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Si può cantare vittoria. Anche al Senato passa la legge che rimuove dei regolamenti SEC che avrebbero di fatto reso impossibile per diversi soggetti istituzionali/finanziari fare da custodi di criptovalute e Bitcoin. La risoluzione in oggetto è la SAB 121, diventata uno dei simboli della battaglia fortemente politica che sta avvenendo negli USA sulla pelle di Bitcoin e crypto.
Si può cantare – moderatamente – vittoria, non solo per la rimozione della SAB 121, ma piuttosto perché è venuta fuori dal Senato una maggioranza chiara anche contro la SEC e contro un Gary Gensler sempre più aggressivo verso il mondo crypto.
Un’altra sconfitta per una SEC che ormai piace, nei suoi comportamenti, soltanto alla parte più estrema del Partito Democratico, quella dove spadroneggia ancora la senatrice anti-crypto Elizabeth Warren. I voti però contano, un tanto al chilo, e questa sera il fronte guidato da Warren dovrà fare i conti con un’ennesima sconfitta.
Anti-crypto battuti anche al Senato: addio anche a SAB 121
Una sconfitta che brucia. Dopo il passaggio nella camera se vogliamo bassa, anche il Senato ha votato a favore della rimozione della risoluzione SAB 121 di SEC, una risoluzione che imponeva delle norme draconiane di accounting per chi vuole offrire servizi di custodia.
La questione non è finita però qui: Joe Biden ha già confermato in passato che avrebbe utilizzato il suo potere di veto nel caso in cui il Congresso avesse fatto passare la norma che annulla l’altra norma.
Sarà dunque scontro istituzionale, con l’acredine contro il mondo crypto che sembrerebbe essere a questo punto condiviso anche dall’inquilino principale della Casa Bianca.
Perché cantare vittoria allora? Perché c’è stata una reazione importante da parte della politica USA, con il livello dello scontro intorno alle crypto che si alzerà ulteriormente e che potrebbe essere tra i temi assolutamente decisivi per la prossima tornata elettorale.
Prossima tornata elettorale negli USA che sarà uno dei fattori decisivi per imprimere al mercato il suo prossimo andamento.
Veto presidenziale, e ora?
Vedremo se Joe Biden finirà per cedere oppure se eserciterà effettivamente il potere di veto, cosa che, a meno che non si proceda con un pocket vero, rispedirà la metaforica palla al Congresso, che avrà il potere di rivotare, emendare oppure abbandonare la legge.
Il segnale però è chiaro: Gary Gensler non ha poi questo gran supporto, anche tra i democratici. E sulle crypto si potrebbe giocare una delle più importanti partite del prossimo campionato elettorale.
