Tra le più recenti criptovalute (marzo 2016) c’è anche QTum con base a Singapore. Il progetto di questa interessante criptovaluta, nonostante sia particolarmente giovane, è riuscito ad avere un interessante successo appena un anno dopo il lancio. Qualche numero? Vi basterà pensare che in meno di una settimana sono stati raccolti 10.000 BTC e 72.000 ETH! In definitiva QTum rappresenta una piattaforma di blockchain completamente open source di tipologia Proof of Stake. Scopriamo di più!
QTum non rappresenta una vera e propria moneta. Si tratta infatti di una specifica tecnologia di blockchain. QTum è infatti in grado di produrre smart contract proprio come fa anche Ethereum.
Di conseguenza QTum si pone a metà strada proprio tra i “contratti intelligenti” di Ethereum e la stabilità della blockchain di Bitcoin. Grazie a questa caratteristica, QTum permetterà di aumentare l’interoperabilità per quanto riguarda l’applicazione di smart contract per scopi aziendali ed istituzionali.
Diremo quindi che alla base del progetto QTum c’è la volontà di rendere più facili e sicuri gli smart contract puntando proprio sull’interoperabilità delle più interessanti criptovalute presenti sul mercato, Bitcoin ed Ethereum su tutte. Alla base di QTum insiste proprio la blockchain di Bitcoin combinata con una versione di della Virtual Machine di Ethereum che permette proprio di eseguire contratti intelligenti su Bitcoin. In questo modo QTum mette assieme l’affidabilità di Bitcoin con le grandi possibilità che offrono i contratti intelligenti. In questo modo anche i contratti intelligenti basati su Ethereum possono essere facilmente trasferiti in QTum. Niente male!
Possiamo dire oggi che QTum gode di una grande fiducia per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato visto che ha scalato benissimo la classifica delle criptovalute in tal senso, trovandosi a ridosso della decima posizione. QTum rappresenta quindi un interessante modalità per la creazione di applicazioni decentralizzate soprattutto per il settore industriale, IoT, social networking e telecomunicazioni.
Attenzione, tutti possono utilizzare QTum, anche al di fuori delle aziende e delle operazioni di business. Tuttavia alla base del progetto stesso c’è la volontà di rendere più agevoli i contratti intelligenti per le applicazioni aziendali. In questo modo le transazioni da sistemi classici su soluzioni blockchain risulterà più semplice a vantaggio dei costi di esercizio. Tutto questo va a vantaggio delle aziende che creano i token richiesti per alimentare i servizi prodotti, tale processo automatizza ad esempio un’eventuale gestione degli approvviggionamenti.
È chiaro che tali vantaggi possono veramente essere utili per le aziende che le utilizzeranno, ma c’è da dire che tali opzioni non sono ancora fattibili completamente utilizzando la tecnologia blockchain. Tali “difetti” derivano da alcune problematiche di stabilità di Ethereum, almeno secondo quanto dichiarato da QTum stesso. Tali difetti chiaramente sono risolvibili e attualmente interferiscono in alcuni casi di interoperabilità con Bitcoin.
Ovviamente, come dicevamo già più sopra, Bitcoin è oggi la blockchain con il più alto livello di affidabilità sul mercato. Tuttavia non riesce chiaramente a programmare smart contract, cosa che invece Ethereum fa egregiamente. In questo modo QTum interviene per offrire quanto di meglio si possa avere da entrambe le soluzioni.
Ciò consente di possedere facilità nella programmazione degli smart contract secondo il modello Ethereum combinando ciò con la stabilità della blockchain di Bitcoin.
QTum è perfettamente compatibile con gli smart contract prodotti da Ethereum visto che utilizza una macchina virtuale del tutto simile a quella di Ethereum stesso. Di conseguenza gli smart contract generati da Ethereum possono essere trasferiti tranquillamente in Qtum con qualche semplice “aggiustamento”.
Molto interessante risulta anche la retro compatibilità offerta da QTum. Infatti è possibile utilizzare smart contract precedenti anche dopo un qualche aggiornamento di sistema; in questo modo gli smart contract precedenti possono essere riutilizzati tranquillamente. Questo processo inverso di retro compatibilità non è assolutamente praticabile su Ethereum se non vengono aggiornate anche la applicazioni.
Come dicevamo proprio qui sopra, QTum si pone al centro tra due tecnologie ben note: Bitcoin ed Ethereum. In pratica QTum utilizza una versione di Ethereum Virtual Machine, per la generazione di contratti intelligenti, e la blockchain di derivazione Bitcoin. L’unico cavillo risiede nel fatto che insiste una incompatibilità tra le differenti modalità di memorizzazione dei dati da parte dei due asset. Ethereum utilizza infatti il saldo del conto mentre Bitcoin utilizza come indicatori di valore gli output di transazione non spesi, conosciuti anche come UTXO. In base a quanto stabilito da QTum gli UTXO permettono di convalidare le transazioni con maggiore facilità potendone persino elaborare diverse contemporaneamente. Grazie a questo gli UTXO risultano molto più sicuri.
La vera sfida di QTum risiede proprio nel riuscire ad implementare tranquillamente i due differenti sistemi. QTum ci riesce convertendo gli output di Ethereum facilitando i trasferimenti da quest’ultimo al blockchain di Bitcoin su base UTXO. In questo modo ogni aggiornamento praticato sulle singole piattaforme si applicheranno in automatico anche a QTum.
Proprio grazie alle transazioni in UTXO di Bitcoin è possibile interagire al meglio anche sui dispositivi mobili. In questo modo sarà possibile infatti costruire applicazioni per il mobile molto leggere senza il bisogno di installare grosse quantità di database. Tutto ciò grazie al protocollo SPV che rende praticamente inutile scaricare tutto il database.
Ciò si contrappone chiaramente ad Ethereum visto che in questo caso sarà assolutamente necessario scaricare tutto il database per poter applicare gli smart contract. In questo modo con QTum i contratti intelligenti diventano leggeri e utilizzabili anche da smartphone e tablet, chiaramente grazie a specifiche applicazioni. Applicazioni decentralizzate nello specifico.
In tal senso il nuovo processo introdotto da QTum permette una gestione potenzialmente più interessante dei contratti da mobile o da PC, entrambi raggiungibili in pochissimo tempo. Come dicevamo, grazie all’utilizzo della tecnologia UTXO che permette di verificare le transazioni senza dover eseguire grosse fette di dati.
Che QTum sia veloce è un dato di fatto. La velocità è data dal fatto che il modello UTXO su cui si basa permette di generare diverse transazioni in parallelo, cosa che non può avvenire in Ethereum dove il processo deve essere messo in pratica di volta in volta. La metodologia Proof of Stake permette inoltre di salvaguardare energie rendendo QTum particolarmente efficiente e molto economico. Il fatto che viene utilizzato il sistema UTXO significa che vi sia una gran compatibilità con Bitcoin e le sue applicazioni.
Insomma QTum rappresenta oggi un grande progetto in ambito blockchain.
Se finora abbiamo analizzato l’ottima capacità di combinazione tra Bitcoin ed Ethereum da parte di QTum possiamo anche dire che QTum, supportando l’integrazione di feed esterni, permette una gran dose di utilità. Le API supportate permettono infatti ai dispositivi esterni di acquisire smart contract provenienti da altre piattaforme ma rimanendo su QTum. Tutto ciò è chiaramente necessario per permettere uno scambio più interessante e possibile tra le diverse applicazioni.
Una delle caratteristiche più interessanti di QTum nel fatto di adoperare un’implementazione di tipo Proof of Stake (PoS) invece che Proof of Work cioè quella utilizzata da Bitcoin ed Ethereum. Questa interessante capacità di implementazione rende QTum una blockchain molto interessante nell’acquisizione di contratti intelligenti. Tutto ciò è anche merito della tecnologia open-source di QTum che permette di integrare differenti “qualità” di progetti diversi.
La maggior parte dei componenti del team di sviluppo di QTum proviene dall’Asia e nello specifico dalla Cina. Spesso QTum viene anche definito “l’Ethereum cinese” anche se oltre ad aver sviluppato un’ovvia attrattiva nel mercato cinese, oggi QTum ha intercettato clienti internazionali. I giovani di QTum provengono anche da ottime realtà lavorative come NASDAQ, Alibaba o Baidu.
Oggi fanno parte del team QTum questi nomi:
Ovviamente in QTum sono presenti altri profili peraltro riscontrabili nella pagina dedicata del sito internet. Da questa derivano anche i profili che abbiamo citato qui sopra.
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In conclusione troviamo i numerosi sostenitori del progetto QTum come ad esempio Anthony Di Iorio, fondatore di Ethereum, che su QTum si è espresso in questo modo: “Tutto sommato credo che siano la migliore squadra di Cina e Asia. Ciò li ha portati a vedere dove sono necessari miglioramenti nelle piattaforme di contratto intelligenti, imparare dagli errori di Ethereum, concentradosi sugli aspetti che conoscono meglio”. Il pensiero di Di Iorio è chiaramente condivisibile e rappresenta un po’ l’idea reale di ciò che rappresenta QTum.
Tra gli altri sostenitori anche Jeremy Gardner cofondatore di Augur EIR e Qingzhong Gao director of HuaWei Strategic Cooperation.
Per concludere bisogna ricordare come QTum abbia raccolto 1 milione di dollari, in fondi privati, durante la fase iniziale del progetto da parte di 11 investitori. Già nel marzo 2017 in meno di una settimana QTum aveva raggiunto un crowdsale di 15,6 milioni di dollari!