Oggi torniamo a parlare di opportunità per investire in criptovalute e lo facciamo con le ICO, le initial coin offering, una modalità di investimento che da un lato offre opportunità di guadagno stratosferiche e dall’altro si presta a pratiche non proprio limpide, motivo per il quale prepararsi in questo aspetto è e deve essere una parte fondamentale della preparazione teorica e pratica di un trader in criptovalute.
A meno che tu non viva sulla luna avrai sicuramente sentito parlare di ICO: te le avrà proposte qualche pubblicità su Facebook, avrai letto magari su forum specializzati di chi ha cambiato vita beccando la ICO giusta e magari anche qualche amico fidato ti ha consigliato di investire almeno parte del tuo capitale in queste… imprese.
Possono essere redditizie, ma bisogna sapere bene come muoversi, capirne il principio di funzionamento e comprendere cosa si deve analizzare di un determinato coin di nuova emissione prima di cominciare ad investire.
Sei fortunato, perché nella guida che segue troverai il miglior manuale sulle ICO, che abbiamo deciso di offrirti gratuitamente. Crediamo molto nelle criptovalute, e questo è un altro dei segnali del nostro impegno.
Se vuoi saperne di più sulle ICO, continua a leggere.
Un’importante premessa: tutti o quasi possono creare la loro criptovaluta
Il primo punto che è necessario comprendere per analizzare correttamente il funzionamento delle criptovalute è questo: praticamente chiunque, anche con mezzi tecnici inadeguati, può fondare la propria criptovaluta.
Il codice che anima BitCoin, così come quello che anima il grosso delle criptovalute non solo è liberamente accessibile a tutti, ma può essere anche utilizzato per crearsi la propria criptovaluta.
Questa possibilità ha portato alla creazione di un enorme numero di criptovalute, alcune solidissime (pensa ad Ethereum) alcune molto meno solide e create con il solo e unico scopo di raccogliere capitali e darsi, neanche troppo metaforicamente, alla fuga.
Nel momento in cui ti scriviamo nascono circa 10-15 criptovalute al mese, e di queste pochissime riescono poi effettivamente a vedere la luce, ovvero a diventare operative sui mercati.
Come riconoscere quelle buone e sulle quali bisogna investire da quelle che invece sono una truffa a tutti gli effetti? Lo scoprirai con questa guida. Continua a leggere.
Il funzionamento delle ICO
Abbiamo capito che praticamente chiunque, con una organizzazione importante o meno, può crearsi la propria criptovaluta. Una volta creata ha bisogno ovviamente di pubblicizzarla e di ottenere i primi utenti che la acquisteranno, vuoi a scopo transattivo (e dunque per effettuare pagamenti) vuoi a scopo speculativo (ovvero per guadagnare da eventuali rialzi futuri del valore della criptovaluta).
Le ICO altro non sono che la controparte delle OPS in borsa: i “proprietari” delle azioni/coin vendono parte di quanto hanno in cassa per rientrare dei costi e, spesso, per arricchirsi (è stato questo, come vedremo, il caso di molte ICO che hanno visto accorrere moltissimi investitori).
Il processo di cui ricordarsi è dunque questo:
- Una persona o un gruppo di persone decide di fondare la propria criptovaluta: a seconda della tecnologia che andrà a scegliere, potrà decidere di pre-minare, ovvero di creare prima dell’apertura al pubblico, un tot di valuta, che dividerà tra i partecipanti come meglio crede
- Si lancia l’ICO, ovvero la possibilità, pubblicizzata generalmente attraverso i canali internet, di acquistare parte della valuta già in circolazione dai “proprietari” del progetto
- L’ICO incorpora in genere un prezzo fisso, che può essere più o meno alto
- Conclusa la ICO cominciano le negoziazioni della criptovaluta, se tutto andrà bene, sui principali exchange
- Da qui in avanti la valuta ha vita propria, proprio come quelle che siamo abituati a vedere sui principali mercati, come BitCoin, LiteCoin, etc.
Se conosci le OPS, non avrai difficoltà a capire le ICO
Magari non è la prima volta che investi, magari hai fatto la gavetta sui mercati azionari e hai anche partecipata anche a qualche OPS/OPV. Nel caso delle ICO però, la similitudine è limitata però alle OPS: vengono in genere venduti coin che sono stati già prodotti e che dunque sono nelle mani già dei primi investitori o di chi ha fondato l’azienda/coin. Siamo davanti ad una situazione per molti versi simile, anche se vale la pena di ricordare in questo caso che:
- Per quotarsi nelle principali borse un’azienda è sottoposta a controlli che si presuppongono come estremamente dettagliati, controlli che dovrebbero rendere una quotazione di un’azienda in borsa come una procedura che tutela, almeno sul piano legale, l’investitore; non che non si ricordino OPS finite in tragedia o quasi, ma almeno a grandi linee i fondamentali delle aziende che si quotano sono in ordine e raramente si vedono truffe;
- Nel caso della quotazione di aziende il valore della singola azione è in genere determinato da consulenze di terzi, che dovrebbero garantire un calcolo quanto possibile indipendente; questo a tutela dell’investitore che, ovviamente, non può conoscere in dettaglio le vicissitudini societarie al punto tale da individuare il prezzo giusto per l’acquisto;
- Benché comunque decisamente consistenti, le oscillazioni per quanto riguarda il mercato delle OPS sono di molto inferiori a quelle che interessano in genere il mercato delle ICO su criptovalute.
Prima di investire anche un solo euro nella ICO che ti sembrerebbe buona per il tuo capitale, tieni conto di quanto ti abbiamo appena detto: ricordati che è capitale a rischio elevato, che può permetterti da un lato di moltiplicare per migliaia di volte quanto hai investito e dall’altro di perdere tutto in tempi altrettanto brevi.
Se sei interessato a forme di investimento più tranquille, che abbiano però sempre come sottostante le criptovalute, cerca nelle nostre guide dedicate all’argomento [link verso categoria]
Le ICO sono uno Schema Ponzi / Catena di Sant’Antonio?
Dipende. Sono sistemi che hanno creato un incredibile benessere per migliaia di persone e che ne hanno mandate altrettante sul lastrico. Non vogliamo ovviamente spaventare nessuno: crediamo nel trading e negli investimenti in criptovalute e lo consigliamo a tutti i nostri lettori.
Il nostro punto è che per questo tipo di operazioni è necessario studiare tanto e individuare quelle operazioni che possano davvero apportare benefici alla nostra economia e al nostro capitale.
Nella guida che stai leggendo stai acquisendo tutti gli elementi di cui hai bisogno per investire in modo coerente e corretto su questo tipo di operazioni. Arriva fino in fondo e studia approfonditamente gli argomenti che ti stiamo proponendo: solo così potrai davvero individuare ICO che siano fruttuose per il tuo investimento.
Uno dei fattori principali: il pre-mining
Il pre-mining è una questione tecnica che non puoi in alcun modo permetterti di ignorare. Che vuol dire pre-mining? Perché deve interessarti? Perché è il primo segnale che ti permette di separare le ICO che possono essere convenienti da quelle che invece hanno come obiettivo quello di scappare con il malloppo.
Come abbiamo visto in apertura, ogni criptovaluta continua ad essere generata ricorrendo a complicati problemi di crittografia e matematica da risolvere con una enorme potenza di calcolo. Nel caso di monete sviluppate come il BitCoin, ci sono intere centrali di computer e server che continuano a macinare numeri per creare nuovi BitCoin, in un processo che è regolato dall’algoritmo stesso.
Prima che una criptovaluta venga offerta sul mercato con una ICO, i proprietari del sistema possono decidere di “pre-creare” valuta da tenere nei loro portafogli, quella che poi sarà venduta in parte durante la ICO e in parte successivamente all’apertura degli scambi più importanti.
La quantità di moneta che è stata creata prima della ICO deve essere ben visibile nel prospetto informativo della ICO stessa: quando manca c’è poco di cui stare tranquilli. Vuol dire infatti che i creatori della nuova criptovaluta hanno deciso di non essere trasparenti già dal principio della criptovaluta e c’è dunque poco, anzi pochissimo di cui fidarsi.
Altro campanello d’allarme è quello costituito dalla quantità di criptovaluta che è stata pre-minata: più questa è alta, più i creatori della criptovaluta si sono messi in tasca valuta prima di aprire le transazioni al pubblico. Anche in questo caso siamo di fronte ad un sistema che, pur avendo più trasparenza rispetto a quanto viene offerto dalle ICO senza percentuale di valuta pre-minata, ha comunque qualcosa di poco chiaro, che dovrebbe tenerci alla larga dall’offerta.
Tanti coin nascono, pochi sopravvivono
Non pensare di riversare i tuoi capitali sulla prima ICO che capita e di poter portare a casa profitti da capogiro. Siamo infatti davanti ad un’operazione che vede ormai nascere moltissime criptovalute e ne vede altrettante morire entro pochi giorni o settimane. Alcune addirittura spariscono dalla circolazione anche dopo aver raggiunto i principali exchange. Per chi ha l’istinto del trader, ovvero per chi riesce a fiutare occasioni e ad intervenire con un tempismo perfetto o quasi, questo non è necessariamente un lato negativo: intervenendo con i tempi giusti, sia per comprare che per vendere, anche una criptovaluta fallimentare può trasformarsi nell’occasione della vita, un’occasione che però in pochi, anzi in pochissimi, sono in grado di cogliere.
Le ICO possono essere anche un modo per finanziare start up
Esiste tutto un altro mondo che è collegato alle offerte pubbliche di coin di nuovo conio. Non è infatti raro imbattersi in imprese start up che emettono appunto una nuova criptovaluta allo scopo di venderla come se si trattasse di azioni. Anche in questo caso la definizione di scuola è estremamente poco chiara e un esempio dovrebbe chiarire, una volta per tutte, di cosa stiamo parlando:
- Immaginiamo di avere un’azienda di nuova creazione, che ha bisogno di capitali per partire con le operazioni, seguendo poi quello che è il canovaccio tipico del modello start up
- Immaginiamo anche di non volerci rivolgere al mercato degli angel investors oppure dei fondi di rischio: vogliamo che a far partire la nostra azienda sia un crowdfunding, ovvero una raccolta di capitali presso il pubblico, anche con contributi minimi
- Invece di affidarci a quelle che sono le principali piattaforme di crowdfunding, possiamo creare la nostra criptovaluta, che rappresenterà le azioni della neonata azienda
- Con i capitali così raccolti, facciamo partire la nostra azienda
Molte start up, tutte o quasi legate al mondo delle criptovalute, sono partite proprio con questa modalità. Il settore è ancora troppo giovane per tirare delle conclusioni, anche se possiamo comunque commentare sulla bontà della struttura stessa della modalità di investimento, e decidere autonomamente se investire o meno in questo tipo di imprese.
Quali sono i rischi delle ICO per comprare start up o parti di esse
A questo tipo di operazioni sono collegati dei rischi importanti, che andiamo ad elencare qui sotto:
- Si tratta di procedure non regolamentate, che espongono dunque a tutti i rischi del caso
- Non c’è certezza che l’azienda esista davvero o che sarà davvero costituita
- Questo tipo di operazioni, al contrario della raccolta di capitali in borsa, sfuggono ai controlli di Consob ed enti similari
- Molte delle ICO aziendali così partite sembrano già aver preso una piega poco tranquilla
Non ci sono opportunità in questo settore? Forse sì, forse no: vale però la pena di ricordare in questa sede che le tutele offerte sono scarne e che si rischia anche di più di quanto rischieremmo con ICO che hanno come base pura una criptovaluta. Se sei pronto ad affrontare questo tipo di rischi, continua pure. Se invece sei alla ricerca di qualcosa di più solido, interessati principalmente di quanto offerto dal mondo strettamente collegato alle criptovalute.
Forse meglio investire in ICO pure in criptovalute?
Sì. Al momento sembrerebbe più interessante, per chi vuole investire, il mondo strettamente relativo alle criptovalute. Il potenziale di crescita è esplosivo e anche i sistemi che sottendono a questo tipo di operazioni sono estremamente più chiari. Non c’è nulla al momento, sia sui mercati dell’economia reale sia su quelli più strettamente finanziari, di più interessante del mondo delle criptovalute, per nuove o più anziane che siano.
Come trovare le migliori ICO sul mercato
Le migliori ICO, quelle che dovrebbero presupporre l’esistenza di una struttura organizzativa importante, capace di supportare la crescita della criptovaluta anche più avanti nel tempo, sono in genere dotate di:
- Siti internet con informazioni molto dettagliate
- Campagne pubblicitarie anche su canali ufficiali
- Copertura mediatica da parte delle riviste di finanza
- Struttura del personale e dei fondatori chiara ed immediatamente riconoscibile
Ci sono diversi siti internet che si occupano di fornire informazioni sulle ICO più importanti del momento, anche se nulla può sostituire una ricerca approfondita che sia basata sugli elementi che ti abbiamo fornito nel corso della nostra guida.
Scegli sempre con il massimo dell’attenzione: stai investendo in uno dei settori potenzialmente più redditizi ma anche più rischiosi del momento e senza scegliere con attenzione rischi di bruciare tutto il tuo capitale nel giro di poche ore.
Ho comprato durante una ICO e ora la moneta è scambiabile sugli exchange: che faccio?
Puoi fondamentalmente muoverti in due modi:
- Puoi incassare subito, e mettere il capitale che hai così guadagnato in altre imprese o investimenti, magari proprio a tema BitCoin o Criptovalute
- Puoi decidere di mantenere la valuta, sperando che continui a crescere di valore
La seconda opzione è sicuramente più rischiosa, ma se praticata nel mondo giusto può garantirti addirittura guadagni più importanti. Pensa a chi è entrato all’inizio in valute come BitCoin, Ethereum, LiteCoin: oggi è milionario, semplicemente perché ha saputo aspettare.
Meglio investire in ICO o in criptovalute già solide?
È una discussione che lascia il tempo che trova, perché non possiamo sapere in anticipo come si muoveranno le une e le altre. Siamo davanti a questioni piuttosto complesse, dove a fare la differenza sarà il nostro fiuto di investitori.
In linea di massima, fatta forse eccezione per quanto è avvenuto con BitCoin negli ultimi mesi, le ICO permettono guadagni molto più alti, pur però mettendo il nostro capitale più a rischio. Le criptovalute già solide dovrebbero offrire comunque dei guadagni importanti, pur avendo dei percorsi che dovrebbero essere più regolari e meno volatili di quelli offerti dalle ICO.
Valuta tutto contro i tassi di crescita del BitCoin
BitCoin non è soltanto la più popolare delle criptovalute, ma anche il benchmark più importante del settore. Sta crescendo molto, e ogni tipo di investimento in criptovalute dovrebbe essere valutato tenendo conto di quanto cresce il BitCoin, appunto. Parliamo di tassi di crescita spaventosi, difficilissimi da ottenere in qualunque altro settore, compreso quello degli AltCoin.
Se non pensi che la ICO che hai scelto possa effettivamente rendere più di quanto sta rendendo il BitCoin, meglio per te orientarti verso un investimento più semplice, quello appunto in BitCoin.
Sulla nostra testata troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno per investire in modo efficace in questo settore, un settore che può rendere ricchi anche nel giro di pochissimi mesi e che è decisamente il più interessante del momento. Non lasciarti scappare un’occasione che si presenterà probabilmente soltanto una volta.