Cardano è una piattaforma blockchain di terza generazione, che utilizza e propone la criptovaluta $ADA e che offre un ecosistema completo per lo sviluppo di App Decentralizzate, smart contract e altri tipi di utilità. Con una forte community alle spalle, il progetto fondato da un ex Ethereum è uno dei più divisivi del comparto delle criptovalute.
L’assenza di opinioni intermedie su questo protocollo non ha permesso la creazione di una guida indipendente e equidistante sul progetto. È quello che faremo in questo approfondimento completo su $ADA, sulla sua blockchain e sui servizi che offre.
Non è uno dei progetti più nuovi arrivati sul mercato – e nonostante la concorrenza che si fa sentire e che cresce per aggressivi – riteniamo che sia comunque una buona idea conoscere più a fondo $ADA e Cardano, sia per chi vuole investire su questo progetto, sia per chi vuole un utile metro di paragone con altre realtà del mondo blockchain e legate alla DeFi e al gaming.
Principali informazioni su Cardano [ADA] Coin:
❓Nome: | Cardano |
📑Sigla: | $ADA |
👶Nascita: | 2017 – primo rilascio |
📈Previsioni: | Previsioni Cardano $ADA |
🔍Tecnologia: | Propria ma Open Source |
⚡Comprare: | Come comprare Cardano |
📱Wallet: | Daedalus, Yoroi, Ledger Nano X |
Cardano è un ecosistema in blockchain di terza generazione che utilizza come unità di conto e come coin ufficiale $ADA. È un progetto nato nel 2017 e che dall’inizio della sua esistenza o quasi è tra i primi per capitalizzazione di mercato.
Cardano è nato dall’idea di due fuoriusciti da Ethereum e puntava, almeno all’inizio, a superare alcuni dei problemi tipici (e di allora) di quella rete. Tra gli obiettivi principali di Cardano c’è quello di offrire transazioni a basso costo e potenzialmente in alto numero. Un obiettivo che oggi sembrerà superato, data l’esistenza di molte altre blockchain che hanno raggiunti risultati ottimi sotto questo punto di vista, ma che allora era un autentico tentativo di rivoluzione.
In realtà c’è molto altro che rende Cardano un progetto praticamente unico nel panorama delle criptovalute – dalla gestione dello sviluppo a talune modalità di funzionamento, alla scelta di affidare ad un sistema di esperti la verifica aggiuntiva di quanto viene introdotto in termini di codice.
Quando si parla di Cardano non si può parlare, tra i punti più importanti, della sua community. Nel mondo delle criptovalute siamo abituati ad un compatto tribalismo intorno a tutti i progetti principali. Nel caso di Cardano queste caratteristiche sono presenti in misura ancora maggiore. La community è numerosa, compatta, crede nel progetto e investe anche sul lungo periodo.
Per qualcuno è anche fonte di problemi sui social, cosa che però ci pare un’esagerazione messa in giro principalmente dagli appassionati di altri progetti. $ADA e i suoi appassionati si muovono spesso su canoni che saranno per molti eccessivi, ma perfettamente in linea con quelli degli altri progetti.
Cardano è la prima blockchain ad implementare Proof of Stake con Ouroboros, un sistema che permette di avere decentralizzazione insieme ad una buona sicurezza e ad una buona scalabilità – questo almeno nelle intenzioni dei gestori e dei fondatori del progetto.
Un protocollo in Proof of Stake che è il cuore – lo dichiara Cardano stessa – della sua esistenza, del suo sviluppo e del suo futuro. Un protocollo nato in alternativa alla dominante Proof of Work del tempo (oggi rimasta tra i progetti di primissima fascia solo su Bitcoin).
Uno dei punti più frequentemente utilizzati dagli appassionati di Cardano per pubblicizzare la propria rete è la modalità di sviluppo che il progetto ha scelto. Cardano, dicono dalla regia, utilizza un sistema di sviluppo basato su prove scientifiche. Vengono utilizzati metodi formali di alto rango coniugati con un approccio il più possibile agile.
Tutte le implementazioni del protocollo sono prima studiate e commentate da esperti, poi modellate salpiamo matematico e poi passate ad una fase di test più o meno lunga. Sono presenti audit indipendenti che completano un ciclo di sviluppo teso alla massima sicurezza.
Con il mondo ESG e degli investimenti sostenibili è bene anche parlare dell’approccio che Cardano ha scelto in termini di consumi. Ouroboros e più in generale la Proof of Stake di Cardano gli garantiscono un consumo energetico minimo, che è poi quello che vogliono sentirsi dire gli investitori di vecchia generazione.
Il network è scalabile e può crescere in modo consistente senza che le il consumo energetico cresca esponenzialmente. Su questo il progetto è in pari con altri che hanno sempre fatto della sostenibilità uno dei loro cavalli di battaglia, come ad esempio Algorand.
Lo staking su ADA è aperto a tutti. Anche i possessori di quantità ridotte di $ADA possono metterlo a frutto e ricevere le ricompense che questo tipo di sistemi offrono. È un punto importante, in particolare tenendo conto di quanto scelto da altri protocolli simili, che costringono spesso i piccoli utenti al ricorso ad intermediari terzi.
A coadiuvare lo sviluppo di Cardano troviamo tre entità:
CARDANO FOUNDATION: si occupa di spingere l’adozione di Cardano e di supportare le diverse community, dallo sviluppo agli utenti, che operano all’interno dell’ecosistema di $ADA.
EMURGO: lato più commerciale del trittico di gestori. EMURGO è più attiva nell’incubazione di progetti commerciali e di opportunità in tal senso, cercando di integrare business reali nell’ecosistema di Cardano
IOHK: è la società che è stata fondata da Charles Hoskinson e Jeremy Wood dopo aver abbandonato Ethereum. Si occupa dello sviluppo di Cardano.
Cardano non si concentra su determinati aspetti e comparti che il mondo blockchain potrebbe occupare. È una blockchain generalista che offre infrastruttura per transazioni e per la costruzione di smart contract.
La competizione alla quale dobbiamo avvicinare Cardano è quella che offre medesime funzionalità e infrastrutture. Ethereum è il rivale più importante, seguono poi Solana, Algorand, Aptos, Fantom e tante altre. Rispetto allo scenario del 2017 alla nascita di Cardano, la concorrenza è più agguerrita e più numerosa.
Almeno per quanto riguarda le stake pool, che sono il cuore del funzionamento del consenso e della produzione di blocchi targata Cardano. Sono attivi dei sistemi che rendono meno conveniente la concentrazione delle deleghe all’interno di Pool che sono già sature.
Dobbiamo sempre distinguere tra Cardano come blockchain e $ADA come token, complementari e con un ruolo diverso all’interno dell’ecosistema. Partiamo dalla blockchain, dal funzionamento del suo meccanismo di consenso e di quanto offre come servizi aggiuntivi.
Cardano ha pensato di risolvere a modo suo il trilemma tra scalabilità, decentralizzazione e sicurezza affidandosi ad un sistema in Proof of Stake. Oggi non è una novità, anche se l’implementazione di Cardano è particolare e diversa dallo standard che si è andato affermando per tanti progetti.
Ouroboros, il cuore di Cardano, decide chi ha avrà diritto a proporre il blocco successivo della blockchain in rapporto ai token $ADA che sono messi in staking presso una pool. In parole più semplici per chi non ha dimestichezza con il funzionamento di questi sistemi: mettiamo a disposizione i nostri $ADA e in funzione di questi avremo una possibilità maggiore al crescere della somma impegnata di decidere il prossimo blocco.
È un sistema relativamente comune, che per evitare eccessive concentrazioni di stake in poche pool impone, oltre un certo limite, delle restrizioni. Superato tale limite, ogni token aggiunto non fornirà la stessa percentuale aggiuntiva di capacità decisionale.
Il sistema in PoS proprio di Cardano ammette la possibilità di delega. Possiamo affidare i nostri $ADA ad una stake pool e guadagnare attraverso questa le ricompense che ci sono dovute. Questo è un processo che ci permette di partecipare al network senza avere l’onere di organizzare una stake pool nostra.
Riceveremo tutti gli incentivi senza quelli che sono gli obblighi e le incombenze di far girare una pool di staking, sistema che non piacerà a tutti, ma che è un modo per rendere più democratica forse la partecipazione al consenso (e alle ricompense che questo prevede).
Per farla breve – non è questo il luogo per discutere di certe questioni tecniche – il mondo della blockchain utilizza due sistemi per tenere conto di chi ha cosa. Il sistema di Bitcoin utilizza il sistema UTXO, Ethereum al contrario utilizza un sistema di Account e Bilancio.
Cardano ne aggiunge un terzo, partendo dal modello UTXO, che poi ha trasformato in EUTXO (ovvero Extended UTXO) come modello di Accounting. L’idea di fondo sarebbe quella di prendere il sistema utilizzato da Bitcoin ed estenderne le specifiche al fine di rendere operativi gli smart contract.
Marlowe, del quale parleremo più avanti, è un linguaggio specifico nato per soddisfare le necessità degli operatori finanziari che vogliono avvicinarsi al mondo di Cardano. Per quanto non sia la parte più importante del funzionamento di Cardano, l’esistenza stessa di un sistema del genere rende chiaro quale sia l’obiettivo di Cardano.
È presente anche un sistema di sidechain con toolkit in arrivo, che permetterà a qualunque sviluppatore di creare delle sidechain dai parametri personalizzati, ma che per il consenso farà sempre riferimento alla chain principale. Si tratta di un passo in avanti importante e che permetterà lo sviluppo di progetti più articolati e complessi all’interno di questa chain. Tra i primi progetti annunciati in termini di sidechain ce n’è uno, importante a nostro avviso, che doterà Cardano della compatibilità con la Ethereum Virtual Machine.
E non tramite smart contract. È una delle particolarità di Cardano e uno dei sistemi più interessanti integrati dal progetto di Charles Hoskinson. Le novità non finiscono sicuramente qui, ma questo approccio radicalmente diverso da quello di Ethereum aiuta a comprendere la distanza siderale che separa i due progetti.
Cardano è nato come sistema in Proof of Stake e al contrario di Ethereum non ha cambiato in corsa. Questo è stato per lungo tempo un vantaggio importante per quanto riguarda il mondo di Cardano, che però è stato poi colmato con il Merge che ha dotato Ethereum di un sistema similare.
Cardano offre un approccio decisamente particolare rispetto agli altri asset che possono essere creati e gestiti all’interno della sua chain. Il concetto non passa dagli smart contract, come avviene su Ethereum e sul grosso delle altre chain, ma da una gestione appunto nativa di ogni asset, che è effettivamente in pari con $ADA all’interno della chain.
È la grande novità di Cardano, o meglio, una particolarità della sua gestione, se vogliamo. Cardano permette di trasferire asset creati in libertà sulla sua chain, trattandoli proprio come tratteremmo $ADA.
I minimi sono di 1 ADA per ogni trasferimento, questo per evitare, dice la documentazione ufficiale, che proliferino eccessivi token secondari, con la possibilità anche di fare spam sulla chain. È una limitazione che non sappiamo se avrà vita lunga.
Ci sono diversi progetti in fieri e che quindi non hanno ancora visto la luce, anche a livello algoritmico, nonostante appunto gli stablecoin algoritmici non godano più di particolari simpatie tra gli appassionati di criptovalute. Questo è dovuto alla debacle, per proporzioni assolutamente incredibile, di UST di Terra Luna.
Cardano offre anche la possibilità di creare e gestire NFT all’interno della propria infrastruttura. Vengono gestiti in modo leggermente diverso dagli asset nativi della chain, proprio per le caratteristiche specifiche di questo sotto-insieme di asset digitali.
Il progetto nel suo complesso è, almeno a nostro avviso – anche se a parlare sono poi i numeri – relativamente indietro per quanto riguarda l’utilizzo di queste funzionalità sulla propria chain. Sarà uno degli aspetti, con ogni probabilità, da curare con maggiore convinzione, se l’obiettivo sarà effettivamente quello di diventare una chain dominante o comunque di rimanere di primo profilo.
I NFT, per quanto in molti li ritengano una moda passeggera, hanno dimostrato di essere un veicolo importante per portare utenti all’interno di una piattaforma.
Chi vuole saperne di più su Cardano può fare riferimento ad una buona documentazione, tanto per chi vuole comprendere il funzionamento a grandi linee, sia invece per chi vuole iniziare a sviluppare utilizzando questa infrastruttura.
È il centro nevralgico della documentazione che riguarda Cardano. Non si scende troppo nei dettagli, ma è comunque garantito accesso a tutta la conoscenza necessaria per comprendere come funziona Cardano, qual è la sua filosofia di sviluppo e perché sono state compiute determinate scelte. All’interno di questo specifico raggruppamento di documentazione c’è anche un’infarinatura di base per cominciare a sviluppare.
Permette di avere accesso a documentazione più dettagliata per quanto riguarda l’integrazione di Cardano, lo sviluppo di token nativi, di smart contract e anche la gestione della governance. È la parte di documentazione online su Cardano, ufficiale tra le altre cose, che offre il maggior livello di dettaglio per chi vuole saperne di più sul progetto dal lato dello sviluppo. All’interno di questa divisione sono anche presenti degli strumenti per gli sviluppatori – che aiutano sia livello infrastrutturale che di sviluppo per le proprie Dapps e per i propri Smart Contract.
Il futuro di Cardano dipende da diversi fattori, che riguardano sia il progetto e la forza che riuscirà a dimostrare, sia invece dal percorso che riusciranno a fare i suoi concorrenti diretti. Il progetto è tra i più divisivi – e ci occuperemo anche di questo nella seguente sezione – ma dovremmo tutti cercare di affrontarne i punti fondamentali senza farci condizionare.
Il mondo delle criptovalute e delle blockchain tende a inseguire l’ultima novità e ad implementarla alla velocità della luce. Cardano ha sempre cercato un approccio diverso: fare peer review e studi approfonditi per ogni novità da introdurre. Questo dilata i tempi di pubblicazione degli aggiornamenti – almeno rispetto alla media degli altri progetti, cosa che in passato ha anche innescato qualche polemica, a nostro avviso non sempre corretta.
Rispetto al momento della nascita di Cardano, oggi c’è molta più concorrenza. Concorrenza che utilizza dei sistemi di consenso simili, che offre un alto numero di transazioni al secondo e che hanno anche maggiore capacità di imbarcare utenti e nuovi progetti. In un quadro del genere Cardano si troverà, in particolare quando tornerà il bull market, a competere con diversi progetti per una fetta di torta più piccola. Non è detto che non sia sufficiente, perché comunque il mondo blockchain cresce e potrebbe bastare una quota del mercato ridotta per avere comunque un futuro.
Forse in molti lo hanno dimenticato, ma Cardano ha da sempre spinto sulla collaborazione con gli stati per l’introduzione dei suoi servizi. Ci sono state collaborazioni importanti con l’Etiopia e più in generale in Africa. Non sappiamo quanto si darà seguito a questo tipo di attività. Saranno però a nostro avviso centrali per la crescita di questo ecosistema.
Anche per quanto riguarda lo sviluppo commerciale, riteniamo che si possa fare di più e che Cardano potrebbe, giocando bene le sue carte, aumentare il suo share di progetti anche nel mondo DeFi. La fondazione che gestisce Cardano ha dalla sua una buona organizzazione e una certa credibilità. Perché non sfruttarla di più?
Rimane uno degli aspetti più importanti per il futuro di breve e di medio periodo del mondo cripto in generale. Charles Hoskinson, che è leader di Cardano, ha buoni legami e rapporti a Washington e si è dichiarato più volte pronto a dare seguito ad una regolamentazione che sia intelligente. Su questo specifico territorio Cardano potrebbe essere in vantaggio rispetto alla concorrenza, in particolare dopo che la cricca di Sam Bankman-Fried e FTX si è messa fuori dai giochi.
Quando parliamo della blockchain di Cardano non possiamo che fare riferimento a Ouroboros, che è il cuore pulsante di questo specifico progetto.
Ouroboros è un protocollo in Proof of Stake, che secondo quanto riporta Cardano nella documentazione ufficiale, è il primo ad essersi affidato ad un sistema di ricerca peer-reviewed per il suo sviluppo. Il focus di Ouroboros è sulla possibilità di offrire alti livelli di sicurezza rimanendo sostenibile.
L’altro aspetto fondamentale e filosofico di Ouroboros, è la possibilità di crescere indefinitamente, ma in modo sostenibile. Questo risultato si raggiunge grazie ad un sistema in Proof of Stake, che bada comunque alla quantità di consumo energetico. È un punto radicalmente opposto alla filosofia di Bitcoin se vogliamo – per scelte e trade off che non piaceranno a tutti. Ma il mondo di cripto e blockchain, direbbe qualcuno con una visione più di insieme, è anche bello perché vario.
Come tutti i protocolli in Proof of Stake, anche Ouroboros e quindi Cardano offrono un sistema di incentivi affinché gli utenti contribuiscano alla sicurezza del protocollo. Si tratta di un approccio che è diventato, più avanti, relativamente comune all’interno del mondo cripto. Chi mette in staking, come vedremo nell’apposita sezione, viene ricompensato ricevendo una parte dei token di nuova produzione .
Avviene tramite un consenso in Proof of Stake e il candidato viene scelto in relazione al numero di $ADA messi in stake, con il rapporto tra “stake” e possibilità di essere scelti che oltre un certo limite si riduce, impedendo così una concentrazione eccessiva di potere nelle mani di pochi all’interno della chain. Gli slot leader vengono selezionati in modo random scegliendo dalle stake pool e più è elevato lo stake, più ci sono possibilità che questo venga scelto per la produzione del successivo blocco. Sono inoltre attivi dei meccanismi che disincentivano la delega verso pool che hanno già stake in gestione molto importanti sul piano quantitativo.
Dipende dagli slot leader, che devono verificare che siano inclusi i fondi per il pagamento dei costi di transazione, così come che siano rispettati tutti i criteri necessari per la transazione stessa.
Così come avviene per le altre blockchain, ogni blocco presenta una firma crittografica che è collegata anche al precedente blocco, cosa che rende impossibile la rimozione di un qualunque blocco dalla catena e anche di inserire un nuovo blocco senza che gli altri partecipanti al network se ne rendano conto.
Hanno il ruolo fondamentale: sono infatti responsabili per le produzione dei blocchi e per le transazioni. Hanno inoltre lo stake che gli permette di essere scelti e nel caso in cui siano pubblici, possono accettarne in delegazione da altri soggetti.
Ogni epoca di Cardano dura 432.000 slot, con ogni slot che dura almeno per un secondo e dunque per una durata di 5 giorni.
Sono stati introdotti nel network nel 2021 e supportano due diversi linguaggi.
PLUTUS: una piattaforma completa per lo sviluppo di Smart Contract e e per l’esecuzione degli stessi. Il codice degli smart contract supportati da Plutus ha una parte che gira direttamente on chain e una parte che invece gira sulla macchina dell’utente. Il sistema di programmazione è basato su Haskell
MARLOWE: è un linguaggio domain-specific, che è stato concepito per l’esecuzione e per la scrittura di contratti finanziari. Permette la costruzione dei contratti in modo visuale nonché tramite codice classico. È stato pensato per offrire un appoggio più lineare e semplice anche alle istituzioni finanziarie. Vedremo se questa scelta offrirà i frutti sperati, ovvero un avvicinamento delle istituzioni finanziarie pubbliche e private che potrebbero nutrire interesse in questo tipo di operazioni.
Cardano ha un suo crypto wallet ufficiale, dal nome di Daedalus e che è il punto di partenza per chi cerca un’infrastruttura in grado anche di interagire con il mondo delle Dapps che utilizzano questo ecosistema. È da lui che dovremo partire per valutare le offerte che abbiamo in termini di wallet per $ADA, per poi virare anche su prodotti più generici.
Daedalus è un portafoglio per Cardano open source e che viene offerto su Windows, Mac OS e anche Linux. Rimane il prodotto di riferimento per chi vuole approcciarsi a questo specifico universo. C’è una pecca: per il momento non esiste una versione mobile e quindi non potremo utilizzarlo né da iPhone.
Si propone come wallet leggero per Cardano e effettivamente lo è. È un portafoglio veloce, sicuro e facile da utilizzare, che include anche la possibilità di acquistare cripto direttamente, che ci permette di gestire eventualmente la nostra collezione di NFT, e anche di impiegare sistemi in multi-firma. Nel complesso si tratta di un prodotto completo e che viene sostenuto direttamente anche dalla governance tripartita dell’ecosistema Cardano.
I wallet hardware di Ledger supportano tutti Cardano e i token che utilizzano questo standard. Basterà installare la relativa App e potremo utilizzare Ledger Nano X e anche le altre versioni offerte da questo produttore. Questo tipo di sistema è il più sicuro per chi vuole investire su $ADA e detenere i token a lungo e lunghissimo periodo.
Che siano custodial o meno, tutti i wallet offerti dagli exchange che permettono di acquistare Cardano permettono al tempo stesso di gestire Cardano. Nella maggiorana dei casi sono però soluzioni meno sicure. Il nostro consiglio è quello, in particolare in presenza di investimenti cospicui, di affidarvi a soluzioni come quelle che abbiamo citato poco sopra.
Non è possibile fare mining su Cardano, almeno in senso classico. Cardano utilizza un sistema in Proof of Stake e dunque non ricorre alla Proof of Work (il sistema di consenso utilizzato da Bitcoin e altri) per la produzione di blocchi.
Non avremo modo di impiegare eventuale hardware per l’hashing al fine di ottenere coin $ADA di nuova produzione. Questo tipo di attività è riservata a chi fa staking su questo specifico protocollo.
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Cardano utilizza un meccanismo di consenso in Proof of Stake, con il nostro stake che può essere anche delegato alle stake pool. È un funzionamento che permette anche a chi non ha alcuna intenzione di gestire una pool di stake di ricevere ricompense da questa procedura.
Tutti possono far girare una stake pool, che può essere pubblica o privata. Nel caso in cui si dovesse scegliere una pubblica, l’indirizzo sarà disponibile a tutti e gli altri utenti potranno utilizzarla per delegare il loro Stake (e ricevere ovviamente ricompense). Al contrario, questo non è possibile nel caso di pool private.
Chi vuole far girare una stake pool, il progetto lo ricorda praticamente in ogni documento, deve assicurare di essere up and running 24/7 e di offrire determinati livelli di sicurezza. Non si tratta di una procedura adatta a tutti, dato che comporta impegno e anche conoscenze tecniche per mantenere la stake pool in buona salute. C’è comunque molta documentazione su come gestire una stake pool.
Si può procedere anche con una delega. Possiamo scegliere tra le diverse stake pool pubbliche e decidere di delegare una somma in $ADA, per ricevere le ricompense.
La delega, utilizzando Yoroi, è possibile anche dallo stesso wallet verso diverse pool, mentre per il momento con Daedalus non sarebbe possibile.
Ci sono diverse Pool tra le quali scegliere, che offrono diverse fee e diversi livelli di stabilità e di performance. Sono comunque disponibili online diverse liste e classifiche di pool da poter utilizzare per la delega.
Le ricompense comprendono sia le commissioni raccolte tramite le transazioni, sia dall’allargamento della base monetaria di $ADA. Le ricompense scendono al “riempirsi” della pool. Il sistema così effettivamente premia in modo minore le pool che sono più vicine alla saturazione, cercando di migliorare la distribuzione del meccanismo di consenso.
Ci sono diversi centri virtuali che permettono di discutere di Cardano, di interagire con la community e più in generale di saperne di più.
Il forum ufficiale di Cardano è multi-lingua e raccoglie il grosso della community che opera intorno a questo progetto. Nel complesso è il miglior luogo virtuale dove possiamo discutere di Cardano in libertà e con chi anima il progetto giorno per giorno. La sezione italiano non è forse la più attiva, ma nulla ci vieta di frequentare anche quella italiana.
Esiste un subreddit dedicato a Cardano dove si discutono un po’ tutti gli aspetti che riguardano $ADA e dintorni. È presente anche un recap giornaliero che ci aiuta a non perdere nessuna delle notizie più importanti che riguardano Cardano. Si parla e si legge in inglese – questo è l’unico limite di quella che altrimenti è una location virtuale ottima per chi vuole saperne di più sul progetto.
Per ciascuno degli asset quotati – e tra questi c’è anche $ADA – è disponibile anche un servizio di chat. Gli aspetti trattati sono di tipo finanziario. Per chi investe e fa trading, è il posto migliore per discutere di $ADA.
Sia tramite l’account ufficiale, sia seguendo Charles Hoskinson, IOHK e gli altri attori principali di questo sistema. Twitter rimane uno strumento fondamentale per chi vuole seguire il mondo di Cardano – o anche in generale quello cripto.
Ci sono diversi pro e contro che riguardano Cardano – cosa che si può applicare a qualunque tipo di progetto cripto o finanziario in generale. Qui riassumeremo quelli più comuni.
SVILUPPO: il sistema di sviluppo rallenterà un po’ l’innovazione, ma fino ad oggi ha offerti dei buoni risultati e un buon livello di sicurezza. Unico, e quindi anche un punto da spendere per il marketing.
COMMUNITY FORTE: la community è tra le più forti e tra le più rumorose, su questo ci sono pochissimi dubbi. Nel complesso è uno dei punti di forza più importanti per Cardano. Anche nei momenti più difficili, finanziariamente e non, la community di Cardano si è confermata molto compatta.
COMPETITIVA: su diversi aspetti Cardano è competitiva anche con progetti che sono arrivati parecchio dopo. Questo è un buon auspicio sulla capacità di tenere testa alla concorrenza che potrebbe presentarsi anche in futuro.
UNICA: le scelte tecnologiche di Cardano sono uniche, anche tenendo conto soltanto della gestione dei bilanci dei singoli utenti. Scelte particolari che rendono forse lo sviluppo più lento e complicato, ma che rendono anche unico questo ecosistema.
POLITICA: la fondazione e chi gestisce il progetto si sono dimostrati capaci di tenere testa anche agli accordi politici più complicati. Questo potrebbe avere un peso per la diffusione in futuro del progetto.
TVL: a nostro avviso rivedibile. Siamo piuttosto indietro rispetto a progetti che sono nati dopo e che sono anche meno famosi. Si dovrà lavorare alacremente per rendere il progetto più rilevante in questo senso.
DAPPS: c’è molto di interessante già sviluppato su Cardano, ma dovrebbe esserci, per giustificare anche un marketcap di questo tipo, a nostro avviso di più.
🟢PRO CARDANO $ADA | ⛔ CONTRO CARDANO |
---|---|
Community | TVL rivedibile |
Cap | Dapps |
Competitività | |
Sviluppo |
Cardano è un progetto sicuramente sui generis, che non trova eguali sia per i lati positivi che per i lati negativi all’interno del mondo cripto. La personalità esuberante del suo fondatore e del suo comandante non gli ha fatto guadagnare forse troppe simpatie, ma rimane a nostro avviso un progetto del quale tenere conto e da tenere sempre sotto osservazione, anche nel caso di organizzazione di un portafoglio proprio che sia ben diversificato.
Il progetto ha caratteristiche proprie che non piacciono ai più per quanto riguarda lo sviluppo, ma almeno fino ad oggi si sono dimostrate essere più che solide. Il grande entusiasmo che genera nella sua community di riferimento – in particolare quando così duraturo, è un altro degli aspetti importanti e positivi che riguardano Cardano.
Nel complesso Cardano non può essere facilmente dismesso, come fanno in molti, senza un doveroso approfondimento e senza la certezza di avere davanti uno dei player più rilevanti di questo spazio.
Cardano è sulla cresta dell’onda – almeno in termini di capitalizzazione – da tempo. Ha affrontato già periodi grigi se non neri per il mondo cripto, dimostrando di essere capace di uscirne senza troppi problemi.
Se il valore di mercato non è un indice della sua possibile durevolezza, è altrettanto vero che ci sono in molti a continuare a puntare su questa blockchain e su quanto sarà in grado di offrire anche in futuro. Prima di dichiararla per morta, sarà bene guardare a cosa bolle in pentola e a quali sono invece gli aspetti critici che questa chain, come tante altre, si troverà quasi sicuramente ad affrontare.
Cardano è una blockchain in layer 1 che offre un’infrastruttura completa per la creazione di qualunque tipo di progetto decentralizzato. È diretta concorrente di Ethereum, Solana, Algorand e di tante altre chain dello stesso tipo.
Cardano offre un ambiente effettivamente completo, dotato di validazione dei blocchi, sistema di consenso, gestione e programmabilità degli smart contract. $ADA è il suo token di rappresentanza.
Ce ne sono tanti. Dal più blasonato Ethereum fino a progetti come Avalanche ma anche Algorand e Fantom. Qualunque layer 1 con un alto numero di TPS può essere ritenuto concorrente di Cardano.
Tutti gli investimenti finanziari sono rischiosi – e nel complesso le criptovalute offrono un livello di rischio anche maggiore. Anche per $ADA dovremo prestare la massima attenzione e iniziare ad investire in crypto soltanto dopo aver studiato a fondo il progetto.
Il prezzo è determinato come sempre dalle forze di mercato. I prezzi più aggiornati vengono offerti dai migliori exchange che quotano $ADA. Dato che si tratta di un progetto molto apprezzato, lo troveremo presso qualunque intermediario.
Quasi certamente sì. Il progetto è ormai sulla cresta dell’onda da diversi anni e ha rinforzato, almeno a nostro avviso, le sue posizioni. $ADA sarà una delle certezze, almeno in termini di presenza, per quanto riguarda il prossimo ciclo.
Dipende dai punti di vista e dalle necessità di ciascun portafoglio. In questa guida offriamo tutti gli strumenti per fare valutare in propria coscienza se, quando e come investire su Cardano $ADA.
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Ciao è vero che con il broker etoro è possibile a breve fare trading di cardano ? Maurizio da Vicenza
Salve Maurizio, si su etoro è possibile fare trading cfd della criptovaluta Cardano.
saluti