La settimana appena conclusa per il mercato crypto è stata un po’ convulsa. Dall’ATH di Bitcoin a 108.374 USD (dati exchange Bybit), siamo passati in meno di tre giorni a un minimo a 92.274 USDT, da dove c’è stato un nuovo rimbalzo. Al momento di questa stesura, BTC quota 95.700 USDT e il prezzo è caratterizzato da volatilità e debolezza con una chiusura weekly a -8,75%.
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I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Focus sui dati on-chain di Bitcoin
Tuttavia, oggi tralasciamo in parte il prezzo e i grafici, concentrandoci sui dati on-chain di Bitcoin, partendo dall’attività della rete, per passare alla crescita in DeFi e all’attività degli exchange e degli istituzionali.
La blockchain di Bitcoin si mantiene robusta
La vita sulla blockchain di Bitcoin, indipendentemente dalle fluttuazioni del prezzo, sta procedendo normalmente. In allegato vi riportiamo una serie di metriche di Glassnode che mostrano lo stato di salute della rete Bitcoin.
Importanza dell’Hash Rate
Spesso si dimentica il ruolo centrale dell’Hash Rate, che possiamo osservare attraverso la metrica “Mean Hash Rate”. Nel grafico allegato abbiamo una panoramica da inizio anno, e si può osservare che è sui massimi dell’anno, che in realtà corrispondono anche ai massimi storici.
La crescita dell’hash rate indica una maggiore potenza computazionale dedicata alla rete, migliorandone la sicurezza, e riflette anche un maggiore interesse e partecipazione da parte dei miner, che vedono un aumento della redditività del mining in un mercato in espansione. Dal grafico non emergono segnali di rallentamento dei miner, cosa invece accaduta durante il ribasso estivo (evidenziato nel box in verde).
La Mining Difficulty
Strettamente legato all’hash rate, abbiamo l’andamento della “Mining Difficulty”. Anche qui si può osservare una panoramica da inizio 2024, dove la difficoltà ha raggiunto un nuovo massimo storico di 466Z (zettahash) il 20 dicembre. Ciò conferma che i miner stanno attivamente partecipando, contribuendo a mantenere la rete sicura e resiliente.
Esplode la TVL in DeFi su Bitcoin
In questo scenario, va evidenziato come Bitcoin abbia registrato un’impennata nell’attività di finanza decentralizzata (DeFi). Attualmente, la sua TVL (Total Value Locked) ha raggiunto un massimo storico di 6,740 miliardi di dollari, come si può osservare dall’immagine allegata del sito DeFiLlama. Ad inizio 2024, la TVL delle attività DeFi su Bitcoin ammontava a 303 milioni di dollari, evidenziando un incremento superiore al 2000% e il protocollo di restacking Babylon ha il ruolo centrale in questa crescita.
La crescente attività DeFi potrebbe generare una nuova domanda di BTC, che a sua volta potrebbe spingere i prezzi al rialzo. Inoltre, lo staking potrebbe contribuire a ridurre l’attività di vendita poiché gli investitori e holder cercheranno di generare rendimento.
Deflussi recenti dagli ETF Spot BTC
Nel corso di quest’anno, gli ETF Spot BTC hanno catalizzato l’attenzione, con i flussi di raccolta giornalieri. Il loro debutto ha sicuramente contribuito a immettere più capitali e a spingere la crescita del prezzo.
Nella recente discesa di alcuni giorni fa, si sono registrate liquidazioni intraday per 1,2 miliardi di dollari. Ciò ha portato a un deflusso netto di 670 milioni, che risulta il più grande dal lancio degli ETF Spot BTC, ponendo fine a una serie di 15 giorni consecutivi di afflussi positivi.
Riduzione dei BTC sugli exchange
Passando all’attività sugli exchange, si deve registrare la costante discesa dei BTC disponibili. Osservando la metrica “BTC Balance on Exchanges (Total)” di Glassnode, si vede che i BTC disponibili oggi sono scesi a 2,786 milioni, sui minimi del 2024, pari al 14,10% della supply circolante.
Calano i trasferimenti di USDT agli exchange
Ormai le stablecoin sono parte integrante del mondo crytpo e anche dell’attuale leg up di Bitcoin. Il loro comportamento sta assumento un ruolo sempre più centrale. Nel grafico allegato riportiamo la metrica di Galssnode “Total Transfer Volume to Exchange”, che indica il volume totale di USDT trasferito verso gli exchange, per lo più capitali destinati a scopi di trading.
L’immagine allegata mostra un recente calo del volume totale di USDT trasferito verso gli exchange, attestandosi a circa 2,3 miliardi di USDT il 20 dicembre, dopo aver raggiunto picchi più alti. Questo lieve decremento potrebbe indicare una temporanea riduzione dell’attività di trading o una stabilizzazione dopo i movimenti imporanti fatti nell’ultimo mese.
Tuttavia, il livello attuale rimane elevato, suggerendo che gli investitori stanno ancora preparando liquidità per opportunità di mercato. Il focus sull’ultima parte evidenzia che l’attività è ancora dinamica, ma più moderata rispetto ai picchi recenti.