbiamo scommesso con i fatti e non solo con le parole.
https://bitcoin.org/bitcoin.pdf
http://www.hashcash.org/papers/hashcash.pdf
https://www.sec.gov/files/rules/sro/nysearca/2024/34-99306.pdf
Bitcoin è un esperimento monetario di carattere decentralizzato, un asset finanziario sul quale investire e un potente tool che sottrae le decisioni monetarie dalle banche centrali. Un intero universo che merita approfondimento per comprenderne il funzionamento.
Il prezzo di Bitcoin è variabile e deciso dal mercato. Il suo massimo storico è stato di quasi 70.000$. Siamo davanti ad un asset piuttosto volatile, il cui prezzo può essere consultato sempre all’interno del nostro sito.
Bitcoin è un investimento molto solido che è parte ormai dei portafogli di grandi investitori, di fondi e anche di istituzionali. Oggi, complici anche prezzi relativamente bassi, a nostro avviso conviene investire in Bitcoin o comunque prendere in considerazione questa eventualità.
Assolutamente sì. Bitcoin è forse l’unico asset sul cui futuro, all’interno del mondo delle criptovalute, siamo sicuri. Non è soltanto la nostra opinione, ma anche quella di altri specialisti, in particolare finanziari.
Bitcoin è un asset ad alto rischio e dovrebbe essere oggetto di investimento soltanto da parte di chi ha una certa propensione in questo senso. Non è un asset per tutti.
Assolutamente no. Bitcoin è un asset solido, verificabile, che esiste da più di un decennio e sulla cui consistenza ormai non hanno dubbi neanche i suoi più accesi detrattori.
Bitcoin è un esperimento monetario di carattere decentralizzato che punta a sostituire il denaro classico con una politica monetaria prevedibile e con un network decentralizzato e impossibile da censurare.
Vedi Commenti
ciao e complimenti per il sito . le guide da voi proposte sono davvero complete e ricche di tante informazioni utili. volevo sapere se secondo voi il bitcoin , ora che è sceso , pensate possa ritornare a quei massimi del dicembre di 2017 e se vale la pena investire su di esso oggi.
saluti
Salve Gianfranco, si in criptovaluta.it siamo certi che il Bitcoin possa tornare a raggiungere i suoi massimi di fine 2017, anzi ti diremo di più ... crediamo li possa sfondare, raggiungendo un nuovo massimo per noi pari a 25.000/30.000 dollari.
saluti
Ciao, tempo fa sono stato promotore finanziario (così si diceva all'epoca) e oggi, leggendo gli argomenti da voi trattati con estrema professionalità, mi sono trovato decisamente accattivato dal settore investimenti in criptovalute. Ho deciso di dedicare il mio tempo libero a tutti gli approfondimenti necessari per sedimentare le basi necessarie per poter investire in questo innovativo settore finanziario.
Grazie infinite e cordialità.
Caponetto
Salve, ci fa piacere che criptovaluta.it possa esserle stata di aiuto in questi suoi studi.