Uniswap è un DEX, ovvero un exchange decentralizzato di token ERC 20, un protocollo automatico che permette lo scambio tra diversi token. La sua criptovaluta di riferimento – $UNI – è il token di governance del protocollo e, sui mercati, uno dei più apprezzati nel 2021.
Uniswap è il punto di riferimento per diversi progetti di finanza decentralizzata, operando come pool di scambio automatico, a basso costo e con la massima sicurezza, di tutti i principali token che sono stati creati con lo standard ERC 20 di Ethereum. Un progetto che assume una rilevanza sempre maggiore e che è diventato uno di quelli centrali sia per le Dapps, sia per l’ecosistema degli altcoin specialistici che vengono fatti girare sempre su blockchain di Ethereum.
Principali informazioni su Uniswap [UNI]:
❓Nome: | Uniswap |
📑Sigla: | UNI |
👶Nascita: | 2018 – token UNI dal 2020 |
📈Previsioni: | Previsioni Uniswap |
🔍Tecnologia: | DEX ERC 20 |
⚡Comprare: | Come comprare Uniswap |
📱Wallet: | Ledger X, Ledger S, MetaMask, tutti i wallet in grado di supportare ERC 20 |
Quando parliamo di Uniswap ci riferiamo a due diverse realtà tecnologiche. Da un lato il protocollo su rete Ethereum che gestisce un exchange automatizzato e decentralizzato, dall’altro invece il token di questo protocollo, che sarebbe più proprio chiamare UNI. Come in moltissimi progetti di finanza decentralizzata (DeFi) il token di riferimento ha degli importanti compiti per la governance del protocollo e per la scelta di cosa aggiungere nei progetti futuri.
Il progetto Uniswap è innanzitutto un exchange decentralizzato. Siamo forse abituati ad utilizzare gli exchange di criptovalute classici, dove c’è un agente intermedio, come può essere Coinbase o Binance, che gestisce le operazioni. Uniswap invece è completamente automatico. Ricava i prezzi di scambio attraverso una formula e si preoccupa di far incontrare domanda e offerta, secondo un procedimento che vedremo con maggiore dovizia di particolare più avanti.
Questo tipo di exchange tendono ad essere più economici, più sicuri e maggiormente aderenti all’effettivo rapporto di prezzo tra due token. I vantaggi sono molti, sia in termini di risparmio che in termini di potenziale connessione di questo exchange anche ad App decentralizzate.
Uniswap permette di scambiare token appartenenti allo standard ERC 20, che è quello proprio di Ethereum per realizzare token basati sulla sua blockchain. Lo stesso UNI è un token ERC 20 e l’intero progetto gira, almeno per il momento, sulla blockchain del suddetto progetto. La chiave di questi token – e del funzionamento stesso di Uniswap nel complesso, sono gli smart contract (Contratti intelligenti), contratti ad esecuzione automatica che permettono sia di creare token, sia di gestire scambi.
Il funzionamento di Uniswap non è banale per chi non ha alcuna idea di come funzionino progetti di questo tipo e soprattutto per chi non ha alcun tipo di contezza su quanto le blockchain come Ethereum possono offrire. Qui offriremo una spiegazione, tecnica e commerciale, di quanto offre oggi questo DEX e anche sul token di riferimento UNI, che è l’aspetto di maggiore interesse per chi vuole effettivamente iniziare ad investire.
Per capire cosa sono i DEX è necessario spendersi per qualche riga sui protocolli e sugli smart contract. Molti di noi saranno abituati ad utilizzare broker o exchange che offrono criptovalute. In questo caso abbiamo un agente intermedio che si preoccupa di ricevere il nostro ordine, trovare una controparte ed eseguirlo. Il middle man, ovvero l’intermediario, non solo ha un ruolo fondamentale perché senza di lui il trasferimento non avvererebbe, ma ha anche un grande potere, perché potrebbe tecnicamente manipolare gli scambi.
Nel caso dei DEX come Uniswap questo non può avvenire. Esiste un protocollo – che è open source e dunque aperto a tutti – che decide come far incontrare domanda e offerta di un determinato token e che esegue gli ordini secondo quanto è iscritto nell’algoritmo stesso. Nel caso di Uniswap si usa un sistema con liquidity pool, che è ottimo anche per determinare il valore di un token in regime di assoluto e totale libero mercato.
Il protocollo Uniswap non è un prodotto commerciale, almeno nel senso stretto del termine. Siamo infatti davanti ad un protocollo che è gestito senza commissioni che finiscono nelle tasche degli sviluppatori. Qualcuno potrebbe obiettare che per gli scambi si pagano delle commissioni, cosa che è vera. Tuttavia sono commissioni molto basse e che finiscono nelle tasche di chi ha messo a disposizione la propria liquidità.
Ovvero le “piscine” di liquidità. Tutti possono bloccare determinate criptovalute per ricevere una ricompensa da parte del network. Si tratta di quantità di criptovaluta che sono chiuse in un determinato tipo di smart contract. Utilizzano in genere stable coin come possono essere USDT, USDC oppure anche DAI.
All’interno della rete di Uniswap tutti possono diventare dei Liquidity provider e bloccare una qualunque quantità di cryptodenaro, sebbene sia necessario farlo per metà in ETH e per metà nel token ERC 20 che avremo scelto. Depositando tale liquidità riceveremo delle commissioni in funzione del nostro peso specifico all’interno delle pool di liquidità. Il rapporto tra liquidità nel token ERC 20 e nella controparte ETH permette di avere la costante k, secondo la formula di base di funzionamento dell’intento network.
X x Y = k
Immaginiamo di aver inserito in Uniswap un nuovo token ERC 20, chiamato CRCoin, in onore del nostro sito. Per aggiungerlo dovremo versare un tot di CRCcoin in uno smart-contract e anche la controparte in Ethereum. Quando la liquidità in Ethereum è maggiormente richiesta e consumata dal network, il fattore Y dell’equazione scende, con quello X che si innalza, mantenendo la costante k sempre sullo stesso valore.
Gli ordini vengono processati in modo completamente automatico dal network, tenendo conto dei rapporti che abbiamo illustrato poco sopra. Quando si tratta di scambi tra criptovalute con una buona liquidità, anche ordini consistenti possono essere eseguiti senza troppi problemi e soprattutto senza che ci sia slippage, ovvero il cambio di valore di un token all’interno dell’ordine stesso. Quando parliamo invece di token a liquidità ridotta, è possibile che le offerte non siano in ordine discreto ma piuttosto a scalini, con maggiore possibilità che si verifichi slippage, anche importante.
Il progetto Uniswap, tramite l’omonimo sito internet, offre accesso diretto al suo exchange decentralizzato. Tutti possiamo utilizzarlo, a patto di avere un wallet MetaMask da agganciare direttamente al sito. Non serve registrarsi e non serve nulla se non avere a disposizione la criptovaluta di origine che vogliamo scambiare. Potremo scegliere tra tutti i progetti che hanno sufficiente liquidità per coprire il nostro ordine.
La semplicità dell’ordine: la schermata di ordine, che riportiamo allo scopo di commento, è di utilizzo molto semplice. Dovremo inserire o la quantità del token di origine da vendere contro il token di destinazione, o viceversa. Una volta che avremo approvato l’ordine, sul nostro wallet collegato al sito, sarà trasferito il token che avremo acquistato.
La semplicità di questo sistema è anche parte dell’enorme successo di Uniswap a livello internazionale, anche tra i non specialisti. Tutti oggi possono scambiare token come AAVE, Tether, USDC, UNI e tanti altri in formato ERC20 (anche Wrapped Bitcoin) in pochi click, senza la necessità di registrarsi e di identificarsi.
Dovremmo aver già capito le caratteristiche principali del progetto, che rimangono alla base sia del funzionamento che della filosofia che lo anima. Qui le riassumiamo per chi non ha voluto seguire la nostra spiegazione tecnica di poco sopra.
È il concetto di base di Uniswap e quanto lo ha reso, almeno al momento del suo esordio sul mercato, qualcosa di particolarmente unico, sebbene oggi siano diversi i progetti che offrono funzionalità simili. Uniswap agisce come un protocollo automatico, che è in grado di far incontrare domanda e offerta sul mercato, ad un prezzo che varia in relazione a questi due fattori.
A governare gli scambi è il protocollo e dunque l’algoritmo. Non c’è intervento di terzi e non vi è possibilità da parte di nessuno di superare queste regole. Il protocollo è effettivamente orizzontale, anche se con l’introduzione di UNI come token di governance, sarà possibile avere potere di voto sul futuro sviluppo del progetto. La decentralizzazione rimane comunque uno degli aspetti centrali del progetto e riteniamo che sia altamente improbabile che ci si muova da questa specifica concezione del protocollo stesso.
Uniswap è un protocollo – come abbiamo già approfondito poco sopra – che si appoggia alla blockchain di Ethereum. Il suo token di governance è un token ERC 20 e all’interno del DEX possono essere inseriti tutti i token che utilizzano lo stesso protocollo. Questo lascia a tutti una certa libertà, per quanto riguarda i token da aggiungere a listino. Possiamo creare il nostro token ERC 20 e listarlo all’interno del progetto come e quando vogliamo, senza dover ottenere autorizzazione da nessuno.
Un algoritmo così decentralizzato però ha lasciato anche campo a qualche truffatore professionista. Sono stati diversi i casi nei quali qualche buontempone – o forse sarebbe il caso di dire qualche malintenzionato – ha creato token dal nome molto simile a quello di token ben più famosi. I casi di raggiro, sebbene numericamente poco importanti (anche per volumi spostati), purtroppo ci sono stati. Uno dei piccolissimi inconvenienti di non avere un controllore centralizzato. Cosa che comunque si può superare abbastanza agevolmente, prestando un minim
Chi vuole saperne di più sul progetto Uniswap, può reperire documentazione ufficiale sul sito internet e su canali ad esso strettamente collegati. Partendo dal Whitepaper, che rimane il documento di base per qualunque tipo di progetto su blockchain o relativo alle criptovalute, per tutti coloro i quali vogliano saperne di più soprattutto sotto il profilo tecnico.
Il whitepaper attualmente disponibile sul sito internet ufficiale di Uniswap si riferisce alla versione 2.0, che è quella attualmente utilizzata sulla main net del progetto. Sono spiegati sufficientemente in dettaglio gli accorgimenti tecnici, le formule e gli algoritmi che vengono utilizzati dal sistema di scambio, così come le modalità di implementazione. Una letterale Eldorado per tutti coloro i quali vogliono saperne di più su questa criptovaluta, sotto il profilo tecnico.
Il sito internet di Uniswap rimane un centro importante di informazione per chi vuole saperne di più prima di impegnare il proprio capitale all’interno della rete o vuole utilizzarla per i propri scambi automatizzati. Le spiegazioni sono più di carattere commerciale e pubblicitario, ma comunque un buon punto di partenza per chi vuole iniziare a saperne di più sul mondo di Uniswap.
Fare valutazioni sul futuro di Uniswap vuol dire approcciare al problema almeno da due diversi angoli. Perché stiamo pur sempre parlando di un protocollo e di una criptovaluta e quindi di due entità molto diverse tra loro, il cui futuro è comunque intrecciato.
O meglio, è legata ai protocolli che questa blockchain permette. Per questo motivo nel caso di debacle di Ethereum e di perdita di rilevanza del progetto principale, Uniswap non potrebbe che soffrirne. Stiamo comunque parlando di uno dei progetti più forti attualmente presenti sulla piazza, progetto che ha dimostrato anche di sapersi rinnovare, con una timeline di aggiornamenti che ne trasformeranno anche le fondamenta, da qui al 2022.
La finanza decentralizzata rimane lo spazio all’interno del quale può prosperare un progetto come Uniswap. Il settore è ancora in fase embrionale e pertanto tutti gli analisti puntano ad un rialzo, consistente, dei volumi che verranno scambiati attraverso questo sistema DEX. Ovviamente non è detto che il sistema Uniswap continuerà ad essere centrale in questa rivoluzione. Per questo la considerazione che abbiamo fatto andrà incrociata anche con le altre presenti in questa specifica sezione.
Per questo ci interessano in modo così intenso i primi due punti che abbiamo elencato in questa sezione dedicata al futuro di UNI. Il valore di questa criptovaluta continuerà ad esser legato ai volumi di utilizzo della piattaforma collegata. In parole povere, se un domani nessuno dovesse utilizzare Uniswap, il valore del token sarebbe zero. Chi sta puntando oggi su Uniswap lo sta facendo anche perché crede nel futuro del progetto nel suo complesso.
Come tutti i progetti che sono token ERC 20, anche UNI è basato sulla blockchain di Ethereum. Sia come network sia come criptovaluta. La blockchain di Ethereum continua ad essere il punto di riferimento grazie a diverse caratteristiche, che dovremo necessariamente analizzare per capire un pezzo mancante fondamentale di questo progetto.
Tutti gli scambi e le quotazioni di nuovi token su Uniswap avvengono tramite smart contract che sono supportati nativamente all’interno della blockchain di Ethereum. Anche se ci sono altre piattaforme che oggi sono in grado di supportare questo tipo di contratti, Ethereum è quella che lo fa da più tempo e che occupa una posizione preminente all’interno dell’ecosistema.
Entro il 2022 sarà completato il passaggio alla nuova blockchain di Ethereum, che sfrutterà un algoritmo per la validazione di tipo PoS, abbandonando il vecchio, esoso, costoso e avido di energia algoritmo PoW. Questo è per ora un motivo di speranza per tutti i progetti di finanza decentralizzata che sono ospitati su questa blockchain. Che ha avuto non pochi problemi negli ultimi tempi, principalmente in seguito all’aumento esponenziale delle commissioni sulle transazioni.
ERC 20 è uno standard per la creazione di token sulla blockchain di Ethereum. È lo stesso standard che viene utilizzato anche da UNI. Uniswap, come AMM (ovvero come automated market maker) supporta in modo nativo qualunque tipo di token realizzato con questo standard. Se non è già presente su Uniswap, possiamo aggiungerlo secondo le modalità che abbiamo individuato nella sezione dedicata al funzionamento di Uniswap.
UNI di Uniswap è un token ERC 20 a tutti gli effetti e pertanto possiamo utilizzare qualunque tipo di wallet, virtuale e non, possa gestire questo tipo di token. Trattandosi di un protocollo estremamente popolare, abbiamo a disposizione una vasta scelta, sia per quanto riguarda i wallet hardware sia in termini invece di wallet virtuali. Cogliamo l’occasione per ricordare ai nostri lettori che somme importanti di controvalore in criptovalute – soprattutto se il nostro obiettivo è quello di accumularle del tempo, andrebbero conservate in wallet dei quali possediamo le chiavi private.
È il wallet che possiamo collegare anche alla App online di Uniswap per fare scambi e integra anche la possibilità di stoccare UNI. Per ora si è rivelato molto sicuro e soprattutto duttile per chi scambia token basati su standard ERC 20. Un buon wallet di passaggio, che potrebbe essere però inadeguato per tutti coloro i quali hanno intenzione di trattenere grandi quantità di UNI, magari per lungo periodo.
Il wallet che è offerto dal popolare exchange Coinbase può contenere vita natural durante gli UNI che eventualmente andremo ad acquistare. Non ci sono limitazioni in tal senso e non vi è necessità, soprattutto per chi compra UNI per fare speculazione di breve periodo, di rivolgersi altrove.
Entrambi i due più popolari wallet hardware supportano i token ERC 20. Potremo scegliere liberamente tra Ledger Nano X o in alternativa Ledger Nano S senza differenza alcuna per la sicurezza della tutela dei nostri Token UNI. Trezor deve ancora aggiungere il supporto per UNI, cosa che però dovrebbe fare a breve, almeno secondo quanto è stato dichiarato dalla casa produttrice.
Su Uniswap e UNI non è consentito mining. Tutti i token UNI sono stati preventivamente minati e non è possibile mettere a disposizione la propria potenza di calcolo, o partecipare a pool di miner per ottenere la criptovaluta. Possiamo però partecipare a quanto viene chiamato liquidity mining, ovvero bloccando quantità importanti di criptovaluta all’interno del network, per poter poi ricevere le ricompense collegate.
Si tratta di un mining anomalo ma che ha dalla sua un importante fattore: tutti possono parteciparvi anche senza investimenti importanti in mining PC hardware e senza essere particolarmente bravi in informatica. Mettere a disposizione questo tipo di liquidità rendere lo 0,3% in funzione della propria partecipazione alla liquidità totale del progetto.
Chi vuole puntare sui futuri rialzi di UNI ha alternative più smart rispetto al mining, anche se non vuole imparare ad utilizzare staking e fornitura di liquidità. Capital.com (qui per iscriversi al conto dimostrativo gratis) permette di investire su UNI con i contratti CFD. Trattando così UNI come se fosse un autentico asset finanziario.
Leggi anche: Capital.com cos’è e come funziona
Abbiamo raccolto ulteriori opinioni e recensioni che possono aiutarci a comprendere come funziona Uniswap e se possa essere o meno un buon token/network da utilizzare. Abbiamo deciso di indicare anche i migliori furum e i migliori hub virtuali dove possiamo discutere e chiedere informazioni su Uniswap e sul suo funzionamento.
Ci sono diversi canali social e non che possiamo utilizzare per entrare a far parte della community di Uniswap o semplicemente per saperne di più. I canali e soprattutto i forum che consigliamo possono essere di aiuto sia a chi vuole saperne di più in termini di investimento, sia a chi invece vuole occuparsi maggiormente di quelli che sono gli aspetti tecnologici.
Sul sito ufficiale di Uniswap sono presenti canali dove discutere in forma di forum, che si occupano principalmente della governance del protocollo. Un luogo ideale per chi vuole entrare a far parte della community, accumulando UNI anche allo scopo di avere, in un futuro, potere decisionale.
Reddit è sempre tra i canali consigliati per chi vuole saperne di più a 360° su questa straordinaria criptovaluta e sul suo network. Una community vivace, con una buona infrastruttura tecnica, particolarmente accogliente anche con i novizi del sistema. Se vogliamo saperne di più sul mondo di Uniswap, questo è sicuramente uno dei luoghi virtuali principali da frequentare.
Il sito di quotazioni più importante al mondo offre da sempre anche uno sguardo alle principali criptovalute. UNI è disponibile a listino ed è dunque possibile anche andare a discuterne con altri investitori, sia attraverso la chat sia attraverso il forum che sono messi a disposizione da parte di questo importante network.
Il forum, come dovrebbe essere noto, è nato soprattutto per offrire ospitalità a chi vuole occuparsi di Bitcoin. Tuttavia l’attenzione verso le principali criptovalute del comparto è alto e ci sono diverse discussioni che si tengono, con cadenza anche quotidiana, su Uniswap. Per gli appassionati di criptovalute è uno dei forum da tenere sempre tra i preferiti.
Uniswap è un progetto che ha guadagnato un’enorme popolarità direttamente tra gli appassionati di blockchain e criptovalute – e anche tra gli sviluppatori. La sua organizzazione decentralizzata e a basso costo fa gola a chi deve scambiare token alla velocità della luce, senza spendere una fortuna. Ma ci sono, come per ogni progetto, dei pro e dei contro che dovranno essere attentamente valutati da parte di chi sta per investire – ma anche da parte di chi sta muovendo i primi passi per utilizzarlo.
A Uniswap vanno riconosciuti diversi meriti, in grado di renderla una delle criptovalute più importanti del momento, sia per capitalizzazione, sia per potenziale di crescita. Nel nostro approfondimento abbiamo discusso già a sufficienza delle sue funzionalità e qui riassumeremo i suoi veri punti di forza.
ERC 20: il supporto totale allo standard ERC 20, che continua ad essere il più popolare per la creazione di token, è un grandissimo vantaggio. Così come è un vantaggio il fatto di poter listare in libertà il proprio token, a patto di inserire sufficiente liquidità sulla piattaforma. Uniswap può essere considerata anche in termini di infrastruttura che offre a diversi progetti di finanza decentralizzata.
Costi bassi: i costi di scambio su questo network sono veramente bassi e sono una manna dal cielo per chi vuole operare anche con automatismi e arbitraggio, all’interno di sistemi più complessi. Con il passaggio alla Versione 3, sul quale vi terremo debitamente informati sulle nostre pagine.
Volumi: i volumi che vengono scambiati all’interno di questo network sono effettivamente alti. Segno che il progetto è effettivamente all’avanguardia e in grado di offrire un servizio utile all’ecosistema delle criptovalute e dei token. Dall’inizio del progetto sono stati scambiati oltre 130 miliardi di dollari in controvalore su questa piattaforma.
Nessun progetto può essere perfetto per tutti e questo è il caso anche di Uniswap, che non può essere la soluzione ad ogni tipo di necessità dell’ecosistema. Dobbiamo necessariamente segnalare qualche contro del progetto, che potrebbe però essere superato dall’arrivo della già citata versione 3.
REWARD poco efficienti: per il momento l’allocazione di liquidità è poco efficiente per chi la mette a disposizione. Si potrebbe fare molto di più ed è proprio questo uno degli obiettivi che si è prefissato il sistema con il passaggio alla versione 3.
Solo token ERC 20: per il momento sono supportati, come è noto, i token della chain di Ethereum. Se questa non dovesse riuscire a superare i problemi di cui tutti siamo a conoscenza, sul breve e medio periodo, i token e i progetti di finanza decentralizzata potrebbero spostarsi anche altrove.
Legata ad Ethereum: un progetto che non ha bisogno di presentazioni e che potrebbe essere al top ancora per anni. Soprattutto se il passaggio alla versione 2.0 dovesse essere effettivamente indolore. I più maliziosi però sottolineano il fatto che Uniswap non può essere completamente artefice del proprio destino. E questo è un fatto che deve far riflettere chi non ha grande fiducia in Ethereum.
Il sito internet è sicuro? Non vogliamo assolutamente contestare la scelta di avere un exchange senza registrazione accessibile a tutti, che è poi il cuore del progetto. Tuttavia, come è successo già a CREAM e a PancakeSwap, questo tipo di infrastrutture sono maggiormente attaccabili. E questo è qualcosa del quale gli utenti del progetto devono tenere conto.
Uniswap è un AMM di grande interesse per gli investitori e in modo particolare per sviluppatori ed utenti che vi fanno ricorso per avere scambia affidabili, a basso costo e decentralizzati. Il progetto è ormai sulla cresta dell’onda da diverso tempo, sebbene soltanto di recente, durante il 2020, sia aumentato in modo così importante di valore. Questo deriva dalla concomitante esplosione del settore DeFi, che in Uniswap (e in circuiti simili come PancakeSwap e SushiSwap), trova un’ottima sponda.
Uniswap è sicuramente uno dei progetti da seguire con maggiore attenzione, per il presente e per il futuro, tenendo conto anche della grande quantità di scambi che già oggi è in grado di garantire ai partecipanti al suo network. Con l’arrivo della versione 3.0, inoltre, il suo token di riferimento, UNI, potrebbe aumentare ulteriormente di valore.
Invitiamo chi si sta interessando ad Uniswap ad assumere però un atteggiamento di medio e lungo periodo, evitando di guardare soltanto al cortissimo respiro di pochi giorni o poche settimane. Il progetto, nell’arco di 3 anni di vita, ha dimostrato ampiamente di sapere come crescere e di poter offrire davvero tanto al mondo delle criptovalute e della finanza decentralizzata.
Dall’altro lato è necessario sottolineare per gli investitori su altcoin basati su ERC 20 come standard, che utilizzare Uniswap può essere una buona idea per scambiare token contro token, anche se tramite i broker che offrono questo tipo di token abbiamo a disposizione più strumenti, sia per l’analisi che per la gestione degli ordini. Uniswap non è un canale di investimento, ma al massimo uno scambio particolarmente efficiente, che dovrebbe essere utilizzato principalmente da App decentralizzate e da chi ha bisogno di liquidità in un determinato token.
Uniswap è un progetto in primo luogo utile. La grande parte del valore che oggi possiede, sotto forma di token e in termini di capitalizzazione deriva banalmente dal risolvere un problema e soddisfare un bisogno nell’ecosistema delle blockchain e dei token. Non è più l’unico ad occupare il suo spazio – oggi ha diversi concorrenti – anche se rimane il progetto più importante nella sua nicchia di riferimento.
Continuare a seguirlo è sicuramente la cosa giusta da fare, perché siamo appunto davanti ad un progetto che sebbene abbia già qualche anno alle spalle, dimostra anche di sapersi rinnovare e di offrire delle buone ricompense a chi vi partecipa. Il nostro consiglio è di continuare a tenerlo sotto osservazione e anche in considerazione per eventuali investimenti. Le nostre previsioni su Uniswap UNI sono rialziste, soprattutto sul medio e lungo periodo. Segno che il bello, per questo network e per questa criptovaluta, deve ancora arrivare.